Dio non è più il solito rogo che non si consuma mai. Non è neanche un vocione roboante che scavalca tempo e spazio, acusma perfetto e indiscutibile per spettatori troppo pigri. Secondo Scott Dio è piuttosto un bambinetto capriccioso e dal cipiglio cupo. Un ragazzino dispettoso e vendicativo come certe volte solo il Cristo di alcuni apocrifi. Ha gli occhi stretti in due fessure e un broncio teso e caparbio come certi bambinetti cui allungheresti volentieri due pizze se li incontrassi a un (...) -CINEMA
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