Srulik ha nove anni. Fugge dal ghetto di Varsavia con solo qualche ricordo nelle tasche ad appesantirgli il cammino. Gli fanno da guida le ultime parole che gli ha gridato il padre poco prima di lasciarlo in un ultimo gesto di speranza disperata: «Dimentica il tuo nome. Dimenticati di me e di tua madre. D'ora in poi ti chiami Jurek. Fingiti cattolico, ma non dimenticare mai di essere ebreo». Come in Mr Klein, ma con meno filosofia, come in Europa Europa, ma senza lasciarsi sovraccaricare da (...) -CINEMA
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