No Time to Die, l'ultimo James Bond interpretato da Daniel Craig, si annuncia come la boccata d'aria di cui necessitava il mercato cinematografico internazionale? A giudicare dalla sua partenza, sembrerebbe proprio questo il caso: dalla sua uscita internazionale nel weekend, per ora non comprendente l'enorme piazza cinese o gli Stati Uniti (che lo attendono a partire dall'8), ha segnato nell'ambito del periodo pandemico un record d'incassi con 119 milioni di dollari, contro una previsione che lo attestava sui 90 alla partenza.
No Time to Die, gli incassi dell'ultimo James Bond al debutto
È la prima volta, da quando il nostro incubo collettivo è cominciato nel febbraio 2020, che un film di produzione hollywoodiana supera i 100 milioni all'estero nel primo weekend, facendo a meno degli incassi americani o cinesi. È sicuramente presto per dire se No Time to Die farà presa ovunque allo stesso modo, anche perché va sottolineato come, di quei 119 milioni, ben 34.800.000 siano arrivati dalla sola Inghilterra, ancora fieramente legata per campanilismo alle avventure di 007. Il film di Cary Fukunaga è andato comunque molto bene anche in Germania, dove ha registrato 14.700.000 dollari (record post-pandemia), Giappone (5.800.000) e Sud Corea (4.600.000).
Al di là comunque di tutti gli inevitabili distinguo del caso, si calcola comunque che la partenza di No Time To Die sia sulle linee di quella di Skyfall, e solo di un 17% inferiore a quella di Spectre (anteprime escluse, fonte Deadline). Non sappiamo cosa accadrà al marchio dopo che la MGM è stata acquistata da Amazon, ma una cosa è certa: la scelta di non cedere alle lusinghe dello streaming per ora ha pagato, per la gioia di tutti gli esercenti (e di chi si sta godendo il film in sala, magari in IMAX). Leggi anche No Time To Die primo al boxoffice italiano del weekend, Dune è record post-riapertura
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