venerdì 20 aprile 2018

Natalie Portman rifiuta il premio Genesis in Israele e si scatena la polemica


In questo momento l'attrice Natalie Portman si trova suo malgrado nell'occhio del ciclone per aver rifiutato il prestigioso premio Genesis attribuitole dal governo israeliano.

Un portavoce dell'attrice aveva fatto sapere che "i recenti eventi in Israele - riferendosi all'assassinio di inermi manifestanti palestinesi - sono stati estremamente dolorosi per lei, che non si sente a suo agio nel partecipare a nessun evento pubblico in Israele" e che "non può, secondo la propria coscienza, partecipare alla cerimonia".

La notizia non è stata presa bene dal governo, che oggi si è espresso per voce della ministra della cultura e dello sport Miri Regev: "Mi ha rattristato il fatto che Natalie Portman sia caduta come una pera matura nelle mani dei sostenitori della BDS (l'accusa è di essersi fatta strumentalizzare dalla campagna globale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, ndr). Natalie, un'attrice ebrea nata in Israele, ora si unisce a coloro che si riferiscono al successo e alla meraviglia della nascita d'Israele come a un "racconto di oscurità e oscurità". Quest'ultimo riferimento è al titolo del film di debutto registico del 2015 dell'attrice, Sognare è vivere, tratto da un romanzo di Amos Oz e girato a Gerusalemme, che in originale era "una storia di amore e oscurità".

Il Premio Genesis viene assegnato a individui che si sono distinti nell'ispirare altri con la loro dedizione alla comunità ebraica e ai valori ebraici. Tra quelli precedentemente premiati ci sono  Michael Douglas e il violinista e direttore d'orchestra Itzhak Perlman.

Oltre al commento ufficiale alla decisione della Portman, sono subito apparsi quelli degli haters da tastiera, che l'hanno accusata di sputare in faccia alla patria, di tradimento e peggio, mentre altri hanno suggerito di dare il premio a Gal Gadot, anch'essa cittadina israeliana, che avrebbe rappresentato con più onore il suo paese.

Un vero e proprio vespaio che, purtroppo, dati i nervi tesi in terra d'Israele, era inevitabile, ma sarebbe stato ingiusto da parte di Natalie Portman andare contro la propria coscienza. Anche se si è trattato di una decisione personale, il leader del BDS plaudono alla sua coraggiosa scelta.



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