L'altro è il nostro incubo ad occhi aperti. Soprattutto quando appare a tutta prima inconciliabile, distante, non riconducibile a noi. Ci spaventa perché nel guardarlo siamo obbligati a scendere a patti con la nostra essenza più profonda. E quanto più ci appare mostruoso, tanto più ci riporta a quella bestia con cui abbiamo imparato a convivere così tanto bene che abbiamo quasi dimenticato che dorme nella cuccia accanto al nostro letto. Non è un caso che possiamo trovare storie di ragazzi (...) -Settimana internazionale della critica
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