domenica 1 maggio 2022

Trento Film Festival, il racconto della cultura di montagna lungo 70 anni

Una partenza sprint, un fine settimana di ritorno al cento per cento in presenza onorato da spettatori, appassionati e turisti. Il Trento Film Festival 2022 si concentra su un presente proiettato al futuro, ma timidamente si guarda un po’ indietro, con la schiva assenza di retorica della gente di montagna, per festeggiare la settantesima edizione. Settant’anni dedicati “alla crescita della cultura di montagna e dell’identità alpina del territorio, diventandone un patrimonio collettivo”, come ha detto il Presidente della rassegna, Mauro Levighi.

Un programma cinematografico, curato da Sergio Fant, al solito attento alle varie declinazioni del rapporto fra uomo e montagna, con le sfide dell’ambiente e di una natura sempre più fragile. Nella sezione Alp&ism c’è stata l’anteprima italiana di The Wall - Climb for Gold di Nick Hardie, il racconto di quattro arrampicatrici, Janja Garnbret, Shauna Coxsey, Brooke Raboutou e Miho Nonaka, seguite nella loro preparazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020. “Due anni di sfide e di allenamenti estenuanti, interrotti dalla pandemia di Covid-19 che costringe i giochi al rinvio”. Fra i titoli più interessanti il documentario in concorso Fire of Love di Sara Dosa, un film d'avventura unico, poetico e visivamente stupefacente su una coppia di scienziati francesi, montato interamente con i loro filmati di viaggio alla ricerca di vulcani attivi negli anni '70 e '80.

L’apertura è stata dedicata all’anteprima mondiale, al Teatro Sociale, di nuovo al centro del festival, del restauro di Italia K2, diretto dal trentino Marcello Baldi (Italia, 1954, 95 minuti), con un filmato amatoriale inedito del ritorno della spedizione italiana a Karachi. 

“Quando è nato, nel 1952, il Cai e il Comune di Trento hanno saputo guardare lontano, ben oltre gli orizzonti ristretti di quei tempi difficili”, ha dichiarato il presidente Leveghi. “Negli anni il Festival ha accompagnato lo sviluppo culturale, sociale ed economico di Trento e del Trentino. Ben prima della TV, di internet, dei grandi eventi, il Film Festival ha portato il mondo a Trento, e Trento nel mondo. Il mondo è sempre piu piccolo, e vero, ma ancora piu di allora c’e bisogno di conoscenza, riflessione, profondita di pensiero: per la settantesima volta, il Festival prova ad assolvere a questo compito”.

Sul palco salgono poi nella serata di domenica 1 maggio performer dell’affascinante spettacolo White Out. La conquista dell'inutile, liberamente ispirato agli scritti degli alpinisti Walter Bonatti, Giampiero Motti, Enrico Camanni, Jon Krakuer, Joe Simpson, Mark Twight, Reinhold Messner. Nell’alpinismo il termine White Out indica la perdita completa di punti di riferimento dovuta alle condizioni metereologiche particolari: la neve, la nebbia e le nuvole generano una distorsione nel riflesso della luce, creando un’uniformità apparente tra cielo e terra, che rende impossibile ogni tipo di spostamento in qualsiasi direzione. Viene definito “un viaggio ironico e drammatico, divertente e commuovente, non solo nel paesaggio naturale evocato sulla scena, ma anche nell’interiorità umana”. 

Tra gli ospiti delle prime giornate l’imprenditore del cachemire Brunello Cucinelli, che ha dialogato con la giornalista Paola Jacobbi sul tema dell’Umana Sostenibilità. Un confronto con un imprenditore che ha saputo unire etica, ricerca del bello e cultura tanto nel suo approccio di imprenditore illuminato quanto nella sua visione culturale, in cui trovano spazio le arti, il rispetto per l’ambiente e la tutela del territorio. Non poteva mancare una presenza sempre popolare e immancabile a Trenta, quella del più celebre italiano della montagna. Messner e le sempreverdi (1952-2002) è stato un appuntamento molto affollato ed apprezzato, dal sottotitolo 70 anni di grandi imprese che continuano a ispirare le nuove generazioni. Il “re degli Ottomila” ha scelto una scalata significativa per ognuno dei sette decenni dalla nascita del Festival e, in un confronto fra passato e attualità, presenta queste sette “perle” insieme ai giovani che le hanno ripetute.

Sul sito del Festival è possibile prenotare o acquistare i biglietti per assistere agli eventi con prenotazione obbligatoria, direttamente dalla pagina dell’evento. Il biglietto per le proiezioni con inizio fino alle ore 18.00 costa € 5, ridotto € 4. Per le proiezioni con inizio dopo le ore 18.00 il biglietto e di € 7, ridotto € 5. L’abbonamento giornaliero costa € 10, mentre l’abbonamento per tutte le proiezioni (30 aprile-8 maggio) € 40, ridotto (acquistabile solo alle casse) € 30.



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