Delude, ahimè, dopo l'ottimo Una vita tranquilla, il nuovo lavoro di un giovane autore al quale tuttavia va riconosciuto di pensare in termini cinematografici le storie che vuole raccontare, in anni così compromessi dallo sguardo televisivo di un'intera generazione cresciuta davanti alla tv mentre i cinema chiudevano i battenti. Molto buono è l'incipit, in cui Cupellini dimostra di saper gestire a meraviglia ambientazioni insolite e non italiane (se in Una vita tranquilla era la Baviera, (...) -Selezione Ufficiale
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