Bisogna partire dal presupposto che Vergine giurata è un'opera prima e già da tale dato di fatto si deve riconoscere la tenacia e il talento di Laura Bispuri, scelta come unica italiana a rappresentare il nostro cinema nel Concorso alla 65° Berlinale. E non ci sono dubbi – il che non è affatto un difetto - che il suo film sia stato assolutamente disegnato su misura per rispettare quello che da ultimo è il trend del prodotto oggi più apprezzato: cinema post-neorealista, attrice famosa e piuttosto (...) -CINEMA
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