sabato 22 marzo 2025

La Settimana senza Dio: Nicola Nocella si presenta ai suoi nel trailer della commedia in anteprima al Bif&st 2025

Nei panni di un tenero antiquario di nome Amadeus, Nicola Mocella si ritrova in Tunisia per amore nel trailer della commedia La settimana senza Dio, che oggi vi facciamo vedere in anteprima esclusiva. Il film, nella sezione A Sud del Bari International Film&Tv Festival 2025, è diretto da Mourad Ben Cheikh, che ha trasformato in una sceneggiatura il capitolo intitolato "La semaine sans Dieu" del romanzo "La marmite d'Ayoub" di Med Ridha Ben Hammouda.

Mourad Ben Cheikh ama considerarsi un "erede illegittimo" della commedia all'italiana e infatti, nel film, la risata si mescola a una più seria riflessione sui pregiudizi, sulle religioni e sulle relazioni interpersonali, nel tentativo di creare una connessione fra Italia e Tunisia e più in generale fra i popoli delle due sponde del Mediterraneo. Questo desiderio nasce da un regista che ha studiato alle Belle Arti di Tunisi per poi continuare la sua formazione al DAMS di Bologna, diventando così un cittadino del mondo o meglio del Mediterraneo. A questo proposito il filmmaker ha dichiarato:

Sono il prodotto di un processo di ibridazione culturale; a seconda dei periodi della mia vita, sogno in tunisino, francese o italiano. E so ridere e far ridere in tutte e tre le lingue. Questo film è una commedia schietta in cui la risata viene innescata dal ribaltamento delle situazioni: due culture che interpretano le cose in modo diverso, due lingue in cui i significati sono spesso contrastanti. E anche due religioni che decodificano il mondo in modi apparentemente opposti.

La settimana senza Dio: la trama

La settimana senza Dio vede protagonista, accanto al nostro Nicola Nocella,  la tunisina Amal Mannai, che ha vinto il premio per la migliore attrice al Luxor African Film Festival. Il film ha ottenuto inoltre una menzione speciale all’Agadir Film Festival ed è stato presentato anche al Carthage Film Festival. La trama, come abbiamo già accennato, ruota intorno a uno scontro di civiltà. L'antiquario Amadeus, che ha 45 anni e abita a Lecce, è innamorato di une ragazza tunisina di 28 anni e di nome Betty. Amadeus la raggiunge nel suo paese con l'intenzione di sposarla e riportarla in Italia, ma si scontra con la famiglia di lei, che tenta di imporgli una serie di regole, a cominciare dalla circoncisione.

In anteprima esclusiva, Il trailer de La settimana senza Dio

Ed ecco in anteprima il trailer de La settimana senza Dio, che vedremo con piacere al Bif&st 2025 prima di intervistare Nicola Nocella.



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Avengers: Doomsday, il ritorno di Robert Downey Jr è stata un'idea di Kevin Feige

A quanto pare non è stata una scelta dei fratelli Russo quella di riportare Robert Downey Jr ancora una volta nel Marvel Cinematic Universe. Anzi, a detta dei registi, quella scelta è ricaduta solo ed esclusivamente su Kevin Feige. È stato il presidente dei Marvel Studios a coinvolgere ancora una volta l’interprete di Iron Man, ma questa volta offrendogli un ruolo inedito che ha riscosso successo sin dall’annuncio. Il suo Dottor Destino è atteso in Avengers: Doomsday e animerà le dinamiche del MCU, mettendo alle strette i suoi eroi. In molti hanno creduto che Robert Downey Jr fosse stato coinvolto dai fratelli Russo dopo il successo in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, ma in realtà è una scelta arrivata dall’alto.

Avengers: Doomsday, coinvolgere Robert Downey Jr non è stata una scelta dei fratelli Russo

Il Dottor Destino infiammerà il Marvel Cinematic Universe per volere di Kevin Feige. A raccontare di più sono stati i registi associati ad Avengers: Doomsday. Ai microfoni di Omelete, Joe Russo ha raccontato di come a rivolere Robert Downey Jr sia stato Feige:

Quello era Kevin Feige e la cosa interessante è che quella conversazione è avvenuta un po’ di tempo fa. E poi Robert ha cercato di convincerci a farlo e noi abbiamo detto di no, stranamente soltanto perché avevamo detto che non saremmo tornati.

Qualcosa, poi, è cambiato. Pare che sia stato proprio Robert Downey Jr a convincere i fratelli Russo a tornare nel MCU, che in un primo momento hanno opposto resistenza per un po’ perché non avevano “una via d’accesso” alla storia che li convincesse. Un giorno, poi, qualcosa è cambiato: “Un giorno, Steve McFeely, uno dei nostri collaboratori chiave, ha detto: 'Ho un'idea'. Ci ha chiamato e noi abbiamo detto, 'Quella è la storia, quella storia deve essere raccontata. È una storia davvero potente'”. Ma cosa, esattamente? Joe Russo non ha potuto né voluto rivelare troppo della trama, ma ha suggerito un’interessante linea narrativa: “Amiamo i cattivi che pensano di essere gli eroi delle loro storie. È allora che diventano tridimensionali e più interessanti”. È possibile, quindi, che il Dottor Destino pensi di essere un eroe. “Quando hai un attore come Robert Downey, devi creare un personaggio ben delineato e tridimensionale per il pubblico”, ha poi aggiunto il regista.



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Scream 7, Scott Foley suggerisce di aver già terminato le riprese

Scott Foley riprenderà a sorpresa uno dei ruoli più iconici della sua carriera. Sono trascorsi molti anni dall’ultima volta che ha indossato la maschera omicida di Ghostface nel franchise di Scream, eppure l’attore tornerà ancora una volta ad interpretare Roman Bridger per volere del regista Kevin Williamson. Il suo non è l’unico nome di ritorno nel franchise, eppure è stato proprio l’attore di recente a spiegare di non essere esattamente consapevole del modo in cui tutto ciò sarà possibile in Scream 7.

Scream 7, Scott Foley non sa bene come funzionerà il suo ritorno nel franchise

Attualmente in fase di realizzazione, il settimo film del franchise horror ha intenzione di riportare alcuni nomi storici come Scott Foley che riprenderà il ruolo dell’assassino Roman Bridger in Scream 3. Come questo sia possibile, considerato che il personaggio è morto da tmepo, non è dato sapere. Il mistero si infittisce e bisognerà attendere ancora un po’ per scoprire la verità, ma Scott Foley ha ragionato sul suo misterioso ritorno nel salotto di Good Morning America: “Non so come funzionerà. Attenzione allo spoiler! Venticinque anni fa ero l’assassino in Scream 3 ed è stato brutalmente ucciso. Ora invece torno in Scream 7 e non sono certo di come questo funzionerà”.

Nonostante non sia ben chiaro in che modo accadrà, Scott Foley ha ammesso di essere entusiasta all’idea di ritrovare vecchi colleghi come David Arquette e Neve Campbell, a loro volta di ritorno in Scream 7: “È il massimo. È così divertente, ho potuto rivedere Neve e David Arquette, e poi Kevin Williamson, che ha scritto il primo film e mi ha voluto. Ero anche in Dawson’s Creek, il primo programma televisivo che ha fatto tanti anni fa, e adesso si sta occupando di questo. Ci siamo divertiti così tanto sul set. È stato semplicemente fantastico stare con persone che ami e che conosci da così tanto tempo”. Dalle sue parole, è possibile comprendere che Scott Foley abbia già terminato le riprese di Scream 7.



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venerdì 21 marzo 2025

Il Conte di Montecristo, Regé-Jean Page sarà il protagonista del nuovo adattamento del romanzo di Dumas

I fan di Regé-Jean Page e di Simon, Duca di Hastings in Bridgerton saranno delusi di non vederlo ritornare nelle successive stagioni della popolare serie Netflix, ma avranno la possibilità di vedere presto l'attore in un nuovo progetto: l'adattamento de Il Conte di Montecristo, popolare romanzo di Alexandre Dumas padre.

Il Conte di Montecristo, Regé-Jean Page sarà il protagonista del nuovo adattamento del romanzo di Dumas

Come riporta Deadline, Regé-Jean Page è stato scelto per interpretare Edmond Dantès in un nuovo adattamento del romanzo di Dumas, Il Conte di Montecristo. La sceneggiatura del film sarà curata da Patrick Ness e la produzione è stata affidata allo studio indipendente Department M, fondato da Mike Larocca e Michael Schaefer, e alla casa di produzione, A Mighty Stranger, fondata dall'ex star di Bridgerton e da Emily Brown. Nella lunga storia di adattamenti del romanzo de Il Conte di Montecristo non possiamo non citare il kolossal diretta dai registi Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte e nella quale la parte di Edmond era affidata a Pierre Niney, arrivato al cinema nel 2024. Nelle trasposizioni per la tv, la più recente e che ha riscosso un enorme successo è la miniserie Il Conte di Montecristo co-prodotta da Francia e Italia e con protagonisti Sam Claflin e Jeremy Irons, andata in onda su Rai1 a febbraio 2025.

Regé-Jean Page ha manifestato grande entusiasmo per il progetto e ha dichiarato che portare il lavoro di Alexandre Dumas sul grande schermo al pubblico di tutto il mondo è un privilegio e un onore:

"Il motivo per cui sono entrato in questo settore è che amo le narrazioni audaci, avventurose e che hanno un'anima. Questa è la spina dorsale di tutto ciò che stiamo realizzando. Lavorando insieme a degli incredibili collaboratori, A Mighty Stranger sta costruendo una serie di progetti creativi che amplieranno le visioni culturali attraverso il puro intrattenimento. Questo è il motivo per cui siamo così entusiasti di portare al pubblico di tutto il mondo Il Conte di Montecristo, sbloccando le profondità del lavoro di Dumas in modi mai visti prima".

Page è diventato noto al pubblico per aver interpretato il Duca di Hastings nella prima stagione di Bridgerton, ruolo che gli è valso la nomination agli Emmy e a due Screen Actors Guild Awards. Ha recitato nell'adattamento del popolare gioco D&D, Dungeons&Dragons: l'onore dei ladri, in The Gray Man dei fratelli Russo e lo vedremo presto nel film di Steven Sodenbergh Black Bag al fianco di Michael Fassbender e Cate Blanchett.



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Coco 2, Disney annuncia a sorpresa il sequel e fissa già una data d'uscita

Gli anni passano, ma personaggi come Miguel non si dimenticano. Disney Pixar a gran sorpresa ha annunciato che Coco avrà un sequel, dopo il successo del primo capitolo che ha incassato 814 milioni di dollari nel 2017. A confermare la novità è stato il CEO di Disney Bob Iger durante l’assemblea nazionale degli azionisti della società. E non è tutto: il sequel avrebbe già individuato la sua finestra d’uscita, ma per quella bisognerà pazientare ancora un bel po’.

Coco 2, Disney Pixar conferma che il sequel si farà e fissa già una finestra d’uscita

A detta di Bob Iger, Coco 2 si farà ma il progetto è soltanto alle sue fasi iniziali e bisognerà pazientare a lungo perché la finestra d’uscita assegnata al film d’animazione è per il 2029, quindi esattamente 12 anni dopo il primo film. Miguel e la sua famiglia torneranno ancora una volta sullo schermo ma, considerato il tempo trascorso, è probabile che il protagonista non sia più un bambino. Durante l’assemblea Disney, Bob Iger ha confermato il da farsi: “Sebbene il film sia solo nelle fasi iniziali, sappiamo che sarà pieno di umorismo, cuore e avventura. E non vediamo l’ora di condividere altro molto presto”.

In occasione dell’annuncio, Disney Pixar ha anche condiviso il titolo di Coco senza rinunciare ai suoi colori vivaci e al suo iconico font. A rendere ancor più interessante il progetto è il team creativo, che si conferma essere quello precedente come il regista premio Oscar Lee Unkrich e il co-regista Adrian Molina. Anche Mark Nielsen figurerà di nuovo come produttore del sequel. La trama, naturalmente, risulta ancora sconosciuta, considerato che il progetto ha appena acceso i suoi motori, ma nel primo film Miguel era un bambino di dodici anni con il sogno della musica che finisce nella Terra dei Morti e scopre così la storia della sua famiglia.



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giovedì 20 marzo 2025

Coyote vs. Acme si sta per sbloccare, la Warner avrebbe trovato un compratore

Ricordate il film a tecnica mista Coyote vs. Acme, completato ma accantonato dalla Warner Bros. per ragioni fiscali? A quanto pare si sta per sbloccare, com'era già successo per Un'avventura spaziale: Il film dei Looney Tunes. Gli appassionati di Willy il Coyote incrocino le dita!

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Le Donne al Balcone: film sulla sorellanza e contro la violenza sulle donne in un tripudio di colori fra commedia e thriller

La mitologia greca ci insegna che l'isola di Lemno, localizzata nella parte settentrionale del Mar Egeo, era abitata solamente da donne, che avevano sterminato, per volontà di Afrodite, i loro mariti. La dea, capricciosa come tutte le divinità dell'Olimpo, si era adoperata affinché le lemniadi emanassero un cattivo odore, rendendole così inavvicinabili.
Le tre protagoniste femminili de Le donne al balcone si trovano a domandarsi se un mondo senza uomini sarebbe migliore, e probabilmente la risposta la conoscono già, ma, al contrario delle loro sorelle dell'antichità, non sono respingenti ma sensuali e hanno a cuore soprattutto la propria libertà, che sia libertà di pensiero, di amare chi si vuole, di assecondare i propri desideri, di mostrare il corpo, di fuggire da persone e relazioni tossiche. Ruby, Nicole ed Élise non vorrebbero un mondo senza uomini, ma un mondo in cui il mistero di una donna, che significa la possibilità di dare la vita, sia finalmente una scelta e non un castigo. In questo universo "parallelo" nessuno dovrebbe dire che una donna che è stata vittima di uno stupro "se l'è cercata". Questo qualcuno dovrebbe anche chiedere permesso prima di entrare nello spazio sacro dell'intimità femminile, trattando con gentilezza "la padrona di casa" e rispettando le sue regole.

Nel film di Noémie Merlant, scritto insieme a Céline Sciamma (Il ritratto della giovane in fiamme, Petite maman), le regole vengono infrante e la vendetta si compie con i modi e i toni della favola punk, come la regista ama definire il suo secondo lungometraggio.
Le donne al balcone è nelle sale da oggi distribuito da Officine UBU, pronto ad assestare un pugno nello stomaco al patriarcato e alla violenza contro le donne attraverso un linguaggio stilistico particolarissimo e un solido pool di interpreti, che abitano personaggi "densi" e sfaccettati sotto la guida di una filmmaker con le idee molto molto chiare.

Le donne al balcone: la trama e il trailer

Ruby e Nicole sono due giovani amiche che vivono in un vivace condominio nel cuore di Marsiglia. Mentre Ruby intrattiene i clienti con la sua attività di camgirl, Nicole passa le giornate a spiare dal balcone l'attraente vicino di casa, per il quale nutre una forte attrazione. Durante una torrida giornata estiva, la loro amica Élise, in fuga dal fidanzato opprimente, si precipita a casa delle amiche e all'arrivo tampona inavvertitamente proprio l'auto del vicino misterioso. Con il pretesto di discutere un risarcimento, le ragazze accettano l'invito per un drink a casa del vicino, entusiaste all'idea di conoscere finalmente l'uomo dei loro sogni.

Le donne al balcone e la scrittura come testimonianza e rimedio

Come in una commedia di Luigi Pirandello, ne Le donne al balcone la vita e l'arte si intrecciano, e quindi la realtà va a braccetto con la finzione. Ci sono gli incubi a occhi aperti di Nicole, che è alle prese con il suo primo romanzo, e c'è soprattutto, come punto di partenza, un'immaginaria love story fra una ragazza (che poi sarebbe la stessa Nicole o un suo alter ego) e il prestante dirimpettaio. Nicole forse non lo sa, ma dispone di un'arma potentissima: la parola scritta, tanto più efficace quanto più arricchita dalla fantasia, che rende il sopruso meno inaccettabile e chiama più facilmente all'identificazione. Ricordiamoci che Le donne al balcone è diretto da una donna, che ha vissuto per un po’ di tempo con delle amiche, condividendo con loro sogni, traumi, desideri e pensieri su una società maschilista e spesso misogina. Sulla sua Nicole Noémie Merlant ha detto:

Nicole è una scrittrice utopica e sognatrice. È in costante contraddizione interna tra il suo bisogno di essere sé stessa e i vecchi doveri che la società le impone, come il desiderio di piacere, di essere guardata e ascoltata dagli uomini. Questa donna resta sul balcone a scrivere e non esce più perché il mondo le è ostile, ma attraverso la scrittura cerca di inventare un mondo nuovo, dove la vita è più bella.

A Nicole la regista vorrebbe dire: "Esci dal tuo balcone, esci dalla tua zona di comfort! Inverti le prospettive”. È chiaro che attraverso Nicole il film chiede alle donne una presa di coraggio e, se il messaggio arriva forte e chiaro, è perché a supportarlo c'è un linguaggio stilistico potente, che attraverso un racconto nerissimo rende la storia di Ruby, Èlise e Nicole archetipica.

Le donne al balcone: lo stile e il mix di generi

Nonostante sia un film "politico" e di denuncia, Le donne al balcone sceglie felicemente di essere un film di genere, anzi di generi, perché, vista la sua complessità, è impossibile ascriverlo a una determinata categoria. All'inizio la macchina da presa indugia su un cortile, sul quale affacciano diversi appartamenti e soprattutto diversi balconi, ed è logico che la mente del cinefilo appassionato di thriller vada immediatamente a La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock. Siccome però c'è anche un pizzico di commedia e la temperatura esterna si aggira intorno ai 45 gradi e si devono indossare abiti leggeri, Noémie Merlant ha optato per una certa esuberanza, in primis nei colori e nei costumi, e perfino nel trucco. All'umorismo la regista ha affiancato la satira e ha scelto l'eccesso e il kitsch, oscillando fra poesia e intenzionale cattivo gusto. Le donne al balcone vira poi verso la black comedy a tinte horror, intrecciandosi con il fantastico. La prima parte della narrazione è morbida, colorata e gioiosa, come se ci trovassimo in un film di Pedro Almodóvar, e quindi le protagoniste parlano a voce alta e talvolta somigliano ai personaggi di un fumetto. Dopodiché, pur mantenendo un elemento buffo e assurdo, il racconto diventa carico d'angoscia, mentre si fa strada una luce sempre più tendente al verde che ricorda Grindhouse - A prova di morte di Quentin Tarantino. C’è inoltre qualcosa del cinema di Takashi Miike e delle storie di fantasmi. Più in generale, la commistione di così tanti elementi rappresenta la liberazione dei tre personaggi principali, che rifiutano ciò che la società tenta loro di imporre per seguire un cammino personalissimo e salvifico.

Le donne al balcone è interpretato da Souheila Yacoub (Ruby), Sanda Codreanu (Nicole) e dalla stessa Noémie Merlant (Élise). A loro si aggiungono il vicino sexy Lucas Bravo (Emily in Paris), Nadège Beausson-Diagne e Christophe Montenez.

Leggi anche Le donne al balcone: la recensione del sorprendente film di e con Noémie Merlant


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