sabato 30 settembre 2023
Snowpiercer, Chris Evans ammette di aver avuto difficoltà con la sceneggiatura
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Once Upon a Studio, anche il cantautore originale di Mary Poppins ha partecipato al cortometraggio
Aria di festeggiamenti in casa Disney. Per i 100 anni di attività, gli Studios hanno realizzato anche un cortometraggio intitolato Once Upon a Studio che ha coinvolto tutti i personaggi d’animazione più iconici del mondo d’animazione. Ma al tempo stesso ha coinvolto anche altri nomi che hanno contributo a rendere iconici i suoi film. Un esempio lampante è il cantautore di Mary Poppins, Richard Sherman, di ritorno nuovamente in casa Disney per una nuova versione di La Cattedrale dell’iconico film con Julie Andrews nelle vesti dell’amatissima tata.
Once Upon a Studio, il cortometraggio ha coinvolto anche il cantautore di Mary Poppins
Secondo quanto riportato da ComicBook, pare che Richard Sherman fosse uno dei cantautori preferiti da Walt Disney in persona, motivo per cui è parso quasi obbligatorio coinvolgerlo ancora una volta in un progetto omaggio alla storia dell’azienda. Tempo addietro, Richard Sherman ha scritto La Cattedrale per Mary Poppins in collaborazione con suo fratello, Robert, venuto a mancare nel 2012. Come riporta ComicBook, il cantautore ha registrato la canzone per la prima volta nell’ufficio di Walt Disney. La nuova versione, invece, è stata registrata nel giorno del suo 95esimo compleanno proprio nello stesso luogo di tanti anni prima. Il cortometraggio è stato scritto e diretto da Dan Abraham e Trent Correy. Durante una presentazione Disney a cui ha partecipato anche ComicBook, anche i produttori del cortometraggio Yvett Merino e Brad Simonsen hanno detto la loro.
Merino: Ci sono stati momenti che ci hanno fatto emozionare. In realtà ogni tanto ci scambiavamo occhiate nella stanza e pensavo: ‘Lo stiamo facendo sul serio’. Penso che essere nell’ufficio di Walt e registrare con Richard Sherman sia stato probabilmente uno dei miei giorni preferiti di sempre.
Pare quindi che Richard Sherman sia uno dei pochissimi volti live action ad apparire in Once Upon a Studio, una vittoria per i registi. Abraham, infatti, ha precisato: "Si concentra sui cento anni di animazione Disney. Per questo ci siamo concentrati su questo aspetto, ma al tempo stesso abbiamo pensato che fosse una grande vittoria convincere Richard Sherman a far parte del progetto”.
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The Idea Of You, la rom com con Anne Hathaway è davvero ispirata a Harry Styles?
Molte storie diventate romanzi e poi film hanno una solida fonte d’ispirazione alle spalle. Si vocifera che anche per The Idea of You valga la stessa regola. Rom com con protagonista Anne Hathaway, potrebbe avere scelto realmente come fonte di ispirazione Harry Styles? Ex volto dei One Direction, la popstar britannica potrebbe essere responsabile indiretto di una nuova storia d’amore? Scopriamo la verità.
The Idea of You, il personaggio maschile è ispirato a Harry Styles?
Tratto dall’omonimo romanzo di Robinne Lee, The Idea of You è uno dei recentissimi adattamenti pensati per la piattaforma di Prime Video e avrà come protagonista Anne Hathaway. Diretto da Michael Showalter, la commedia romantica dalle sfumature drammatiche racconta la storia di Solène Marchand, madre single sulla 40ina che cerca di accontentare sua figlia regalandole un sogno: partecipare ad un concerto della sua boy band preferita, gli August Moon. Quello che Solène non ha messo in conto è di trovare ancora una volta l’amore, innamorandosi del cantante 24enne della band in questione, Hayes Campbell.
E se Anne Hathaway interpreta Solène, Nicholas Galitzine invece darà forma e voce ad Hayes. Il suo nome è già noto al pubblico di Prime Video poiché è protagonista di Rosso, bianco & sangue blu. Il cast della rom com include anche Ella Rubin, Reid Scott, Annie Mumolo e Perry Mattfeld. Prime Video ha annunciato la realizzazione dell’adattamento nel 2018 e, a distanza di quattro anni, le riprese hanno ottenuto il via libera in Georgia. Ad oggi non è stata ancora comunicata una data di uscita ma, come riporta Screen Rant, sappiamo che le riprese sono giunte al termine verso la fine del 2022 per cui è soltanto questione di tempo prima che arrivi in streaming. A causa dello sciopero in corso degli attori e sceneggiatori ad Hollywood, è probabile che bisognerà attendere più del previsto. Per combattere l’attesa, l’autrice dei romanzi ha dato manforte alle voci di corridoio spiegando che sì, il personaggio di Hayes è ispirato ad Harry Styles. Tuttavia la storia non è tratta da una precedente fanfiction. Ai microfoni di Vogue, la scrittrice ha precisato:
Non avrebbe mai dovuto essere un libro su Harry Styles, ma la storia di una donna che si avvicina ai 40 anni e rivendica la sua sessualità al punto in cui la società tradizionalmente la esclude.
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James Cameron ha rischiato di perdere per sempre la via dell'acqua morendo in fondo al mare
Avatar, ma soprattutto Avatar 2, per non parlare degli altri sequel, sono film in cui l'acqua ha un ruolo fondamentale, e lo stesso si può dire per altre opere di James Cameron, ad esempio Titanic e The Abyss, il che significa che il regista subisce il fascino di questo elemento naturale. Eppure questa sua passione gli ha fatto correre il rischio di morire, ovviamente annegato. È accaduto ai tempi di The Abyss e lo stesso regista lo ha raccontato in occasione della proiezione, a Los Angeles, di un'edizione speciale del film.
La brutta avventura di James Cameron a 30 metri sotto il livello del mare
Alla fine della visione di The Abyss nella Città degli angeli, James Cameron ha risposto alle domande del pubblico in sala e ha raccontato di essersela vista brutta durante le riprese del film, nel quale Ed Harris, Mary Elizabeth Mastrantonio e Michael Biehn dovevano andare sott'acqua armati di bombole. Ecco cosa ha detto il regista:
C'erano i cosiddetti angeli, che erano dei sommozzatori incaricati di garantire la sicurezza degli attori. A ogni sommozzatore erano stati affidati due attori o uno soltanto, e i sub non li perdevano di vista nemmeno per un secondo. Il fatto era che così non controllavano me.
James Cameron, che è un subacqueo esperto, ha poi spiegato che doveva girare delle scene sott'acqua a 30 metri di profondità, e che aveva dei pesi legati ai piedi, invece delle pinne, e un peso legato intorno alla vita. Soltanto così poteva muovere la macchina da presa. A un certo punto il regista ha realizzato che la sua bombola di ossigeno era vuota. Le persone intorno a lui erano intente a sistemare le luci e quindi nessuno si curava di cosa stesse facendo. Cameron, allora, ha provato ad attirare l'attenzione del direttore della fotografia subacquea Al Giddings, che però, a causa di un incidente subacqueo, nel quale gli erano scoppiati i timpani, era sordo come una campana, quindi non serviva a niente continuare a chiamarlo sprecando fiato. Così il regista si è tolto l’attrezzatura e ha cominciato a risalire. In quel momento, un sommozzatore gli ha messo un in bocca un erogatore che non aveva avuto il tempo di controllare. L'erogatore era rimasto inutilizzato per tre settimane perché si era rotto un pezzo. Cameron l'ha afferrato e ha fatto un bel respiro, ma ha inspirato acqua, poi ha riprovato e ha di nuovo inspirato acqua:
A quel punto era quasi il momento di fare una tappa di decompressione, e infatti ai sommozzatori esperti viene insegnato a non farti risalire, evitandoti così un'embolia e un'eccessiva espansione dei polmoni mentre risali. Ma io sapevo quello che stavo facendo. Il sub non mi avrebbe lasciato andare e per me era impossibile dirgli che il mio erogatore non funzionava. Così gli ho dato un pugno in faccia e ho nuotato fino in superficie, ed è così che sono sopravvissuto.
Meno male che James Cameron ce l'ha fatta, sennò non avremmo avuto Avatar e Avatar 2: La Via dell'Acqua. The Abyss, comunque, ha vinto l'Oscar per i migliori effetti visivi e ancora oggi merita la visione.
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Wildcat, Maya Hawke rivela qual è il suo libro preferito di Flannery O'Connor
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venerdì 29 settembre 2023
The Toxic Avenger - Il teaser trailer red band del remake con Peter Dinklage
Il Vendicatore Tossico di Peter Dinklage è pronto ad entrare in azione. In queste ore, Legendary ha infatti condiviso il violentissimo teaser trailer red band di The Toxic Avenger, remake del cult anni '80 della Troma. Al momento il progetto è privo di una data d'uscita ma, a giudicare dal target della clip, verrà rilasciato, almeno negli Stati Uniti, come vietato ai minori di 18 anni.
The Toxic Avenger - Il brutale ed irriverente teaser trailer
Il teaser trailer non mostra, in realtà, l'aspetto del protagonista nella sua versione "trasfigurata", continuando a giocare con una campagna marketing che ha fatto del mistero il suo principale punto di forza. Al centro della storia troviamo infatti Winston Gooze, il custode di un centro benessere che viene continuamente preso in giro dai suoi colleghi. Quando scopre di avere una malattia terminale, Winston prova a chiedere aiuto al suo capo ma viene bruscamente licenziato. Con un figlio da mantenere, deciderà quindi di derubare l'azienda, finendo però con il cadere in un bidone di rifiuti tossici. Winston si trasformerà quindi nel Vendicatore Tossico, pronto a mettere al servizio dei deboli e delle vittime di bullismo i suoi nuovi poteri.
Nella breve clip, vediamo infatti il Vendicatore uccidere brutalmente una banda che aveva preso d'assalto una tavola calda. Il protagonista, però, dovrà vedersela anche con Fritz Garbinger, un villain malvagio e dall'aspetto decisamente peculiare, interpretato da un Elijah Wood irriconoscibile, a metà strada fra il Pinguino di Danny De Vito e Riff Raff di The Rocky Horror Picture Show - look fortemente voluto dal regista, Macon Blair. Il franchise del Vendicatore Tossico - che può vantare ben quattro film, un musical teatrale, un videogioco, una serie animata e una raccolta di fumetti Marvel - non è però mai riuscito ad attirare grandi nomi di Hollywood, fino all'arrivo del remake. Al fianco di Peter Dinkalge ed Elijah Wood troviamo infatti Kevin Bacon, Jacob Tremblay - giovane star lanciata da Room e Wonder, di recente voce di Flounder nel remake live action de La Sirenetta - e Taylour Page. Bacon vestirà i panni del fratello di Fritz, Bob, a capo di una rete di multinazionali corrotte, su cui si troverà ad indagare un reporter investigativo (Taylour Page). Tremblay presta invece corpo e voce a Wade, il figliastro di Winston. Nel team produttivo figurano invece i registi del cult del 1984, Michael Herz e Lloyd Kaufman, mentre la produzione è a cura di Legenday Pictures - già dietro la saga Dune di Denis Villeneuve e al nuovo MonsterVerse cinematografico. Presentato in anteprima mondiale al Fantastic Fest, The Toxic Avenger non ha, come accennato, una data d'uscita definita. Non resta quindi che attendere nuovi aggiornamenti.
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I Soliti Idioti 3 - Il Ritorno: Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio al via con il terzo film dei Soliti idioti
A ben 11 anni dall'uscita de I 2 Soliti Idioti, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio riprendono la galleria dei personaggi della sitcom I soliti idioti che li ha resi delle celebrità. Lo fanno in un nuovo film giustamente intitolato I soliti idioti 3 - Il ritorno e che è attualmente in lavorazione.
Distribuito da Medusa Film, I soliti idioti 3 è prodotto da Roadmovie e scritto e diretto dagli stessi Biggio e Mandelli insieme a Martino Ferro.
Cosa ci dobbiamo aspettare da I soliti idioti 3?
Come annuncia la distribuzione, I soliti idioti 3 - Il ritorno riproporrà i personaggi più amati inventati e interpretati da Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio: Ruggero De Ceglie e il vessato figlio Gianluca, gli (im)moralisti Giampietro e Marialuce, gli "zarri" Patrick e Alexio, il metallaro Sebastiano alle prese con la sfiancante postina Gisella, e tanti altri. Tutti quanti dovranno misurarsi con la contemporaneità. Resteranno le maschere che conosciamo, irriverenti e spesso ciniche, ma questa volta ci sarà un tema che collega i vari segmenti narrativi: la famiglia.
Accanto a Biggio e Mandelli vedremo diverse new entry, principalmente volti noti della comicità, del mondo dello spettacolo e giovanissime star del web, che faranno un'incursione nel film vivendo buffissime disavventure.
Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio: la rottura e la riconciliazione
Come forse saprete, dopo la sitcom e i film de I soliti idioti, e dopo La solita commedia - Inferno, Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli si sono separati. Amici da una vita, hanno condiviso la gioia dell’affermazione, cosa che li ha portati, come loro stessi hanno raccontato, al "burn out" (esaurimento). Così si sono bruscamente separati e non si sono più rivolti la parola. Mandelli, diventato padre, si è goduto la sua bambina e ha recitato nei film di altri registi, fra cui Volfango De Biasi e Francesco Patierno. Ha anche firmato alcune regie: Bene ma non benissimo, Appena un minuto, Notti in bianco, baci a colazione. La coppia si è ritrovata in occasione di uno spot pubblicitario con protagonisti I soliti idioti. Contattati separatamente, sia Biggio che Mandelli hanno accettato, e quando si sono visti, hanno ritrovato la vecchia sintonia. La felicità di rincontrarsi è stata sancita da un tour teatrale in 6 date dal titolo: I soliti idioti: Il ritorno. I biglietti sono andati a ruba e lo stare insieme sul palco ha suggerito al duo comico molte idee per un nuovo film.
I Soliti Idioti introducono il nuovo film in un video
Insieme alla notizia dell'inizio ripresae del terzo film de I soliti idioti è arrivato uno spassoso video promozionale. E indovinate un po’ chi c’è nel video? Ma i mitici Ruggero e Gianluca! Il primo è più scatenato che mai, mentre il secondo è spaventatissimo.
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Killers of the Flower Moon: gli amici di Scorsese non hanno riconosciuto Robert De Niro nel film. Il regista è allibito
Martin Scorsese deve avere un gran daffare in questi giorni di promozione di Killers of the Flower Moon, Se lo diciamo è perché, dopo aver dato un buon numero di notizie su di lui, ci sentiamo pronti per scrivere un saggio o la sceneggiatura di un documentario intitolato "La vita secondo Martin Scorsese". Naturalmente stiamo scherzando, ma è sempre del maestro Marty che vogliamo parlare, e di una cosa buffa che ha detto riguardo alla presenza di Robert De Niro nel suo nuovo film, interpretato anche da un Leonardo DiCaprio che, secondo molti, non è mai stato così bravo.
Ma davvero c’era Robert De Niro in Killers of the Flower Moon?
Quando Robert De Niro è stato diretto per la prima volta da Scorsese - in Mean Streets, del 1973 - l'attore aveva già cominciato a farsi notare. Subito dopo essere stato osannato per Il Padrino Parte II, è tornato a lavorare con Scorsese nel 1976 per Taxi Driver. Le sue altre collaborazioni con il regista sono New York, New York, Toro scatenato, Re per una notte, Quei bravi ragazzi, Cape Fear - Il promontorio della paura, Casinò e The Irishman. Per un film che era il sogno di una vita, Martin non poteva non chiamarlo, e Bob è scomparso talmente tanto nel personaggio dello spietato proprietario agricolo William Hale, da risultare irriconoscibile perfino per i suoi amici. Proprio di questo ha voluto parlare Scorsese con Entertainment Weekly, dicendo:
Ho degli amici che hanno visto il film e che conoscono Bob da anni. Hanno visto il film e mi hanno confessato che, dopo un’ora e quaranta, ancora non avevano capito che sullo schermo ci fosse Bob. E lo conoscono! È una follia. Ho detto loro: "State scherzando, vero?". Non scherzavano! Semplicemente pensavano che si trattasse di qualcun altro.
Gli amici di Martin Scorsese forse non hanno riconosciuto De Niro perché il suo personaggio è talmente cattivo che sembra difficile accostarlo a un attore che, negli ultimi 20 anni, ha recitato in una serie di commedie di cui alcune da dimenticare (ad esempio Nonno scatenato). Però ha fatto anche altro, a cominciare dai film diretti da David O. Russell. Forse gli amici ai quali si riferiva Marty erano rimasti a Taxi Driver, o, più probabilmente, la "colpa" è dell’accento del Sud degli States utilizzato da De Niro, che così priva gli spettatori del sottile privilegio di godersi la sua inequivocabile cadenza newyorchese. Ancora tre settimane e sarete voi a doverlo riconoscere in un film che va certamente visto. L'appuntamento con Killers of the Flower Moon è per il 19 ottobre, ovviamente al cinema!
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Sugar Man: il nuovo trailer del documentario vincitore dell'Oscar che torna al cinema
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giovedì 28 settembre 2023
Michael Gambon - Il ricordo di Daniel Radcliffe e delle altre star di Harry Potter
Michael Gambon ha avuto una vita ed una carriera incredibili, ma è rimasto nel cuore di un'intera generazione per il ruolo del preside Albus Silente nella saga Harry Potter - ha preso parte a sei degli otto film, dopo la dipartita di Richard Harris. Prevedibile, quindi, che i primi a reagire alla notizia della sua scomparsa - avvenuta ieri, ad 82 anni, per le complicazioni di una polmonite - siano stati gli attori della saga fantasy e la sua creatrice, J.K. Rowling, che hanno inondato le bacheche dei propri social con messaggi di cordoglio ed affetto per l'attore.
Michael Gambon - Il ricordo dei colleghi e del mondo dello spettacolo
Fra i primi a rilasciare una dichiarazione ufficiale è stato quindi Daniel Radcliffe, interprete proprio di Harry Potter, che nella finzione e nella realtà ha sempre avuto un legame speciale ed unico con Gambon e il suo personaggio:
Con la perdita di Michael Gambon, il mondo è diventato molto meno divertente. Michael Gambon è stato uno degli attori più brillanti e che recitavano in modo meno forzato con cui io abbia avuto il privilegio di lavorare, ma nonostante il suo immenso talento, la cosa che ricorderò di più di lui è quanto si divertisse a fare il suo lavoro. Era sciocco, irriverente ed esilarante. Amava il suo lavoro, ma non è mai sembrato che fosse quello a definirlo. Era un incredibile narratore di storie e di battute e la sua abitudine di confondere i confini tra realtà e finzione quando parlava con i giornalisti dimostra che era una delle persone maggiormente in grado di intrattenere, con cui avresti assolutamente voluto condividere un press junket. Il sesto film è quello in cui ho potuto trascorrere più tempo lavorando con Michael e ha reso le ore trascorse di fronte a uno schermo verde più memorabili e gioiose di quanto avessero il diritto di essere. Sono così triste nel sapere che è morto, ma così grato di essere una delle persone fortunate che ha potuto lavorare con lui.
Toccante anche il ricordo della creatrice del mondo di Harry Potter, la scrittrice J.K. Rowling, che ricorda lo stupore nell'aver avuto Michael Gambon come membro del cast della saga:
La prima volta che l'ho visto era in King Lear, nel 1982 e, se mi aveste detto che quel brillante attore sarebbe apparso in qualcosa che avrei scritto, avrei pensato foste pazzi. Michael era un uomo meraviglioso oltre ad essere un incredibile attore, ed ho amato assolutamente lavorare con lui.
A commentare la perdita dell'amato Preside di Hogwarts sono state poi due star che hanno dato vita a due componenti dell'affollata famiglia Weasley, Rupert Grint (Ron) e James Phelps (Fred), i quali hanno sempre guardato all'attore come a un modello di riferimento, in cui spiccava il senso del lavoro, l'altruismo e un grandissimo calore umano, oltre ad una spiccata scaltrezza. Jason Isaacs - volto del temibile Lucius Malfoy, il padre di Draco - si è poi unito al cordoglio per la perdita di Gambon:
Ho imparato cosa possa significare recitare da Michael in The Singing Detective: complesso, vulnerabile e profondamente umano. La cosa più elettrizzante di essere nei film di Potter era che lui conoscesse il mio nome e che ha condiviso con me il suo senso del divertimento estremo e senza paura.
Messaggi d'affetto sono poi arrivati anche dai tantissimi fan sparsi in tutto il mondo e da altri colleghi, fra cui Jared Harris, Richard E. Grant, Michael Warbuton e Peter Ega. Un ricordo è stato poi condiviso anche dall'account X di Doctor Who, che ha ricordato l'apparizione dell'attore nell'episodio A Christmas Carol. In alto le bacchette dunque, e buona visione a tutti coloro che sono già davanti alla tv per una doverosa maratona di Harry Potter.
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Here Now: Gabriele Muccino ha cominciato le riprese del suo nuovo film
Gabriele Muccino torna al cinema con Here Now, di cui sono appena cominciate le riprese a Palermo. Il film sarà distribuito prossimamente da 01 Distribution ed è prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema.
Here Now: il cast del film di Gabriele Muccino
Il cast di Here Now è molto interessante, nel senso che Gabriele Muccino, che pure si è trovato a dirigere gli stessi attori in due o tre film, ad esempio Stefano Accorsi e Claudio Santamaria, ama moltissimo lavorare con volti per lui nuovi.
La protagonista del film è Elena Kampouris, che qualcuno ricorderà nei panni della figlia di Nia Vardalos e John Corbett ne Il mio grosso grasso matrimonio greco 2. La giovane attrice reciterà anche ne Il mio grosso grasso matrimonio 3, e della sua filmografia fa parte anche Men, Women & Children di Jason Reitman. Elena Kampouris è famosa, tuttavia, più per le serie tv che per i ruoli cinematografici. L'abbiamo vista in American Odyssey, Jupiter's Legacy e soprattutto in Sacred Life, di cui è stata la protagonista, e cioè una ragazza che fugge da una setta e si ritrova in un carcere minorile con l’accusa di aver ucciso proprio il leader della setta.
In Here Now ci sono anche Saul Nanni, Lorenzo Richelmy, Enrico Inserra, Francesco Garilli e Ruby Kammer. Il primo ha dimostrato un grande talento in Brado di Kim Rossi Stuart, mentre Richelmy ha una solida carriera cinematografica. L'abbiamo apprezzato in Una questione privata, La ragazza nella nebbia, Ride e Il talento del calabrone.
Here Now: la trama del film di Gabriele Muccino
La sceneggiatura di Here Now è stata scritta da Gabriele Muccino insieme a Paolo Costella, regista di commedie (natalizie e non). Ma di cosa parla il film? Ecco la sinossi ufficiale:
Here now, "qui e ora", è la storia di Sophie, una bionda ventenne americana in viaggio in Italia con la sorella. Pronta per tornare in California, durante il suo ultimo giorno di vacanza in Sicilia, incontrerà un ragazzo, Giulio e la sua comitiva con cui trascorrerà la notte più imprevedibile, folle, sconvolgente, entusiasmante romantica e terrificante della sua vita. 24 ore dopo il suo arrivo a Palermo, nulla sarà mai più come prima.
Gabriele Muccino è reduce dalla seconda stagione di A Casa tutti bene, serie tratta dall’omonimo film. Il suo ultimo lungometraggio è Gli anni più belli, in cui il dato autobiografico si intreccia con una storia d'amore e di amicizie in stile C'eravamo tanto amati.
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Argylle - La Superspia: ecco il trailer italiano ufficiale del nuovo film di Matthew Vaughn
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mercoledì 27 settembre 2023
Il meglio di Naomi Watts in cinque film in streaming
Anche se non realizza film di valore artistico da qualche tempo, Naomi Watts (55 anni oggi) rimane una delle attrici più importanti del nuovo millennio. Proprio all’inizio del 2000 si è imposta all’attenzione internazionale con una serie di lungometraggi che ne hanno decretato l'enorme bravura, soprattutto in parti ad alta percentuale drammatica. Questi sotto sono i film in streaming con cui vogliamo celebrare l’attrice di origine britannica due volte candidata all’Oscar. Buona lettura.
Cinque film in streaming interpretati da Naomi Watts
- Mulholland Drive
- 21 grammi
- King Kong
- La promessa dell’assassino
- Funny Games
Mulholland Drive (2001)
Da perfetta sconosciuta o quasi la Watts si impone clamorosamente con una prova d’attrice straordinaria, un lavoro sulla mente e sul corpo del suo personaggio da brividi. La sequenza dell’interpretazione nell’interpretazione è davvero da storia del cinema. Ovviamente al timone di Mulholland Drive c’è un David Lynch che impugna il lato onirico e psicoanalitico di storia e personaggi e ne fa un thriller a modo suo, una discesa nell’inferno visionario di due donne contro tutto quello che c'è là fuori, nel mondo dei vivi e in quello delle ombre. Film di confine, con la regia che prende la nomination all’Oscar e la Palma d’Oro a Cannes. Disponibile su Amazon Prime Video.
21 grammi (2003)
Prima nomination all'Oscar alla Watts per il dramma livido e potente di Alejandro Inárritu. Accanto a uno Sean Penn al vertice delle sue potenzialità, l'attrice sforna una prova di intensità dolorosa nel ruolo di una donna che ha perso tutto e si aggrappa a un nuovo amore per sopravvivere. 21 grammi è uno dei migliori film dell’autore messicano, uno studio sul dolore preciso incastonato in una messa in scena di spessore. A chiudere un grande trio d’attori un Benicio Del Toro anche lui da candidatura agli Academy Awards. Coppa Volpi a Venezia per Penn. Film struggente. Disponibile su Google Play, Amazon Prime Video.
King Kong (2005)
La performance maggiormente completa ed affascinante della Watts arriva grazie a Peter Jackson, che la vuole come protagonista del suo visionario King Kong. L’attrice risponde con un tour de force fisico strabiliante, a cui aggiunge una dolcezza emotiva perfetta per il ruolo. Certo, nel film si ammirano gli effetti speciali e la grandezza della visione del cineasta, ma alla fine a rimanere impressi sono i bellissimi primi piani sugli occhi magnetici di Naomi. Meritava un’altra nomination all’Oscar. Disponibile su Apple Itunes, Amazon Prime Video, NOW.
La promessa dell’assassino (2007)
Altra collaborazione con un cineasta visionario e subliminale come David Cronenberg. La Watts lo aiuta enormemente a portare avanti il suo discorso sulla metamorfosi non soltanto fisica-metaforica, ma adesso soprattutto psicologica e concettuale dell’essere umano. È lei l’anima lucente de La promessa dell’assassino, magnificamente condotto da Viggo Mortensen dentro i meandri di una Londra oscura e violentissima. Ottimo Vincent Cassell a supporto, Film nerissimo e soffocante. Bellissimo. Disponibile su Google Play, Amazon Prime Video, NOW.
Funny Games (2008)
La rivisitazione americana del suo film più estremo porta Michael Haneke a riflettere su cosa sia la violenza all'interno del sistema dello spettacolo a stelle e strisce. E proprio perché la confezione di questo nuovo Funny Games è ancora più raffinata e tirata a lucido, ecco che la sua portata si fa maggiormente estrema. La Watts e Tim Roth sono portentosi nel ruolo di due genitori sconfitti dalla follia degli eventi. Riescono davvero a tirare fuori tutto l’orrore delle vittime. Film quasi impossibile da esperire, eppure quasi necessario. Personalmente tra i nostri favori dell'autore e dei suoi protagonisti. Disponibile su CHILI, Google Play, Amazon Prime Video.
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Richard Benson: in arrivo al cinema un documentario sul leggendario musicista romano
Ci sono personaggi che solo una città come Roma, nella sua assurdità, nella complessità, nella sua follia e nel suo carattere unico, può generare. Figure nelle quali persona e personaggio sono due realtà insicindibili e indistinguibili, che spesso nascono ai margini del mondo dello spettacolo cittadino - inteso in senso lato e ampissimo - e che alla fine diventano figure note in tutta Italia.
Una di queste incredibili figure è Richard Benson, uno che è stato musicista, insegnante di chitarra di centinaia di ragazzi romani, personaggio televisivo sopra ogni rigo del pentagramma e non solo, icona e oggetto di scherno, non sempre benevolo. Fenomeno tipicamente locale, Benson è assurto a celebrità nazionale grazie a Carlo Verdone, uno che non poteva non notarlo, e che l'ha voluto con sé in Maledetto il giorno che t'ho incontrato.
Le sue trasmissioni televisive, come la leggendaria Ottava nota, in cui parlava di musica con uno stile inconfondibile, sono diventate virali prima che l'idea stessa di viralità esistesse, i suoi concerti erano delle bolgie durante i quali il pubblico lanciava improperi e oggetti contro Benson, che puntualmente si infuriava.
Benson è morto nel 2022, dopo una lunga malattia, e in stato di indigenza: qualche anno prima divenne celebre lo straziante video diffuso da Repubblica TV nel quale Benson, assieme alla moglie Ester, chiedeva aiuto ai fan per far fronte ai problemi economici e di salute.
Ma Richard Benson rimane un mito, e rimane in qualche modo un enigma.
A lui è stato giustamente dedicato un documentario che arriverà prossimamente al cinema: si intitola Benson - La vita è il nemico, e questo è il suo trailer:
Questa è la trama ufficiale di Benson - La vita è il nemico:
Roma 2016, quartiere Alessandrino (periferia Est della capitale). In una piccola casa a piano terra, in cui echeggia il rumore del traffico locale, vivono Ester e suo marito Richard Benson. Volto noto dello spettacolo italiano, ormai caduto in disgrazia.
“Salve a tutti, sono Richard Benson e sono malato. Non posso permettermi le medicine quindi rivolgo un appello a tutti i miei fans, perché oggi rischio di morire”.
Queste parole che l’artista rilascia su RepubblicaTV, in breve tempo fanno il giro dei media italiani. Nel messaggio si vanta di essere uno dei chitarristi più veloci al mondo, di aver avuto collaborazioni con artisti internazionali dello scenario Rock e Metal, e di aver fatto negli anni oltre 10.000 concerti. Sarà per via della sua dichiarazione shock, o per via del look malconcio che mai darebbe a pensare ad un passato così di successo. Ma per chi ne sente parlare per la prima volta, la domanda sorge spontanea: “Chi diavolo è Richard Benson?!”
La lavorazione di Benson - la Vita è il Nemico ha inizio nel 2016, a seguito della richiesta di aiuto che il musicista fece su RepubblicaTv e si sviluppa, per il suo intero arco produttivo, come progetto indipendente.
L’ideatore e regista Maurizio Scarcella, accompagnato da una piccola troupe, si è impegnato nel seguire e riprendere la vita di tutti i giorni di Richard Benson e la moglie Ester Esposito, per un periodo complessivo di 18 mesi. In cui, in un secondo momento, si è alternata la realizzazione delle interviste che vanno a creare la consistente rete di testimonianze e riflessioni che ricostruiscono la storia del chitarrista e performer.
Fase successiva alle riprese e che ha costituito la parte più difficoltosa e complessa, è stata la ricerca e catalogazione del materiale di repertorio di Benson. Composto per maggiorparte di video delle sue esibizioni live resi pubblici (nell’arco di quasi vent’anni) dai numerosi fans, per mezzo di piattaforme social e YouTube. Ma soprattutto da ciò che consiste nel lascito fondamentale dell’artista, le sue trasmissioni televisive andate in onda dai primi anni 80’, fino al 2012. Queste ultime trasmesse da emittenti regionali (in onda nel Lazio ma anche nel resto d’Italia) che hanno contribuito a creare e diffonderne l’immagine pubblica.foto-1
Così facendo, in fase di montaggio seguendo la volontà del Regista e degli Autori, si è riusciti a realizzazione un film documentario capace di comprendere al suo interno, tutto ciò che un fan medio si potrebbe aspettare da un’opera filmica sulla parabola esistenziale ed artistica di uno dei suoi idoli. Ma che soprattutto permetta, a chi non conosce il personaggio, di addentrarsi in un mondo totalmente nuovo e inaspettato.
Questo progetto si è così dimostrato una vera e propria sfida, nella sua indipendenza, spinta dal desiderio di presentare al pubblico l’immagine di un uomo che per anni si è ritrovato segregato in una nicchia (probabilmente troppo stretta) nonostante il potenziale artistico inespresso e la capacità di attirare a sé un pubblico tanto vasto, quanto variegato. A testimonianza di un'essenza trasversale che sicuramente non passerà inosservata allo spettatore. Infine tale lavoro va preso soprattutto come omaggio ad un'artista totale che seppur in maniera estrema, ha messo la sua vita al servizio della propria arte e mai viceversa. Ciò a nostro avviso, ne fa un gigante tra i nani.
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Dopo lo sciopero, ecco cos'hanno ottenuto gli sceneggiatori legati alla WGA
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Gérard Depardieu mette all'asta la sua collezione d'arte milionaria
Ha sempre molto tenuto all'arte, alla sua conoscenza di pittori e quadri, ma anche sculture, che ha raccolto negli anni in una collezione sempre più ampia, disposta in maniera compulsiva nella sua enorme casa parigina. Gérard Depardieu, però, ha deciso di mettere all'asta i suoi compagni di vita quotidiana all'Hotel Drouot, da secoli luogo deputato per questo genere di vendite nella capitale francese. La stima parla di una cifra fra i 3 e i 5 milioni di euro come ricavo finale.
L'attore, ormai ostracizzato dall'industria francese dopo il susseguirsi di denunce di donne molestate, in attesa di processo per un'accusa specifica del 2020 di una giovane donna, ha una passione particolare per Auguste Rodin, all'interno di una collezione che viene definita eclettica, composta di capolavori e di curiosità. Conferma la passione, non certo la volontà di investire per un guadagno economico successivo. Primo acquisto, alla fine degli anni '80, tre piccole sculture di Rodin in bronzo, fra cui una che raffigura Paolo e Francesca dalla Divina Commedia di Dante, portata a casa dopo la fine delle rirprese di Camille Claudel, in cui recità al fianco di Isabelle Adjani.
In vendita anche opere di Zadkine, Redon, Miró, Calder, oltre a una serie di quadri di Eugène Leroy. In totale sono più di duecentocinquanta le opere all'asta in queste ore, principalmente del XX secolo. "Gérard Depardieu vende la mggior parte delle sue opere per alleggerirsi", dichiara uno dei responsabili dell'operazione, "le opere riunite qui costituiscono una collezione di livello. Ogni opera è stata scelta con cura, così come ogni artista. E l'insieme somiglia a Depardieu".
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martedì 26 settembre 2023
Buon compleanno Jenna Ortega! Ecco i film in streaming dell'amata Mercoledì della serie Netflix
Compie oggi 21 anni Jenna Ortega, colei che possiamo tranquillamente considerare la nuova “Scream Queen” del cinema americano contemporaneo. La sua giovane ma già prolifica carriera è infatti costellata di horror e cinema fantastico, generi attraverso i quali ha ottenuto il consenso della critica e del pubblico. Esempio lampante è la serie Netflix Mercoledì, di cui è protagonista assoluta. In attesa di vederla nuovamente in versione dark in Beetlejuice 2, ecco i film in streaming con cui vogliamo celebrare il talento dell’attrice californiana. Buona lettura.
I migliori film in streaming interpretati da Jenna Ortega
- La vita dopo - The Fallout
- X - A Sexy Horror Story
- Scream
- Scream VI
La vita dopo - The Fallout (2021)
Primo ruolo da protagonista nel dramma diretto da Megan Park. Ne La vita dopo - The Fallout Jenna Ortega dimostra ampiamente di possedere tutte le carte in regola per sostenere un film sulle proprie spalle, aiutata anche dall'alchimia con Maddie Ziegler. Film misurato e gentile, non tutto funziona ma ci sono dei buoni momenti di introspezione. La carriera della Ortega subisce una netta impennata. Disponibile su Apple Itunes, Amazon Prime Video.
X - A Sexy Horror Story (2022)
Il divertente e indipendente horror di Ti West ambientato nel mondo del porno degli anni ‘70 vede la Ortega giovane alle prime armi vedersela con una troupe di personaggi smaliziati ma soprattutto un assassino senza sosta. X - A Sexy Horror Story ha come protagonista indiscussa Mia Goth, ma quando rimane in scena Jenna gliela ruba eccome. Spigliato e con ottime trovate, un film che si lascia ampiamente guardare. ma il meglio arriva con il prequel Pearl…Disponibile su CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video.
Scream (2022)
Nuove avventure di Ghostface riportate sul grande schermo da una coppia di registi che conosce a memoria le regole del franchise e sa come renderle nuovamente fresche. Questo nuovo Scream si poggia su un gruppo di giovani attori su cui spiccano appunto la Ortega e la coprotagonista sorella Melissa Barrera. Tutto funziona piuttosto bene, ma il capitolo successivo è di un altro livello…Disponibile su CHILI, Google Play, Netflix, Amazon Prime Video.
Scream VI - (2023)
Sarà che l'ambientazione newyorkese funziona sempre a meraviglia quando si tratta di horror, ma Scream VI diventa immediatamente oggetto di culto con un inizio poderoso, i primi quindici minuti sono davvero da incorniciare. Il resto è continuo gioco al massacro e con lo spettatore che funziona a meraviglia. Samara Weaving nel cast impreziosisce tutto, Dermot Mulroney garantisce la presenza di un caratterista di lusso. Dopo il primo episodio inimitabile dI Wes Craven, forse il capitolo che ci ha divertito maggiormente. Laurea definitiva per Jenna come nuova reginetta dell’horror giovanile. Disponibile su Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.
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C'è anche domani: al via il film di Giacomo Campiotti con Massimo Ghini nel ruolo del banchiere Ennio Doris
Sono appena cominciate le riprese di C'è anche domani, il nuovo film di Giacomo Campiotti, che girerà a Milano e in altri luoghi della Lombardia, poi a Portofino e in Veneto, regione del cuore dell’uomo di cui il regista ha deciso di raccontare la vita.
Parliamo di Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum e uomo lungimirante che, con la sua intraprendenza, "ha contribuito al cambiamento della finanza italiana realizzando il suo sogno: creare una Banca di famiglia per la famiglia". A interpretarlo, in età matura, sarà Massimo Ghini, affiancato da Lucrezia Lante della Rovere nei panni della moglie dell’imprenditore, Lina Tombolato. A produrre il film sarà Movie Magic Entertainment, che spazia tra grandi produzioni TV e piccoli film, senza dimenticare i contenuti destinati all'universo digitale.
Giacomo Campiotti: un regista attento ai meno fortunati e agli uomini generosi della nostra storia
Se Massimo Ghini non ha bisogno di presentazioni, vista la sua sterminata filmografia e le sue molte interpretazioni per il piccolo schermo, forse non tutti conoscono Giacomo Campiotti, e allora vale la pena di rinfrescarci la memoria. Innanzitutto è stato aiuto regista e assistente alla regia di Mario Monicelli per Il Marchese del Grillo, Speriamo che sia femmina e I picari. Ha esordito dietro alla macchina da presa con la commedia Corsa di Primavera (con Roberto Citran) e ha riscosso grande successo con Come due coccodrilli (1994), film con con Giancarlo Giannini, Valeria Golino e Fabrizio Bentivoglio che è stato candidato al Golden Globe come miglior film straniero, dopo aver vinto, in Italia, diversi premi. Nel 2005 Campiotti ha firmato la regia di Mai più come prima, nel quale sei compagni di scuola, all’indomani dell’esame di maturità, partono per una vacanza sulle Dolomiti. Infine, nel 2013, Giacomo Campiotti ha diretto Bianca come il latte, rossa come il sangue, interpretato da Filippo Scicchitano e Gaia Weiss e ispirato all'omonimo romanzo.
Giacomo Campiotti è conosciuto anche per il suo lavoro in televisione. Ad esempio ha lavorato con Sam Neill e Keira Knightley per la miniserie Zivago. Sua anche la strafamosa Braccialetti rossi e la recente La Sposa (con Serena Rossi). Il regista ha diretto Claudio Santamaria e Nicole Grimaudo nella miniserie Non è mai troppo tardi, e Daniele Liotti e Martina Stella nella miniserie L'amore e la guerra. Da non dimenticare: Chiara Lubich - L'Amore vince tutto, con Cristiana Capotondi.
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The Peasants dagli autori di Loving Vincent è la proposta polacca per gli Oscar
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Lou Doillon, figlia di Jane Birkin, nella commedia Quasi a casa di Carolina Pavone prodotta da Nanni Moretti
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lunedì 25 settembre 2023
A 50 anni dalla scomparsa ricordiamo la grande Anna Magnani con alcuni film in streaming
A cinquant’anni esatti dalla sua scomparsa Anna Magnani rimane un’artista unica nell storia del cinema italiano e internazionale, il simbolo di un modo di fare e intendere il cinema vivendolo sulla propria pelle, sul volto indimenticabile che ha saputo rappresentare al meglio i dilemmi e le passioni della donna comune. Anna Magnani ha saputo dare voce e dignità a uno strato sociale fondamentale per la ricostruzione dell’Italia alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ecco i cinque film in streaming - tra i non purtroppo non molti disponibili - con cui vogliamo renderle il nostro sentito omaggio. “Nannarella” rimane un patrimonio nazionale, un’attrice inimitabile e impossibile da dimenticare. Buona lettura.
Cinque film in streaming interpretati da Anna Magnani
Roma città aperta (1946)
Il film di Roberto Rossellini cambia le regole del gioco, diventa il manifesto potente di un nuovo modo di realizzare cinema, raccontando la verità della strada e degli esseri umani che la percorrono. Anna Magnani e Aldo Fabrizi dipingono due personaggi incredibili, innovatori, che fanno di Roma città aperta il film spartiacque non soltanto della nostra cinematografia. Tra gli sceneggiatori figura anche Federico Fellini. Opera imprescindibile. Disponibile su CHILI.
L’amore (1948)
Continua il discorso sul Neorealismo da parte della coppia Roberto Rossellini-Magnani, ma questa volta L’amore risulta un lungometraggio maggiormente orientato dentro le direttive del melodramma. Poco importa, Anna Magnani si dimostra ancora una volta straordinaria, passionale e vra come nessun'altra attrice prima o dopo di lei. Titolo non celebrato quanto molti altri della sua carriera, e forse anche giustamente, ma rimane un qualcosa da ammirare proprio grazie a lei. Disponibile su CHILI.
Bellissima (1950)
Dalla collaborazione con Luchino Visconti, al vertice del periodo neorealista della sua carriera, nasce un personaggio che racconta tutto il cinismo e la disperazione umana di una generazione sconfitta dalla propria condizione sociale. Con Bellissima la Magnani aggiunge una figura in chiaroscuro di impressionante modernità, una donna disperata e volitiva che non riesce più a trovare contatto con la realtà, in particolar modo la propria. Lungometraggio ancora oggi difficile da digerire, tanta è la sua potenza espressiva. Disponibile su CHILI, Rai Play.
Risate di gioia (1960)
Anche se Risate di gioia si rivelò uno dei pochissimi insuccessi di Mario Monicelli nel periodo più sfolgorante della sua carriera, rimane comunque un film di indubbio interesse, un ritorno a un modo di fare commedia che sembrava scomparso dal cinema italiano di quel periodo. Anna Magnani in versione bionda, accompagnata dal genio della risata Totò e da un giovanissimo Ben Gazzara compongono un trio inimitabile, che rimane un piacere vedere sul grande schermo. Disponibile su Rai Play.
Roma (1972)
Nell’unico film in cui la grande attrice viene diretta dal genio inimitabile di Federico Fellini, la sua prova sontuosa nella parte di se stessa regala al loro omaggio alla “Città Eterna” un qualcosa di nostalgico ed insieme estremamente contemporaneo. Roma rappresenta uno sguardo quasi funereo alla vita della città e a coloro che la vivono, la posseggono nello spirito. Un film ancora oggi enigmatico, di difficile interpretazione, ma senz’altro capace di affascinare, ipnotizzare con sequenze di grande cinema. Insomma, Fellini è sempre Fellini…Disponibile su Amazon Prime Video.
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Improvvisamente a Natale mi sposo: il trailer ufficiale e il poster della commedia delle feste
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George R.R. Martin, John Grisham e altri autori fanno causa a ChatGPT
Romanzieri sul piede di guerra contro ChatGPT: diciasette autori, tra i quali ci sono nomi celebri come George R.R. Martin e John Grisham, hanno intentato causa a OpenAI perché usa i loro lavori senza permesso per "addestrare" l'IA, anche a scrivere creativamente. Nelle stesse ore in cui si risolve lo sciopero della WGA, il sindacato degli sceneggiatori, vedremo ancora con quali nuove regole per questa particolare problematica, si è dunque aperto un altro fronte sull'argomento intelligenza artificiale.
[Foto di George R. R. Martin da Wikimedia Commons]
ChatGPT e OpenAI accusati da diciassette autori, George R. R. Martin compreso
Variety riporta che il 19 settembre è stata avviata una causa presso la US District Court del Southern District di New York, nella quale diciasette romanzieri cercano di impedire a OpenAI di "cibare" l'ormai celeberrima IA ChatGPT con i loro lavori, senza permesso. Chiedono 150.000 dollari per ogni opera usata in tal senso. Maya Shanbhag Lang, presidente della Authors League, promette battaglia: "Questo caso è appena l'inizio della nostra battaglia per difendere gli autori dal furto ad opera dell'OpenAI e di altre IA generative".
Nella causa si accusa OpenAI addirittura dell'uso di copie ebook pirata, e si cita il caso del tentativo di creare con l'IA gli ancora non pubblicati volumi 6 e 7 delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (Trono di spade, per intenderci) di George R. R. Martin, insieme a "numerosi libri generati dall'IA, messi in vendita su Amazon, nel tentativo di spacciarli come creati da esseri umani, per guadagnare profitto dalla reputazione duramente guadagnata da autori e autrici umane." Si denuncia una terrra di nessuno, in sostanza, e a farlo sono stati David Baldacci, Mary Bly, Michael Connelly, Sylvia Day, Jonathan Franzen, John Grisham, Elin Hilderbrand, Christina Baker Kline, Maya Shanbhag Lang, Victor LaValle, George R.R. Martin, Jodi Picoult, Douglas Preston, Roxana Robinson, George Saunders, Scott Turow e Rachel Vail.
Un portavoce di OpenAI ha diramato tramite l'AP una risposta che cerca di spegnere gli ardori: "Stiamo avendo conversazioni produttive con molti creativi in giro per il mondo, inclusi quelli dell'Authors Guild, e abbiamo lavorato insieme per capire e discutere delle loro preoccupazioni riguardanti l'IA. Siamo ottimisti e continueremo a cercare maniere per lavorare insieme, nell'interesse reciproco."
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Brutta caduta per Sophia Loren
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Olga Kurylenko contro l'Impero Romano: il trailer di Boudica
Sarete sicuramente tutti - o quasi - al corrente di uno dei trend social del momento, quello che, vai a capire perché, gira attorno alla domanda “Quanto spesso pensi all’Impero Romano?”. Ognuno di voi ha la sua risposta all’interrogativo, ma quel che è certo è che di recente Olga Kurylenko, all’Impero Romano, deve aver pensato spesso.
La celebre attrice ucraina, che è stata la Bond Girl di Quantum of Solace, che di recente abbiamo visto in Tyler Rake 2 e che ha recitato in film come 7 psicopatici, La corrispondenza, Oblivion e Black Widow, è infatti la protagonista di Boudica, film che racconta la storia dell’omonimo personaggio storico, di cui qui di seguito trovate il trailer ufficiale originale.
Boudicca (nota anche come Budicca, o Boadicea) è stata una regina della tribù degli Iceni, una popolazione dell’attuale Inghilterra orientale, famosa per aver guidato la più grande rivolta anti-romana della storia dell’isola britannica.
Boudicca era la moglie di Prasutago, re degli Iceni, filo-romano, dal quale ebbe due figlie. Alla morte del marito, a dispetto di un testamento che chiedeva che il suo regno venisse diviso tra la moglie, le figlie e l’Impero guidato da Nerone, i Romani requisirono le terre, umiliarono Boudicca frustandola nuda in pubblico e violentarono le sue figlie.
Non sorprende, quindi, che la fiera regina, descritta dagli storici come “molto alta e dall’aspetto terrificante”, decise di rispondere a questo sfregio con una brama di vendetta, e nel 60 d.C. guidò una rivolta delle tribù locali che mise in serio pericolo il controllo romano dell’isola.
Da notare che anche nel Centurion di Neil Marshall Olga Kurylenko aveva interpretato il ruolo di una guerriera in lotta contro gli invasori romani, in quel caso un personaggio di nome Etain.
Questo con Olga Kurylenko, diretto da Jesse V. Johnson, che arriverà prossimamente in Italia distribuito da Minerva, non è il primo film a raccontare la storia della regina: ce n’è stato un altro nel 2003, con Alex Kingston come protagonista.
A Boudicca è stata dedicata una celebre statua esposta a Westminster, ma anche canzoni di Róisín Murphy e Enya.
Questo è il trailer ufficiale orifinale di Boudica, con Olga Kurylenko:
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Assassinio a Venezia ancora primo al boxoffice italiano del weekend, notevole la tenuta di Oppenheimer
Al suo secondo boxoffice italiano del weekend, il ritorno di Hercule Poirot alias Kenneth Branagh in Assassinio a Venezia mantiene la prima posizione: ha raccolto altri 2.020.000 euro, confluiti nel nostro totale di 5.053.000, avvicinandosi quindi ormai al risultato del precedente Assassinio sul Nilo (5.575.328, fonte Cinetel), ma ancora lontano dai fasti dell'esordio di Assassinio sull'Orient Express nel 2017 (13.058.240). Nel mondo il film viaggia sui 137.300.000 dollari (fonte Boxoffice Pro), a fronte di un budget sui 60: si sta difendendo bene.
Stabile in seconda posizione anche Oppenheimer di Christopher Nolan con Cillian Murphy, dopo Barbie il secondo fenomeno di quest'anno solare cinematografico: 1.072.300 euro consentono al lungometraggio di raggiungere il risultato complessivo italiano di 26.340.000, impressionanti anche considerando i contenuti e il registro del film, lontano dal blockbuster di puro intrattenimento. Tenendo presente che Barbie è a 32.006.000, c'è da immaginare che Oppenheimer possa arrivare da noi quasi a tallonarlo. Nel mondo questo biopic ha toccato i 925.965.000 dollari (fonte Boxoffice Mojo), per un budget a questo punto trascurabile di 100.
Entra al terzo posto Gran Turismo: La storia di un sogno impossible di Neill Blomkamp, resoconto romanzato di una storia vera, quella di un ragazzo che, mago dell'omonimo videogioco Playstation, ha approfittato di uno show televisivo che consentiva ai giocatori di misurarsi sulle vere piste, con vere auto. È diventato un corridore professionista. Ai nastri di partenza italiani viaggia sul 1.026.000 su cinque giorni (nel mondo sui 110.483.000, essendo costato sui 60).
Slitta dalla terza alla quarta posizione l'horror The Nun II, parte del Conjuring Universe, con un totale italiano di 6.140.000 euro (712.000 nel weekend): nonostante la partenza buona, sembra che nel mondo il film di Michael Chaves, al momento con un incasso di 204.200.000 dollari, non raggiungerà i 365.500.000 del predecessore. Ha visto comunque un budget calibrato di 38 milioni di dollari, ergo rimane un successo.
Fanalino di coda della top five, scivolato dal quarto posto, è Io Capitano di Matteo Garrone: l'odissea di due adolescenti senegalesi attraverso l'Africa per raggiungere l'Europa si è rivelata un'opera più attuale che mai. Il pubblico ha finora premiato il Leone d'Argento a Venezia con 1.900.600 euro (676.600 nel fine settimana).
Il box office completo del weekend
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Hollywood: Trovato un accordo con gli sceneggiatori, lo sciopero è finito
Ci sono voluti cinque mesi per trovare un accordo per i prossimi tre anni fra il sindacato degli sceneggiatori, la WGA, e gli studios di Hollywood insieme alle piattaforme streaming, la AMPTP. Mesi di sciopero duro e di sospensione per molte produzioni, al cinema e in televisione, anche per il successivo appoggio degli attori, che a questo punto ci si aspetta trovino un accordo nelle prossime ore. "Un momento storico". Così è stato definito dai diretti interessati, mentre tutta l'industria si lascia andare a un sospiro di sollievo, proprio mentre il botteghino americano iniziava a soffrire seriamente per l'assenza di prodotto.
Un accordo arrivato dopo cinque giorni consecutivi di trattative, coinvolgendo questioni legali complesse e un'analisi ovviamente paragrafo per paragrafo e cavillo per cavillo. Uno degli argomenti più scottanti, l'ultimo trattato, è stato quello dell'utilizzo di contenuti generati dall'Intelligenza artificiale. I negoziatori del WGA hanno definito così il risultato, "Possiamo dire, con grande orgoglio, che questo accordo è eccezionale, con significativi guadagni e forme di protezione per gli sceneggiatori in ogni settore". A questo punto le manifestazioni sono state sospese e martedì saranno gli iscritti a votare definitivamente la ratificazione del contratto, che sembra però scontata. Prima di questo atto nessuno tornerà al lavoro senza autorizzazione, come ha tenuto a precisare il sindacato.
Per i dettagli bisognerà aspettare i prossimi giorni. "Non vediamo l'ora di condividere ogni aspetto con voi", hanno scritto in una email i negoziatori agli 11 mila associati, "ma non possiamo farlo fino a che non siano sistemati tutti i puntini sulle i. Altrimenti si complicherebbe la nostra capacità di concludere il lavoro al meglio. Come siete stati pazienti finora, vi chiediamo di esserlo ancora, un'ultima volta". Il che vale anche per noi tutti che assistiamo e non vediamo l'ora, a questo punto, che anche gli attori si accordino per il meglio, in modo da scongiurare ulteriori rinvii di uscite in sala che potrebbero danneggiare la notevole ripresa al botteghino di quest'estate.
Insomma, un'ottima notizia, che presto potrebbe diventarlo ancora di più.
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domenica 24 settembre 2023
Festeggiamo Michael Douglas con i suoi migliori film in streaming
Raggiunge oggi i 79 anni il grande Michael Douglas, uno degli attori che hanno maggiormente segnato il cinema americano contemporaneo a partire dagli anni ‘70. La sua filmografia soprattutto in passato è costellata di ruoli ambigui, personaggi “scomodi” e capaci di dividere, segno di una volontà costante di mettersi in gioco come artista e probabilmente anche come uomo. Da questa filmografia variegata ed enorme abbiamo selezionato cinque film in streaming capaci di mostrare la bravura di Douglas. È rimasto fuori dal quintetto Wall Street (1987) di Oliver Stone, per cui ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista, il secondo ottenuto dopo quello come produttore di Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975). Buona lettura.
Cinque film in streaming interpretati da Michael Douglas
Sindrome cinese (1979)
Dopo il discreto successo dell’horror Coma, Douglas torna al cinema come componente di un trio leggendario di attori composto anche da Jack Lemmon e Jane Fonda. Sindrome cinese si palesa immediatamente come uno dei film di denuncia più precisi e drammatici del decennio, un dramma con momenti da grande thriller. James Bridges dirige il suo cast con vigore, il resto lo fa un Lemmon in puro stato di grazia, premiato a Cannes e con la nomination all’Oscar, ottenuta anche dalla Fonda e dallo script. Film emozionante. Disponibile su CHILI, Amazon Prime Video.
Attrazione fatale (1987)
Il film che impone definitivamente Douglas come attore capace di sostenere ruoli discutibili, che mettono in evidenza le pieghe oscure del maschio americano. I duetti con Glenn Close in Attrazione fatale sono memorabili, la regia di Adrian Lyne portentosa e tagliente. Un thriller sofisticato e morboso, capace di scuotere le fondamenta del pensiero comune e mettere in discussione molte delle istituzioni conservatrici della società americana (e non soltanto). Arrivano sei nomination all’Oscar tra cui film, regia, attrice protagonista e non protagonista (Anne Archer). Classico anni ‘80 con dei discorsi fin troppo contemporanei. Disponibile su Google Play, Amazon Prime Video, Paramount +.
Basic Instinct (1992)
Il thriller erotico che vede esplodere Sharon Stone come icona trasgressiva e propibita per un’intera generazione di cinefili vede Douglas nel suo ruolo più discutibile e carismatico. Paul Verhoeven dirige Basic Instinct con uno sguardo violento e mai conciliatorio, le scene di sesso e azione si compenetrano con una dose di voyeurismo inusitata. La confezione è straripante, la storia scricchiola ma si lascia seguire. Grande successo per uno dei film-scandalo più chiacchierati ed amati. Comunque impossibile da ignorare. Disponibile su Amazon Prime Video.
Un giorno di ordinaria follia (1994)
Ancora un ruolo estremamente controverso, quello di un uomo comune che non ne può più della follia contemporanea e decide di abbracciarla seminando panico e sangue per le strade di una metropoli anonima e alienante. Joel Schumacher dirige Un giorno di ordinaria follia come una sinfonia distopica e sincopata, in cui anche Barbara Hershey e Robert Duvall partecipano con trasporto e verità. Film brutale e vero, un prodotto mainstream con un cuore nero e pulsante. Opera che mette a disagio, divide e ispira a guardare la nostra società con occhio meno prevenuto. Difficile da digerire. Potente. Disponibile su Google Play.
Il Presidente - Una storia d’amore (1995)
Chiudiamo con quello che consideriamo, insieme a Wonder Boys di Curtis Hanson (perché non si trova in streaming in Italia?!?!) il capolavoro di Douglas. La sceneggiatura di Aaron Sorkin è semplicemente ispirata, la regia di Rob Reiner ariosa e soave, le interpretazioni di Martin Sheen, Annette Bening, Michael J. Fox e tutti gli altri perfette. E il monologo finale del Presidente Sheperd è da leggenda, da brividi. Il Presidente - Una storia d’amore è uno straordinario esempio di cinema liberal. sofisticato e pungente. Con dialoghi irresistibili. Ammirevole prodotto di una Hollywood passata. Disponibile su Google Play, Amazon Prime Video, NOW.
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La rivincita delle bionde 3, Mindy Kaling sullo status del film: "È impegnativo"
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Genitori in trappola, due star del cast scoprono una bizzarra connessione famigliare dopo 25 anni
Sono trascorsi più di 25 anni dall’uscita di Genitori in trappola, una commedia che ha aiutato a lanciare la carriera di Lindsay Lohan all’epoca una star bambina. Eppure soltanto di recente è emerso un succoso aneddoto che riguarderebbe due star del cast. Pare infatti che due attrici del film abbiano scoperto un improbabile legame famigliare. Di chi si tratta?
Genitori in trappola, Lisa Ann Walter ha scoperto un legame famigliare con un’altra star del cast
Nato come remake dell’omonimo film del 1961, Genitori in trappola ha seguito il debutto di Lindsay Lohan nelle duplici vesti di due gemelline separate alla nascita dai genitori che si ritrovano per puro caso allo stesso campo estivo. Così, curiose di scoprire l’una la vita dell’altra, alla fine del campo scelgono di scambiarsi di posto e quindi di genitore. Il cast include svariati personaggi e pare che due in particolare abbiano scoperto, seppur a distanza di 25 anni, di avere un legame famigliare. A raccontare di più è stata Lisa Ann Walter, che ha interpretato la governante innamorata del maggiordomo di famiglia nel film. L’attrice ha rivelato in un episodio di UnFamiliar tramite Ancestry di aver intrapreso un viaggio alla scoperta delle sue origini, per conoscere la storia della sua famiglia, ed è così che ha scovato un bizzarro collegamento con una star di Genitori in trappola. Si tratta di Elaine Hendriz, che nel film ha interpretato una donna intenzionata a sposarsi per denaro.
Stando alle ricerche effettuate da Lisa Ann Walter, pare che i suoi bisnonni e quelli di Elaine vivessero nella stessa strada a New York all’inizio del 1900, a pochi passi l’uno dall’altro. Entrambe credono che le loro famiglie si conoscessero e che trascorressero anche del tempo insieme. Anche se nel film i due personaggi interpretati non vanno assolutamente d’accordo, nella vita reale pare che invece siano diventate amiche proprio durante la realizzazione del film e che abbiano coltivato quel legame negli anni, ignorando però il trascorso delle loro famiglie. Una bizzarra coincidenza, se si pensa che il film tramite cui si sono conosciute ha impostato la trama su due bambine che non sapevano di essere sorelle.
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Casino Royale, il regista non era convinto di Daniel Craig come James Bond
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Lee, Kate Winslet ha pagato di tasca propria la troupe del film per due settimane
Kate Winslet si è impegnata duramente nella realizzazione di Lee e ha dato tutta se stessa, forse anche più del dovuto considerato che, secondo quanto dichiarato di recente, pare che abbia pagato di tasca propria due settimane di lavoro della crew. A raccontarlo è stata la produttrice del film in questione, Kate Solomon.
Lee, Kate Winslet ha pagato di tasca propria la crew del film
Pare che Kate Winslet abbia preso particolarmente a cuore la realizzazione di Lee, al punto da pagare lo stipendio ai membri della troupe per ben due settimane. Un dato trapelato da una recente intervista della produttrice Kate Solomon ai microfoni di Vogue. Stando alle sue dichiarazioni, l’attrice premio Oscar ha sostenuto non solo la troupe ma anche il finanziamento del progetto sulle proprie spalle:
Kate teneva particolarmente al film. Se le parlavi di qualsiasi aspetto, sapeva qual era la sua opinione. E quando hai una persona del genere, puoi spronare tutti. Può sembrare semplice, ma avendo vissuto con lei posso dire: mamma mia, è molto faticoso arrivare a quel punto.
In un’altra intervista, rilasciata a IndieWire durante il Toronto International Film Festival (dov’è stato presentato in anteprima) dalla direttrice della fotografia e regista Ellen Kuras, in merito all’impegno e al coinvolgimento di Kate Winslet in Lee, ha raccontato:
È stata molto coinvolta nel film dall’inizio alla fine. Dalla fase di ricerca a tutte le nostre conversazioni approfondite su chi volevamo nel cast, discutendo su chi avrebbe potuto interpretare quali ruoli.
Basato sul romanzo The Lives of Lee Miller di Antony Penrose, Lee racconta la vita di una modella arruolata come fotografa che racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso i suoi scatti per Vogue. Ad interpretarla è Kate Winslet, la quale ha ammesso di non aver esitato quando ha ricevuto la proposta. Ai microfoni di Vogue, ha raccontato:
Ho dovuto essere molto coraggiosa nel lasciare che il mio corpo fosse la versione più morbida di se stesso e non nascondersi. E credetemi, le persone nella mia squadra dicevano: “Magari puoi fare giusto un po’ di addominali” e io rispondevo: “Perché? Per la carne che si vede? No, resterò così”. Mi dicevano costantemente che ero nella forma smagliata, che avrei dovuto puntare più in basso. C’è tanto di meglio da fare dello sprecare preziose energie per criticare il mio aspetto fisico. Credo che ogni donna faccia meglio a dire: “Credo in me stessa. Non importa cosa pensino gli altri, questa è ciò che sono e dovete accettarlo”.
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John Wick 4 - Keanu Reeves ha chiesto ai produttori di essere definitivamente "ucciso" nel finale del film
Keanu Reeves è tornato di recente nei panni di John Wick per il quarto capitolo del prolifico franchise. Un universo continuamente in espansione, che si amplierà in direzioni inesplorate tramite numerosi spin-off ma che non ha intenzione di dimenticare il suo filone principale, di cui è protagonista assoluto la star di Matrix. Mentre il quinto capitolo è stato ufficialmente confermato da Lionsgate, uno dei produttori della saga, Basil Iwanyk, ha confessato a Collider il desiderio dell'interprete di Wick, che ha implorato il team produttivo affinché il suo personaggio morisse una volta per tutte alla fine del quarto sequel. Inutile dire che la sua richiesta è rimasta inascoltata.
John Wick 4 - Keanu Reeves sperava in un finale più risolutivo
John Wick 4 si conclude, in realtà, in maniera piuttosto ambigua. Dopo un estenuante duello con i membri della Gran Tavola, l'ex sicario viene apparentemente colpito a morte e, in seguito al ricordo di sua moglie Helen, si accascia sui gradini della Basilica del Sacro Cuore a Parigi. Tempo dopo, Winston e Bowery King visitano la sua lapide al cimitero. Un epilogo che, stando alle parole del produttore Basil Iwanyk, lascia aperto un piccolo spiraglio alla possibilità che John Wick sia in realtà sopravvisuto:
Dopo il secondo, il terzo e il quarto film, la saga ha distrutto fisicamente ed emotivamente Keanu [Reeves]. Alla fine dice sempre che non può farlo di nuovo, e noi inizialmente siamo d'accordo con lui. Questa volta, però, ci ha chiesto di essere ucciso definitivamente durante la conclusione del quarto capitolo. Noi gli abbiamo però risposto che avremmo lasciato un 10% di possibilità che fosse sopravvissuto.
In una precedente intervista ad Empire, il regista aveva del resto confermato l'esistenza di un finale più esplicito - dal quale si evince chiaramente che John è sopravvissuto - scartato però durante le proiezioni di prova. Come accennato ad inizio articolo, il franchise di John Wick è comunque pronto ad espandersi in nuove direzioni, in attesa dell'inizio dei lavori sul quinto capitolo - Keanu Reeves e il regista Chad Stahelski hanno infatti confessato di aver bisogno di una pausa. Il 22 settembre debutterà infatti su Prime Video la serie prequel The Continental: Dal mondo di John Wick, che racconterà l'ascesa dei giovani Winston Scott e Charon. Per il 7 giugno 2024 - salvo slittamenti dovuti alla sempre più incerta situazione causata dallo sciopero SAG-AFTRA - è invece atteso lo spin-off Ballerina con Ana De Armas. Stando poi alle parole di un'altra produttrice, Erica Lee, sono poi in arrivo altri progetti collaterali - Shamier Anderson e Donnie Yen hanno già espresso la volontà di tornare a vestire i panni di Mr. Nobody e Caine. Non resta quindi che attendere ulteriori aggiornamenti.
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