martedì 28 febbraio 2023

Buon compleanno Javier Bardem: ecco i suoi film migliori che trovate in streaming

Celebriamo oggi i 54 anni dello spagnolo Javier Bardem, senz’ombra di dubbio uno dei più grandi attori contemporanei. E i motivi per sostenerlo sono molteplici: la straordinaria presenza scenica, il carisma unico, i grandi cineasti che lo hanno chiamato a collaborare e soprattutto una versatilità che gli ha permesso di interpretare al meglio ruoli “larger than life” e altri invece meravigliosamente sfumati. I cinque film in streaming scelti per rendere omaggio a Bardem mostrano infatti tutta la sua gamma, frutto di un’arte della recitazione affinata negli anni e attraverso i generi più disparati. Come sempre buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Javier Bardem

  • Carne tremula
  • I lunedì al sole
  • Mare dentro
  • Non è un paese per vecchi
  • Dune

Carne tremula (1998)

Uno dei melodrammi più riusciti di Pedro Almodóvar, un viaggio tra passato e presente che vede un Bardem magistrale duettare con una bravissima Francesca Neri. Carne tremula mette in scena il rapporto di coppia da molte angolazioni originali, rendendolo stratificato ed emozionante. Prova d’attore maiuscola per il protagonista confinato quasi tutto il tempo su una sedia a rotelle. Film di spessore. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

I lunedì al sole (2002)

A nostro avviso la performance più efficace della prima parte della carriera di Bardem, e una delle migliori della storia del cinema spagnolo in generale. I lunedì al sole racconta la disoccupazione con una verità e insieme una grazia inarrivate, mostrando personaggi amabili e insieme amari, sconfitti ma con una dignità inattaccabile. Dramma con momenti leggeri di impegno civile ma che guarda all’umanità di Ken Loach. Con il regista Fernando León de Aranoa Bardem ha realizzato lo scorso anno anche il notevole Il capo perfetto. ma questo rimane il suo film di punta. Disponibile su CHILI.

Mare dentro (2004)

Diretto da un Alejandro Amenábar che riesce ad arrivare al cuore del suo personaggio, Javier Bardem ci offre una prova d’attore portentosa, costretto immobile su un letto in attesa che gli venga riconosciuto il diritto di morire. Mare dentro colpisce, soggioga lo spettatore, lo costringe a riflessioni profonde e necessarie. Oscar come miglior film straniero, Leone d’Argento a Venezia e ovviamente Coppa Volpi alla prova sontuosa di Bardem. Avrebbe meritato la nomination all’Oscar. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, NOW.

Non è un paese per vecchi (2007)

Academy Award come miglior attore non protagonista per la prova più terrificante e straordinariamente composta di Bardem, il quale nel ruolo di Chigurh rappresenta la follia del Male con eleganza e una stilizzazione esemplare. È lui l’anima nera e inarrestabile di Non è un paese per vecchi, che i Coen traggono da Cormac McCarthy. Protagonista un notevole Josh Brolin, a supporto Tommy Lee Jones e Woody Harrelson. Oscar anche per film, regia e sceneggiatura. Capolavoro di visione e narrazione. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Paramount +.

Dune (2021)

Chiudiamo con la collaborazione illustre arrivata con Denis Villeneuve, che lo vuole carismatico accanto a Timothée Chalamet, Zendaya, Oscar Isaac, Josh Brolin e molti altri attori di grido. La trasposizione della prima parte di Dune è grande cinema, una rappresentazione della fantascienza oscura e vibrante, filtrata da immagini magnifiche. Una valanga di Oscar tecnici tra cui fotografia e musiche. Aspettiamo con trepidazione il secondo episodio. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, Amazon Prime Video.



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Venom 2 avrebbe concesso più spazio a Spider-Man? Le parole del regista

Andy Serkis, regista di Venom - La furia di Carnage, ha lasciato intendere che in un primo momento era previsto un coinvolgimento maggiore di Tom Holland nelle vesti di Spider-Man. Distribuito in sala nel 2021, il film sequel di Venom con protagonista Tom Hardy è ambientato nello Spider-Verse messo in piedi da Sony in collaborazione con i Marvel Studios. Arrivato al cinema pochi mesi prima di Spider-Man: No Way Home, Venom 2 ha proposto una scena post credit con cui allarcciarsi all’attuale universo di Peter Parker.

Venom 2, il regista si sbottona sulle possibilità di includere più Spider-Man

Gli spettatori ricorderanno la scena post credit di Venom - La furia di Carnage. Eddie Brock finisce catapultato in un altro universo insieme al suo simbionte e finiscono per guardare il notiziario che trasmette l’immagine di Spider-Man. I fan hanno sperato che quella scena post credit servisse ad introdurre Venom in No Way Home, ma non è mai accaduto. Il regista Andy Serkis, a distanza di tempo dall’uscita di entrambe le pellicole, non ha voluto sbottonarsi troppo in merito al coinvolgimento dello Spider-Man di Tom Holland in Venom 2, eppure al tempo stesso ha ammesso a GQ Magazine che l’idea c’era.

Non ero sicuro del livello di coinvolgimento che il suo mondo avrebbe avuto con il nostro. C’erano bozze che presentavano alcuni di questi aspetti, alcuni più di altri. Ed è stata una scelta molto, molto accurata.

Andy Serkis non ha voluto rivelare i piani originali di Venom 2 così come non ha voluto sbottonarsi troppo sul coinvolgimento di Spider-Man, ma ha lasciato intendere un dettaglio interessante. Stando alle sue parole, le prime bozze di sceneggiatura avrebbero coinvolto di più Spider-Man in Venom 2 così come al tempo stesso intrecciato Tom Hardy alle dinamiche dell’MCU. Ciò avrebbe lanciato Eddie Brock ufficialmente nell’universo Marvel. Poi, dopo un’accurata analisi, Sony e Marvel forse hanno preferito archiviare quella possibilità, almeno per il momento, inserendo un riferimento breve a Spider-Man nella scena post credit di Venom - La furia di Carnage, dando un ulteriore spunto per il futuro di Peter Parker. Tempo fa, anche il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige aveva spiegato che “c’era coordinamento” tra i due team di Venom 2 e Spider-Man: No Way Home per realizzare la scena post-credit. Ma con l’ultimo film con Tom Holland, ogni visitatore ha fatto ritorno al proprio universo, incluso Eddie/Venom.



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DC Universe, Jack Black diventa Superman in un nuovo esilarante video!

Fan del DC Universe, gioite! Abbiamo finalmente trovato il nuovo Superman per i prossimi progetti dei DC Studios. Infatti, a interpretare l'Uomo d'Acciaio nel reboot di James Gunn sarà...Jack Black

Superman, Jack Black sarà il nuovo Uomo d'Acciaio nei film di James Gunn

James Gunn Peter Safran sono stati nominati CEO dei DC Studios, per portare una ventata di innovazione in un DC Universe che faceva fatica a trovare la sua dimensione. Sotto l'egida del regista di Guardiani della Galassia, il nuovo multiverso ha già visto la chiusura dei franchise del Superman di Henry Cavill e del terzo capitolo dedicato alla Wonder Woman di Patty Jenkins. In diversi interventi, Gunn ha rivelato che i progetti per il DCU si estendono nell'arco temporale di dieci anni e che inizieranno con il primo capitolo Gods & Monsters. Al suo interno, sono presenti già diversi titoli attualmente in pre-produzione, come un nuovo film su Batman, numerose serie tv, cartoon e il reboot scritto dallo stesso Gunn con protagonista Clark Kent e che si intitolerà Superman: Legacy, previsto per il 2025.

Al momento, per nessuno di questi progetti è stato nominato un regista o un cast, ma sembra che, almeno per il futuro Superman, abbiamo trovato il nuovo interprete. E si tratta di un attore in grado di rivaleggiare decisamente con Henry Cavill e che, anzi, potrebbe addirittura superare le aspettative del pubblico, una volta che lo vedremo in azione. Stiamo parlando, come vi abbiamo anticipato di Jack Black. L'attore ha pubblicato sul suo profilo Instagram un esilarante video in cui interrompe il suo pisolino per rispondere alla chiamata di un pezzo grosso dei DC Studios: James Gunn!

Il CEO ha deciso, infatti, di contattarlo per chiedergli di prendere parte, nel ruolo di Superman, al suo prossimo progetto. "No, amico, non posso, ho già interpretato tutti i supereroi. Sì, lo so che sono incredibile!" è la risposta di Black che, però, alla fine, decide di accettare e salvare il mondo nelle vesti dell'Uomo d'Acciaio, sfrecciando per i cieli con il costume in un'esilarante performance. Immediata la risposta anche del vero James Gunn che, apprezzando l'ironia dell'attore, risponde al video con un commento:

"Pensavo che avessimo concordato di rivelare la news al ComicCon"

In attesa di scoprire chi - questa volta per davvero - prenderà il ruolo di Henry Cavill nel rinnovato DC Universe, godetevi il video di Jack Black, forse, il miglior Superman di tutti i tempi!



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Creed III, in arrivo il "Creed Universe" secondo Michael B. Jordan

Con Creed III dietro l'angolo, in arrivo il 2 marzo al cinema, il suo protagonista e regista Michael B. Jordan ha lasciato intendere, alla Premiere del Chinese Theatre a Hollywood, che questo sia l'effettivo inizio di un progetto più grande della MGM legato al mondo di Creed... che fino a prova contraria nasce già come filiazione del mondo di Rocky. Quale potrebbe essere il prossimo progetto?

Michael B. Jordan guarda al Creed Universe

Durante la prestigiosa anteprima di Creed III sul red carpet del Chinese Theatre a Hollywood, Michael B. Jordan si è goduto la presentazione del suo primo film da regista, dove dirige se stesso e Jonathan Majors in un confronto dentro e fuori dal ring: il ragazzo di strada che ce l'ha fatta e l'altro ragazzo di strada che non ce l'ha fatta e vuole prendersi in un colpo la vita dell'ex-amico. Creed III è un film delicato, perché è il primo lungometraggio legato alla saga di Rocky, o meglio sua filiazione diretta, a non vedere coinvolto Sylvester Stallone, né come interprete né come autore. Una transizione avvenuta tra le polemiche di Sly, che si sente ancora estromesso dal controllo legale su quell'universo, che potrebbe effettivamente espandersi, seguendo uno stile produttivo molto caro agli Studios di recente. Michael ha infatti usato una parola magica:

Mi entusiasma molto l'idea di costruire il Creed Universe.

"Creed Universe"? Jordan potrebbe riferirsi a futuri lungometraggi nei quali lui stesso diventi mentore di un altro pugile, però potremmo in realtà già conoscere le dinamiche di un successivo film in quel mondo. Ricordate quando l'anno scorso fu annunciato che l'MGM stava lavorando su uno spin-off su Ivan Drago, a cura dello sceneggiatore Robert Lawton? Dopotutto, in Creed II il personaggio di Dolph Lundgren era già tornato in azione, accompagnato peraltro da suo figlio Viktor (Florian Munteanu). Fu proprio quest'annuncio a mandare in bestia definitivamente Stallone, che nella sua battaglia per i diritti su Rocky accusò anche Lundgren di aver tradito la loro amicizia, per non avergli detto nulla di questo progetto. A quel punto ci fu una marcia indietro di tutti, con Lundgren che spiegò come l'idea fosse ancora larvale. Lo è ancora?

Leggi anche Drago, Sylvester Stallone infuriato per lo spin-off, Dolph Lundgren si scusa



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Burny Mattinson, addio ad uno degli animatori storici in casa Disney

Burny Mattinson ha vissuto diverse ere Disney e il suo contributo è diventata preziosa eredità per gli animatori di domani. Si è unito alla Walt Disney Animation Studios nel 1953 e, da allora, non ha mai smesso di sognare seguendo la filosofia di colui che, con grande umiltà, non ha accettato di essere Mr. Disney ai suoi occhi, ma semplicemente Walt. Di sogni Burny Mattinson ne ha realizzati tanti, come regista, animatore e story artist. E di anni ne ha trascorsi diversi all’interno della Walt Disney Company, lavorando a classici d’animazione il cui cuore pulsante, a suo dire, sono i personaggi, senza i quali non esisterebbero affatto queste storie.

Chi era Burny Mattinson, animatore e Disney Legend

Il mondo ha salutato un altro pilastro Disney. Burny Mattinson si è spento il 27 febbraio 2023 a 87 anni. Il suo desiderio di lavorare nel mondo dell’animazione è sbocciato grazie a Pinocchio, uno dei primissimi classici Disney del 1940. Una volta diplomatosi al liceo, Mattinson ha tentato la sorte presentandosi in azienda con il suo curriculum. Ha iniziato in un altro reparto, poiché non erano disponibili posizioni aperte di suo interesse, ma non si è dato per vinto e ha trovato un modo per fare carriera arrivando al cuore pulsante di Disney: l’animazione. La sua è un’eredità preziosa: oltre 70 anni di carriera presso una delle macchine più amate dell’industria dell’intrattenimento. Con il suo supporto artistico hanno preso vita molti dei classici come Lilli e il vagabondo, Aladdin, La bella e la bestia, Pocahontas, Il re leone, Il gobbo di Notre Dame, Tarzan e Mulan. Ancora oggi, poco prima della sua scomparsa, ha dato supporto alla Walt Disney Animation Studios come consulente. L’ultimo film a cui ha preso parte è Strange World, uscito nel 2022. Recenti invece sono Big Hero 6 e Ralph spacca Internet.

Walt Disney Company ha comunicato la scomparsa dell’animatore raccontando della sua breve battaglia contro una malattia. Il 4 giugno Burny Mattinson avrebbe ricevuto il primo premio per i suoi 70 anni di carriera. Nel 2008, invece, è stato nominato Disney Legend. Così l’azienda ha salutato il suo dipendente più longevo:

L’abilità artistica, la generosità e l’amore di Burny per la Disney Animation e per le generazioni di narratori che hanno varcato le nostre porte per sette decenni ci hanno reso migliori: artisti migliori, tecnologi migliori e collaboratori migliori. Tutti noi che abbiamo avuto l’onore di conoscerlo e di imparare da lui faremo in modo che la sua eredità continui.


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lunedì 27 febbraio 2023

In attesa di Empire of Light, celebriamo il grande Roger Deakins con cinque film che trovate in streaming

Questa settimana arriva nelle sale italiane Empire of Light, nuovo e bellissimo film di Sam Mendes che non è stato clamorosamente preso in considerazione dall’Academy se non nella categoria della miglior fotografia. Si tratta della sedicesima candidatura per il grande Roger Deakins, colui che vogliamo oggi celebrare attraverso i nostri consueti cinque film in streaming. Pochi artisti quando il direttore della fotografia inglese hanno saputo mettersi al servizio della visione di grandi autori e al tempo stesso imprimere il proprio marchio personale sull’estetica di opere di valore. Eccovi dunque i film che rappresentano altrettanti collaborazioni con alcuni dei più grandi cineasti contemporanei. Buona lettura.

Cinque film in streaming fotografati dal grande Roger Deakins

  • Fratello, dove sei?
  • A Beautiful Mind
  • The Village 
  • Jarhead
  • Sicario

Fratello, dove sei? (2000)

È stata molto probabilmente la longeva collaborazione con Joel e Ethan Coen a cambiare la carriera e il modo di vedere di Roger Deakins. E Fratello, dove sei? è un tassello fondamentale di questo percorso, in quanto primo film nella storia del cinema in cui ogni inquadratura è stata ritoccata digitalmente. Il risultato è di una bellezza ancora oggi insuperata, oltre che essere una commedia on the road di fattura altissima. George Clooney, Tim Blake Nelson e John Turturro sono un trio di protagonisti clamorosi. Magnifico film. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

A Beautiful Mind (2001)

Deakins si mette al servizio completo della volontà di Ron Howard di raccontare questa storia di genio e malattia mentale attraverso immagini semplici, una messa in scena elegante ma mai invasiva. Il risultato è un film intimo nel suo essere comunque fortemente mainstreaming. Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ed Harris e molti altri ottimi attori fanno di A Beautiful Mind un dramma da incorniciare, che vince l’Oscar per film, regia, attrice non protagonista e sceneggiatura non originale. Potenza dei sentimenti. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, NOW, Paramount +.

The Village (2004)

L’eleganza della visione di Deakins, soprattutto nelle scene notturne, aiuta M. Night Shyamalan ad elevare il livello estetico del suo cinema in questo dramma/horror di fattura eccelsa. Il connubio poi con le musiche di James Newton Howard fa di The Village un contenitore di momenti di cinema clamorosi. Joaquin Phoenix, Bryce Dallas Howard, William Hurt, Sigourney Weaver e molti altri in un cast meraviglioso. Film intenso e dolcissimo. Da amare incondizionatamente. Disponibile su CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Disney +.

Jarhead (2005)

La prima collaborazione con Sam Mendes porta Deakins nel deserto, dove in alcune scene può sperimentare sul buio dilaniato dalle fiamme che riproporrà in una fotografia da Oscar in 1917. Ma il vero capolavoro della coppia è l’estetica di Jarhead, film di enorme statura visiva e contenutistica che però non ha trovato il consenso del pubblico. Noi lo amiamo, in quanto mette in scena l’assurdità della guerra come i migliori lavori antimilitaristi. Jake Gyllenhaal e Jamie Foxx in un cast lussuoso. Da rivalutare a tutti i costi. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Sicario (2015)

Insieme a Denis Villeneuve Deakins compone un universo filmico livido e soffocante, perfetta cornice per uno dei thriller/action più potenti e riusciti dei nostri tempi. Sicario è cinema di contenuto e forma ammirevoli, una discesa all'inferno progressiva e inarrestabile. Davvero ottima la prova di Emily Blunt, Josh Brolin, Benicio Del Toro e Jon Bernthal in un brevissimo ruolo. Siamo dalle parti del cinema d’autore che innalza il genere. Scioccante. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Rai Play.



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NAACP Image Awards 2023 - Will Smith trionfa come miglior attore per Emancipation

Will Smith, nei giorni scorsi, ha trionfato come miglior attore protagonista - per Emancipation - ai NAACP Image Awards 2023, riconoscimenti attribuiti alle personalità di colore che si sono distinte nel mondo dell'arte (cinema, letteratura, musica, teatro, TV). Si tratta del primo premio importante ottenuto dalla star dopo quanto avvenuto alla cerimonia degli Oscar dello scorso anno, quando Smith schiaffeggiò in diretta il comico Chris Rock. 

NAACP Image Awards 2023 - Will Smith vince come miglior attore per Emancipation 

Emancipation - biopic di Antoine Fuqua snobbato agli Oscar a causa, anche, della presenza di Will Smith - è stato candidato ai NAACP Image Awards come miglior film, venendo poi battuto da Black Panther: Wakanda Forever. Il suo protagonista, però, ha portato a casa l'ambito premio, nonostante quanto successo lo scorso anno. Ricordiamo, infatti, che Will Smith - durante la cerimonia dei premi Oscar dello scorso anno - è salito sul palco per prendere a schiaffi l'host Chris Rock, reo di aver offeso la moglie dell'attore, Jada Pinkett Smith, affetta da alopecia. Dopo qualche minuto, Smith ha poi ritirato l'Oscar - per Una famiglia vincente - King Richard - fra lacrime e scuse pubbliche. Alla cerimonia di due giorni fa la star non era però presente e a ritirare il riconoscimento al suo posto è stata l'attrice e cantante Janelle Monáe. A competere contro Will Smith c'erano star del calibro di Jonathan Majors - attualmente nelle sale con Ant-Man and the Wasp: Quantumania - e Sterling K. Brown - pluricandidato agli Emmy e ai Golden Globe per le serie American Crime Story e This is Us

Emancipation - Oltre la libertà racconta la straordinaria storia vera di Peter, un uomo nato schiavo che riesce a fuggire affidandosi al suo ingegno e alla sua fede incrollabile, sopravvivendo alle spietate paludi della Louisiana. La pellicola - rilasciata su Apple TV+ il 9 dicembre -  è stata stroncata da pubblico e critica - probabilmente come atto di boicottaggio in risposta al gesto compito da Will Smith - nonostante sia diretta dall'acclamato regista Antoine Fuqua (Training Day, The Equalizer) attualmente alle prese con un altro progetto controverso, il biopic su Michael Jackson. Ai NAACP Image Awards ha poi trionfato Angela Bassett - come Entertainer of the Year e come miglior attrice non protagonista per Black Panther: Wakanda Forever - la quale però è stata battuta da Jamie Lee Curtis ai SAG Awards. La sua - apparentemente - scontata corsa all'Oscar è diventata quindi più imprevedibile. Per quanto riguarda il cinema, gli altri due attori premiati - rispettivamente come leading e supporting - sono stati Viola Davis - The Woman King - e Tenoch HuertaBlack Panther: Wakanda Forever. Con l'ambito premio in tasca, Will Smith è quindi pronto a tornare alla ribalta. 



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Lo Strangolatore di Boston: Il trailer italiano del thriller true crime con Keira Knightley e Carrie Coon

Lo strangolatore di Boston - thriller true crime che racconta dell'impegno di due giornaliste per fermare il serial killer attivo negli anni '60 - sarà disponibile, in Italia, su Disney+ - nella sezione Star - a partire dal 17 marzo. In queste ore è stato dunque diffuso il trailer italiano della pellicola, che vanta nel cast la presenza di Keira Knightley e Carrie Coon.

Lo strangolatore di Boston - Trama, cast e trailer italiano del thriller true crime di Matt Ruskin 

Lo strangolatore di Boston racconta la vicenda del serial killer dal punto di vista delle due giornaliste che per prime si interessano al caso. Loretta McLaughlin, reporter del quotidiano Record-American, fu infatti la prima a collegare tre casi di omicidi irrisolti, ipotizzando che fossero tutti ad opera dello stesso assassino. Aiutata dall'amica e collega Jean Coole, cercherà quindi di far procedere le indagini, arrivando a mettere a repentaglio la sua stessa vita. La pellicola si sofferma anche sul clima di misoginia e sessismo della Boston dei primi anni '60, che rischiò più volte di mandare in fumo la ricerca di verità delle due protagoniste.

A vestire i panni di Loretta McLaughlin è Keira Knightley, mentre Carrie Coon interpreta Jean Coole. Knightley - candidata all'Oscar per Orgoglio e pregiudizio e The Imitation Game - torna quindi a confrontarsi con un personaggio realmente esistito dopo i numerosi biopic a cui ha preso parte. Carrie Coon è invece nota al grande pubblico per i suoi ruoli ne L'amore bugiardo - Gone Girl e Ghostbusters: Legacy. La star è inoltre apparsa nel MCU - ha ha prestato corpo e voce alla villain Proxima Nox, alleata di Thanos in Avengers: Infinity War ed Avengers: Endgame - mentre in ambito televisivo è apparsa nella serie The Leftovers - Svaniti nel nulla e nella terza stagione di Fargo. Completano poi il cast Alessandro Nivola, David Dastmalchian, Morgan Spector, Bill Camp e Chris Cooper - vincitore del premio Oscar per Il ladro di orchidee. Il film è scritto e diretto da Matt Ruskin, regista originario di Boston che ha voluto approfondire una vicenda avvenuta nella sua città, di cui ha sentito parlare sin da quando era ragazzo. Nel team di produttori figurano invece Ridley Scott, Kevin J. Walsh, Michael Pruss, Josey McNamara e Tom Ackerley. Michael Fottrell e Sam Roston sono invece coinvolti nel progetto in qualità di produttori esecutivi. Targato 20th Century Studios, Lo Strangolatore di Boston sarà quindi disponibile, come accennato, in streaming su Disney+, mentre negli Stati Uniti sarà distribuito in esclusiva su Hulu. Appuntamento dunque al 17 marzo, per scoprire lo straordinario contribuito delle due giornaliste alla cattura di uno dei più spietati serial killer di tutti i tempi.



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Premi César 2023: stravince con 6 riconoscimenti La notte del 12

In un weekend stracolmo di premiazioni, anche in Europa sono stati assegnati dei riconoscimenti importanti: si tratta dei César, che premiano il meglio del cinema francese e hanno visto trionfare con sei premi il film di Dominik Moll, La notte del 12, uscito in Italia con Teodora Film lo scorso 29 settembre, un giallo che ruota attorno a un femminicidio. Presentato in selezione ufficiale all'ultimo Festival di Cannes, il film di Dominik Moll è stato una delle sorprese dell'anno al botteghino francese, con quattro settimane nella top ten degli incassi e oltre 500.000 spettatori, e ha inoltre raccolto delle critiche eccellenti, soprattutto per il modo in cui rilegge la tradizione del noir in chiave femminista. Ma vediamo in dettaglio tutto il palmarés:

Premi César 2023

Miglior film: La notte del 12

Miglior regia: Dominik Moll per La notte del 12

Miglior attrice: Virginie Efira per Revoir Paris

Miglior attore: Benoît Magimel per Pacifiction - Tourment sur les îles

Miglior attrice non protagonista: Noémie Merlant per L'innocente

Miglior attore non protagonista: Bouli Lanners per La notte del 12

Miglior speranza femminile: Nadia Tereszkiewicz per Forever Young

Migliore speranza maschile: Bastien Bouillon per La notte del 12

Miglior opera prima: Saint Omer di Alice Diop

Miglior sceneggiatura originale: Louis Garrel, Tanguy Viel, Naïla Guiguet, per L'innocente

Miglior film straniero: As Bestas di Rodrigo Sorogoyen

Miglior sceneggiatura non originale: Gilles Marchand e Dominik Moll per La notte del 12

Miglior film d'animazione: Ma famille Afghane di Michaela Pavlatova.

Il sesto César per La notte del 12 è quello per il sonoro. Ed ecco il trailer del film.

Leggi anche La notte del 12, il racconto di un’ossessione: intervista con il regista Dominik Moll


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Ant-Man and the Wasp Quantumania ancora primo al boxoffice italiano del weekend, ma come va nel resto del mondo?

Ant-Man and the Wasp Quantumania ha mantenuto - nessuna sorpresa - la vetta del boxoffice italiano del weekend, con 1.127.200 euro, per un totale italiano finora di 4.785.200. Il calo è sul 53% rispetto alla settimana scorsa, ma il dato più sorprendente è arrivato dagli Usa, dove il film al secondo fine settimana ha perso addirittura il 69.7%! Non era mai accaduto a un'opera Marvel di perdere così tanti incassi al "secondo turno": la maglia nera era detenuta da Black Widow, che perse il 67.8, ma in pandemia e con una contestata disponibilità contemporanea su Disney+. Finora nel mondo il cinecomic con Paul Rudd viaggia sui 363.614.000 di dollari, e sicuramente supererà Black Widow che si fermò sui 380, però sono numeri da associare all'apertura della Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, incentrata sul supercattivo Kang, ed è facile supporre che ci si aspettasse maggiore entusiasmo.

L'animazione sostiene sempre con allegria il nostro botteghino: l'uscita dello spagnolo Mummie - A spasso nel tempo ha convinto le famiglie a dare una chance al cartoon che racconta di non-morti con problemi molto umani, spaesati dal mondo moderno nel quale sono costretti a muoversi, per recuperare un anello magico. La partenza al secondo posto è da 724.800 euro.
Slitta dalla seconda alla terza posizione Tramite amicizia di e con Alessandro Siani, dove il comico napoletano interpreta un "amico a noleggio", che si trova a dover sostenere psicologicamente un imprenditore deciso a mollare tutto, compresi i dipendenti, tra i quali ci sono i parenti del nostro protagonista. A questo giro incassa altri 628.000 euro, confluiti nel totale di 2.280.600.

Entra al quarto posto uno dei più prestigiosi candidati agli Oscar 2023, cioè un convincente Brendan Fraser in The Whale di Darren Aronofsky, insegnante autodistruttivo obeso, prossimo alla morte: l'incasso è di 606.500 euro. Costato appena 3 milioni di dollari, il lungometraggio nel mondo ne ha finora registrati 28.400.000, risultando perciò un solido successo: magari non rilancerà Fraser nei blockbuster, perché siamo nelle dinamiche del cinema indipendente, ma di certo gli sta permettendo di ribadire il suo valore e di levarsi una grande soddisfazione.
Casca dalla terza alla quinta posizione Non così vicino con Tom Hanks, dove la star è un pensionato vedovo scontroso che si riapre alla vita, quando conosce i nuovi vicini di casa. Remake di un film tedesco basato sullo stesso romanzo, "L’uomo che metteva in ordine il mondo" di Fredrik Backman, ha portato a casa nel weekend altri 409.000 euro. In Italia l'incasso fino a questo momento è di 962.200, nel mondo il film di Marc Foster ha totalizzato 103.480.000 dollari (per un budget sui 50).

Il box office completo del weekend



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SAG Awards 2023 - Trionfa Everything Everywhere All at Once. L'elenco completo dei vincitori per il cinema

Everything Everywhere All at Once trionfa alla 29ª edizione dei SAG Awards, vincendo in tutte le categorie per cui era candidato. Ecco dunque l'elenco completo dei vincitori per il cinema.

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domenica 26 febbraio 2023

P!nk torna a parlare del biopic mai realizzato su Janis Joplin: "È più difficile realizzare un film su una donna"

In un'epoca dominata da biopic su leggende della musica manca ancora all'appello una pellicola su Janis Joplin, la "Sacerdotessa del rock" scomparsa prematuramente a soli 27 anni. Un progetto sulla vita della cantante, in realtà, era stato messo in cantiere nel 2004 - con il titolo provvisorio di The Gospel According to Janis. A spiegare i motivi della mancata realizzazione del biopic è stata, durante una recente intervista, la performer P!nk, la quale avrebbe dovuto recitare la parte di Janis Joplin

Janis Joplin - P!nk spiega le motivazioni della mancata realizzazione di un biopic sulla cantante 

The Gospel According to Janis, prima della sua cancellazione, aveva già trovato una regista - Penelope Spheeris - e uno sceneggiatore - Brad Vanderburg, il quale avrebbe dovuto collaborare con la stessa Spheeris. Cosa ha impedito quindi la realizzazione del biopic? A provare a dare una riposta è stata la cantante P!nk - coinvolta nel progetto come protagonista - ospite dello show di Howard Stern, noto conduttore americano:

Penso che sia molto più difficile realizzare un film biografico su una donna, ecco perché non ne abbiamo così tanti. 

Howard Stern ha poi deciso di rivolgere una domanda specifica alla cantante, cercando di indagare meglio il suo pensiero circa il sessismo di Hollywood:

Ti ho vista interpretare le canzoni di Janis Joplin - che sono molto difficili da cantare - e lo fai meglio di chiunque altro. Cosa è successo con quel progetto?

La risposta di P!nk non si è fatta attendere:

Penso onestamente che Janis non voglia che venga realizzato. Nel corso degli anni ne ha hanno parlato più volte. Per un periodo Linda Perry avrebbe dovuto interpretare Janis Joplin, poi è stata la volta di Brittany Murphy. Sono state prese in considerazione tante attrici ma non è stato mai realizzato. Voglio dire, ci sono stati almeno dieci progetti che non hanno funzionato, non lo faranno mai

Una questione complessa e spinosa, dunque, che l'artista ha anche approfondito nel documentario rilasciato nel 2021 su Prime Video, P!nk: All I know so far. Un documentario, in realtà, è stato poi già dedicato nel 2015 a Janis Joplin - Janis di Amy J. Berg - e di recente è entrato in produzione un biopic su Amy Winehouse, artista con una vita molto simile a quella della stessa Joplin. Le motivazioni della mancata realizzazione di una pellicola sulla "Sacerdotessa del Rock" sono quindi forse da ricercare in intricate vicende produttive e non semplicemente nel sessismo di Hollywood, che invece si è aperta di recente a progetti dedicati ad artiste. Non resta dunque che attendere per scoprire se le parole di P!nk avranno una risonanza tale da convincere qualche case di produzione a scomettere finalmente su un biopic su Janis Joplin. 



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Producers Guilds Awards: vince Everthyng Everywhere All at Once ma è Tom Cruise il re della serata

Sono stati assegnati i premi della Producers Guild of America, l'associazione che riunisce i produttori, generalmente considerati una buona previsione per gli Oscar futuri. A spuntarla sui concorrenti, a sorpresa ma ormai neanche troppo, è stato Everything Everywhere All At Once, che si è portato a casa il premio per il lungometraggio. Ma non è tutto, ecco dunque i premi per il cinema.

PGA 2023: i premi per il cinema

Darryl F. Zanuck Award per il miglior film: Everything Everywhere All at Once

Miglior film d'animazione: Pinocchio di Guillermo del Toro

Miglior documentario: Navalny

David O. Selznick Achievement Award a Tom Cruise

L'attore, ricevendo il premio, ha detto ai presenti:

"Mi piace vedere le persone che fanno bene, so che le cose non accadono per caso. So che non è solo fortuna. Bisogna creare quella fortuna. Bisogna farla esistere con la volontà. Voglio che sappiate che faccio sempre il tifo per voi. Faccio il tifo per tutti voi". Il premio gli è stato consegnato da Sherry Lansing, storica produttrice ed ex presidente Paramount nonché moglie del regista William Friedkin, che ha descritto Cruise come "una persona che amo, che rispetto e ammiro totalmente. Era solito sedere nella cabina di proiezione, dove nessuno poteva vederlo, o sedersi in fondo al cinema per poter vedere la reazione del pubblico". Nel suo discorso di ringraziamento, Tom Cruise ha citato i suoi collaboratori Christopher McQuarrie e Jerry Bruckheimer. Ha concluso dicendo: "Se ogni Studio lavora al meglio, ogni film funziona al meglio, se tutti facciamo del nostro meglio, è meglio per tutti. Dunque non vedo l'ora di vedere cosa creerete in futuro, e io continuerò a fare il possibile per contribuire ad aiutare questa industria e questa forma d'arte che amo".

Leggi anche Producers Guild Awards 2023: i film candidati per il cinema


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John Wick - Secondo il regista Chad Stahelski i film della saga sono "i figli di Matrix"

John Wick 4 sarà finalmente al cinema dal 23 marzo 2023. Il franchise, però, non avrebbe mai potuto vedere la luce senza la realizzazione di un'altra pellicola cult degli ultimi decenni, Matrix. Stando alle parole del regista Chad Stahelski, la presenza di Keanu Reeves non è infatti l'unico elemento in comune alle due saghe. 

John Wick - Il regista spiega il collegamento con la saga Matrix

In un'intervista per il magazine Wired, Chad Stahelski ha quindi definito i film della saga di John Wick come "i figli di Matrix", affermando che la lunga gavetta presso la "scuola" delle sorelle Wachowski ha forgiato lui e David Leitch - produttore dell'intera saga:

Nessuno aveva mai realmente preso in considerazione l'idea che Matrix non sarebbe stato spettacolare. Poi David Leitch ed io abbiamo continuato a collaborare con le Wachowski per V per Vendetta e Speed Racer, apprendendo da loro per circa un decennio. Per questo posso affermare che i film di John Wick sono i figli di Matrix. 

Keanu Reeves, che ha partecipato all'intervista insieme al regista, ha poi condiviso il suo punto di vista, confessando di ritenere sia Chad Stahelski che le sorelle Wachowski "dei registi visionari". Il legame fra Matrix e John Wick è stato poi reso evidente in John Wick 3 - Parabellum, il quale contiene un easter egg dedicato al film di fantascienza. Durante una cena fra John e Winston, proprietario dell'Hotel Continental, l'ex sicario pronuncia una battuta già recitata da Neo in Matrix - che in quel caso si stava rivolgendo a Trinity -, ovvero "pistole, un sacco di pistole". La saga sci-fi firmata dalle sorelle Wachowski ha contribuito a ridefinire la carriera di Keanu Reeves, trasformandolo in un'autentica icona pop e lanciandolo nell'Olimpo di Hollywood. Di recente, l'attore è poi tornato a vestire i panni di Neo nel quarto capitolo del franchise, Matrix: Resurrections. John Wick ha invece sancito, nel 2014, il debutto alla regia di Chad Stahelski, il quale ha poi diretto gli altri tre capitoli. Al momento non è chiaro se un quinto capitolo verrà realizzato, anche se in più occasioni Reeves e il regista si sono detti fiduciosi in merito, pur consapevoli che il via libera giungerà solo in seguito all'analisi degli incassi di John Wick 4 - nel cui cast figurano Bill Skarsgård, Laurence Fishbourne, Donnie Yen, Lance Reddick ed Ian McShane. In attesa di ulteriori aggiornamenti, l'appuntamento è per il 23 marzo, al cinema. 



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The Marvels, Brie Larson sul futuro di Iman Vellani nell'MCU

Anche se The Marvels ha rinviato l’uscita al cinema di qualche mese, Brie Larson non può fare a meno di immaginare il futuro dell’MCU e ha spiegato perché Iman Vellani, interprete di Ms. Marvel, è una componente fondamentale del Marvel Cinematic Universe. Sequel di Captain Marvel, il film inizialmente aveva stabilito come data di uscita luglio 2023 ma, per lavorare al meglio sugli effetti speciale, i Marvel Studios hanno preferito rinviare a novembre 2023. Così, per combattere l’attesa, Brie Larson ha raccontato del lavoro sul set con Iman Vellani, una delle giovani promesse tra le supereroine Marvel che ha ottenuto non molto tempo fa una serie TV stand alone su Disney+.

The Marvels, per Brie Larson Iman Vellani è indispensabile per la prossima generazione di supereroi

Sin dalla sua introduzione nel Marvel Cinematic Universe, Brie Larson è stata consapevole degli immensi poteri della sua Carol Danvers. Eppure l’attrice non ha potuto fare a meno di riflettere sul potenziale delle prossime generazioni ed in particolare sul coinvolgimento di Iman Vellani, che interpreta Kamala in Ms. Marvel e anche in The Marvels presto al cinema insieme a Monica Rambeau. Tre infatti sono le grandi eroine del prossimo capitolo guidato da Brie Larson, apparsa in un cameo in una scena finale della serie TV Ms. Marvel. In merito alla collaborazione con la giovane Iman Vellani, l’attrice premio Oscar ha svelato ai microfoni di EW cosa ne pensa del suo coinvolgimento:

Iman Vellani è il futuro. È la perfetta Ms. Marvel ed è una persona e compagna di cast incredibile. Sono così entusiasta del suo successo e così felice di vedere cosa farà della sua vita perché può fare tutto ciò che vuole. È una delle mie persone preferite al mondo.

Pare che le due attrici abbiano legato molto sul set di The Marvels. Anche Kevin Feige, presidente degli Studios dei supereroi, concorda con la visione di Brie Larson sul futuro di Iman Vellani e ha sostenuto, sempre a EW, che la giovane attrice “ruba la scena” nel prossimo film. Così come accade nei fumetti, anche nella serie TV Kamala diventa una supereroina prendendo come punto di riferimento Captain Marvel. Le due, nei fumetti, collaborano insieme come parte degli Avengers per difendere la Terra dai nemici. Brie Larson non ha negato il suo interesse nei confronti di questo legame, sbocciato in The Marvels:

Gran parte del motivo per cui volevo interpretare Captain Marvel era legato a Ms. Marvel e al suo significato. Vedere quel personaggio portato in vita da un essere umano così brillante con così tanto potenziale è davvero emozionante. Credo che per ironia del destino spesso riesci ad ottenere lezioni di vita da chi è più giovane di te. Sono sicura di essere stata utile su alcuni aspetti, ma allo stesso tempo ha insegnato così tanto anche a me ogni singolo giorno. Sono grata per la sua amicizia.


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Peyton Reed - Il regista della trilogia su Ant-Man rivela quali cinecomic Marvel vorrebbe dirigere

Peyton Reed - che ha legato il suo nome alla trilogia di Ant-Man - ha già in mente alcuni progetti che vorrebbe dirigere per i Marvel Studios. Un quarto capitolo sulle avventure di Scott Lang pare sia nei piani della Casa delle Idee, ma il regista vorrebbe poter esplorare anche altre storie, incentrate su personaggi minori del vasto mondo dei cinecomic Marvel. Durante una recente intervista per Collider, Reed ha infatti rivelato i cinecomic che spera di poter realizzare in futuro.

Peyton Reed e i progetti futuri che vorrebbe dirigere per i Marvel Studios 

Reed, dunque, ha confessato quali sono i supereroi a cui è particolarmente legato, affermando di non voler dirigere una storia legata a personaggi famosi e popolari come gli X-Men - che i fan sperano di veder finalmente debuttare nel MCU - ma di essere interessato a progetti minori

Non sono tipo da X-Men. Jeff [Loveness, sceneggiatore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania] invece li adora. Anche io li amo, ma da spettatore, non vorrei mai dirigere un film sugli X-Men. La cosa bella della Marvel è che è un universo potenzialmente infinito, di cui mi attirano i personaggi meno popolari o comunque meno rappresentati. All'inizio Ant-Man.... sapevamo che era uno dei membri fondatori degli Avengers, ma in termini di riconoscimento e consapevolezza da parte del pubblico era considerato un personaggio di serie B, o forse addirittura C. Forse dipende dai punti di vista, ma personalmente lo adoro. Ant-Man è un eroe della sottocultura. Ed è lo stesso tratto che mi spinse a dirigere Ragazze nel pallone, un film interamente dedicato a un gruppo di cheerleader (...) Lo stesso tipo di attrattiva l'aveva anche Ant-Man. Quindi mi piacerebbe l'idea di un altro cinecomic su un personaggio minore. Farei ad esempio un film su Nova. Mi piace molto la serie a fumetti The Man Called Nova. Sarebbe un progetto fantastico. 

Peyton Reed, come ricordato da lui stesso, ha diretto nel corso della sua carriera numerose commedie di successo, spesso basate su idee provenienti da una certa sottocultura o incentrate su personaggi mai resi protagonisti di un'intera pellicola, come le cheerleader. Dal 2015 è poi entrato a far parte del MCU, rendendo Ant-Man - alias Scott Lang - uno dei protagonisti del franchise, in grado di ritagliarsi un posto di spicco in un Universo popolato da eroi molto più famosi di lui. Un'operazione riuscita, se si considera che Kevin Feige - presidente dei Marvel Studios - ha voluto fortemente che la Fase 5 del MCU cominciasse con Ant-Man and the Wasp: Quantumania, progetto che introduce uno dei villain più temibili del Marvel Universe, Kang il Conquistatore. Vedremo dunque se il successo ottenuto dal regista lo porterà a realizzare i suoi desideri. Nel frattempo, Reed si gode il meritato successo di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, attualmente nelle sale. 



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Indiana Jones e la Ruota del Destino - John Williams ha terminato la composizione della colonna sonora

John Williams, alla veneranda età di 91 anni, continua a comporre musica per il cinema. Nei giorni scorsi, ha annunciato di aver terminato i lavori sulla soundtrack di Indiana Jones e la Ruota del Destino, rivelando anche qualche dettaglio sui brani e sulla sua longeva partecipazione alla saga - l'artista è nel team creativo sin dal primo capitolo, rilasciato nel 1981.

Indiana Jones e la Ruota del Destino - Il lavoro di John Williams sulla colonna sonora 

La saga di Indiana Jones, dopo essere stata portata al successo da Steven Spielberg, è passata nelle mani di James Mangold (Ragazze interrotte, Logan - The WolverineLe Mans '66 - La grande sfida) che ne ha diretto il quinto capitolo - Indiana Jones e la Ruota del Destino, atteso al cinema per il 30 giugno. La colonna sonora, però, è composta, ancora una volta, da John Williams, il quale ha annunciato - ai microfoni di Variety - di aver terminato i lavori il 10 febbraio. Stando alle parole del musicista, ascolteremo sia le tracce cult del franchise - fra cui l'ormai iconico tema di Indiana Jones - sia brani inediti, come quello ideato per la nuova protagonista, interpretata da Phoebe Waller-Bridge - la "Fleabag" del piccolo schermo: 

Credo sia un'ora e mezza di musica, forse di più. Ne sono piuttosto felice. C'è molto nuovo materiale. Quello vecchio funziona bene per suscitare dei ricordi, ma mi sono divertito a comporre nuova musica, come il tema che ho scritto per la meravigliosa attrice Phoebe Waller-Bridge (...) Mi è piaciuto eseguirlo la scorsa settimana con la San Francisco Symphony Orchestra e la violinista Anne-Sophie Mutter, per la quale l'ho arrangiato in occasione di quel concerto. E penso che lo eseguirò anche a Chicago, il prossimo mese. 

Come accennato, grande spazio nella partitura musicale di Indiana Jones e la Ruota del Destino è dedicata all'archeologo interpretato da Harrison Ford, di cui Williams ha elogiato la performance - ricordando anche l'importanza del suo "tema":

Harrison è meraviglioso in questo film, si muove in modo fantastico. La parte migliore per me è la sceneggiatura e il modo in cui si svolgono i dialoghi fra Harrison e Phoebe, sono delle discussioni in stile [Katharine] Hepburn e [Spencer] Tracy. Li trovo intelligenti, brillanti e divertenti (...) Nella mia mente è una specie di action-comedy perché non si affronta mai seriamente l'azione. C'è del divertimento dall'inizio dalla fine, un po' sullo stile dei film anni '30 e '40, in cui l'orchestra si muove insieme all'azione, cosa che invece non accade molto con i film contemporanei. 

John Williams, che aveva annunciato il ritiro dopo la composizione della colonna sonora dell'ultimo capitolo di Indiana Jones, pare abbia cambiato idea. Nei mesi scorsi, il compositore ha infatti dichiarato che continuerà a fare musica fino a quando Steven Spielberg - con il quale ha collaborato anche per la sua ultima fatica, The Fabelmans, ottenendo la 53ª candidatura al premio Oscar - continuerà a girare film. Non esclude, però, di poter lavorare anche con altri registi. Non resta dunque che attendere di scoprire quale sarà la prossima colonna sonora di Williams. Nel frattempo, l'appuntamento è per il 30 giugno, al cinema. 



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sabato 25 febbraio 2023

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, chi sono i membri del consiglio dei Kang

Con il debutto di Ant-Man and the Wasp: Quantumania in sala, i fan non possono fare a meno di interrogarsi sulle novità introdotte, soprattutto se riguardano Kang il Conquistatore. Questa nuova figura rappresenta il villain per eccellenza delle Fasi 5 e 6 dell’MCU. Interpretato da Jonathan Majors, Kang avrà il compito di agitare le acque e dare del filo da torcere agli Avengers del Multiverso. Una sua variante è già apparsa in Loki, ma quella proposta in Quantumania è decisamente più spietata e violenta. Ma chi fa parte del consiglio dei Kang, mostrato in una delle scene post credit del terzo film su Ant-Man? E a cosa puntano?

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, cosa sappiamo sui membri del consiglio dei Kang

La minaccia è reale, come dimostrato nella prima scena post credit di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Kang il Conquistatore ha tantissime varianti sparse per il Multiverso ed ognuna di queste ha una forte ambizione e sete di conquista, esattamente come professato dal primo Kang che si imbatte in Scott Lang nel Regno Quantico. Del resto, anche Colui Che Rimane (variante in Loki) aveva tentato di spiegarlo a Sylvie prima che questa lo uccidesse a sangue freddo. Il consiglio dei Kang dimostra che il Multiverso sta per affrontare una guerra il cui costo potrebbe essere elevato. In Quantumania, la variante di Kang è stata esiliata nel Regno Quantico e, nel tentativo di scappare, si imbatte in Scott Lang. Lo costringe a lavorare per lui e aiutarlo nella fuga, ma nello scontro finale Kang viene spazzato via. Scott crede di aver vinto, eppure ha la sensazione che quello sia soltanto l’inizio. E ha perfettamente ragione perché intanto i membri del consiglio dei Kang hanno radunato tutte le varianti nel Multiverso per capire come affrontare i Vendicatori, ora che sono diventati una minaccia.

Tre varianti di Kang in particolare hanno catturato l’attenzione dello schermo. Il primo è Immortus, la variante più anziana di Kang ma anche la sua versione futura. Nei fumetti, questa variante ha stretto un’alleanza con i Custodi del tempo: preservare le linee del tempo e in cambio avere l’immortalità. Eppure, come riporta Collider, Kang il Conquistatore disprezza particolarmente Immortus per cui potrebbe fare di tutto per ucciderlo, persino scatenare la guerra multiversale tra varianti. Un’altra variante è Rama-Tut, il Kang egiziano, che dovrebbe essere la sua prima incarnazione. Torna nel passato, all’Antico Egitto, con l’intenzione di governarlo, ma viene fermato nei fumetti dai Fantastici Quattro. Di ritorno nella sua linea temporale, trova un mondo devastato ed è qui che decide di regnare per sempre causando ulteriore caos. Interessante è quindi il collegamento tra Rama-Tut e i Fantastici Quattro: il prossimo film potrebbe quindi coinvolgere entrambe le fazioni?



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Elizabeth Olsen anticipa il ritorno di Scarlet Witch nell'universo Marvel

Dopo quanto accaduto in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il destino di Scarlet Witch non è stato delineato dagli autori Marvel, per cui finora nessuno ha voluto sbilanciarsi sul futuro di Elizabeth Olsen nell’MCU. Di recente, però, l’attrice in questione ha rotto il silenzio e spezzato una lancia a favore della sua Wanda. Dopo gli eventi nel sequel di Doctor Strange, che si riallacciano alla straziante trama di WandaVision in TV, Wanda Maximoff è diventata una strega potentissima che non vuole proprio saperne del parere di Strange. Intenzionata a ritrovare i suoi figli dispersi nel Multiverso, Wanda è disposta a tutto, anche a privare una ragazzina dei suoi poteri. Ma i suoi piani non vanno come previsto e il suo personaggio finisce schiacciato da un cumulo di massi. Cosa ne sarà di Wanda? A detta di Elizabeth Olsen, c’è speranza per il suo personaggio.

Elizabeth Olsen spezza una lancia a favore di Scarlet Witch: tornerà

Wanda ha ottenuto una serie TV stand alone distribuita da Disney+ e intitolata WandaVision dove non solo ha appreso di essere una potente strega (il cui nome è Scarlet Witch), ma anche di essere diventata madre. Ha creato una realtà parallela in cui Visione è ancora vivo e insieme hanno creato una famiglia. Ma la realtà al di fuori di quella bolla magica è ben diversa: Visione è ancora morto e non hanno mai avuto i due gemelli. Eppure, con il subentrare del Multiverso, Wanda si convince che i suoi figli siano intrappolati da qualche parte, in un universo diverso dal suo, e che deve trovarli. Ed è questa la piega oscura che prende in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, determinata a privare America della sua dote di viaggiare per il Multiverso. Nonostante sia diventata l’antagonista del film, Wanda si sacrifica per distruggere ogni versione del Darkhold nel Multiverso. Cosa ne sarà di Wanda, ora che è stata sconfitta? L’universo Marvel ha preferito lasciare il personaggio in standby, senza specificare se sia morta o ancora viva. A fare chiarezza, o meglio regalare speranza, è Elizabeth Olsen che l’ha interpretata da anni.

L’attrice è apparsa durante il Comfest Con 2023 e, ai microfoni di Agents of Fandom, ha anticipato il suo potenziale ritorno nell’MCU. Non ha rivelato informazioni precise, ma ha sicuramente rallegrato i fan che attendevano da tempo un aggiornamento su Scarlet Witch. Ad Elizabeth Olsen è stato chiesto cosa desiderasse per il suo personaggio:

Beh, onestamente se ti dicessi esattamente quello che vorrei, penso che potrei rovinare qualcosa. Perché Kevin Feige ci chiede sempre cosa vogliamo fare con il personaggio e poi lo fa. Quindi… non so se posso condividere questa informazione, ma posso dire soltanto che voglio tornare!

Il ritorno di Scarlet Witch nel Multiverso: come e perché

Stando alle parole di Elizabeth Olsen, gli attori potrebbero avere un forte potere nelle loro mani e Kevin Feige (presidente dei Marvel Studios) potrebbe avverare i loro desideri. Quello della Olsen è tornare ad interpretare Wanda, ma al momento non è chiaro se questo accadrà o quantomeno quando. Nulla di ufficiale, questo è certo, ma le parole di Elizabeth Olsen lasciano ben sperare per il futuro di Scarlet Witch. Considerando la dinamica del Multiverso in corso dopo Ant-Man and the Wasp: Quantumania, tutti i supereroi morti finora potrebbero avere una chance di tornare, inclusa Wanda (qualora fosse davvero morta). In più c’è da considerare un altro fattore: Wanda è uno dei personaggi preferiti dai fan dell’MCU ed è anche uno dei più potenti. Il suo ritorno è inevitabile, anche per contrastare Kang il Conquistatore. Inoltre presto arriverà lo spin-off di WandaVision su Disney+. Elizabeth Olsen ha dichiarato che non apparirà in Agatha: Coven of Chaos, ma potrebbe anche essere una dichiarazione falsa per sviare l’attenzione.



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Mamma Mia, chi è il padre di Sophie? Ecco cosa ha risposto Amanda Seyfried

Chi tra Sam (Pierce Brosnan), Harry (Colin Firth) e Bill (Stellan Skarsgårdè il vero padre di Sophie in Mamma Mia? Per Amanda Seyfried la risposta è una soltanto. Dopo aver interpretato la giovane Sophie nella prima rom com tratta dall'omonimo musical con le canzoni degli ABBA, l'attrice ha ripreso il ruolo anche nel secondo capitolo Mamma Mia - Ci risiamo! e in un'intervista a Vanity Fair, parlando di chi tra i tre possibili padri potesse essere quello giusto, ha espresso la sua preferenza.

Mamma Mia! Amanda Seyfried svela chi è il suo preferito tra i tre possibili padri di Sophie

In Mamma Mia! Seyfried recita al fianco di Meryl Streep che nella rom com interpreta Donna, una madre single che all'insaputa della figlia si ritrova a confrontarsi con le sue tre ex fiamme, richiamate da Sophie in occasione del suo matrimonio. La ragazza ha, infatti, trovato il diario della madre, in cui la donna raccontava che nell'estate del suo concepimento si è innamorata di tre ragazzi, completamente diversi tra loro e Sophie li ha invitati tutti e tre in modo da scoprire chi tra loro possa essere il suo padre biologico. 

Per Amanda Seyfried, come ha rivelato lei stessa a Vanity Fair, la risposta non può che essere una: la sua preferenza è dovuta, spiega l'attrice, a una scena particolare nel primo Mamma Mia! che per lei ha un enorme impatto emotivo. Durante l'addio al nubilato di Sophie, infatti, nel mezzo della vorticosa canzone Voules-Vous, tutti e tre gli amori di Donna comprendono finalmente perché sono stati invitati al matrimonio di Sophie e a turno la raggiungono per dimostrare la loro contentezza e che non vedono l'ora di accompagnarla all'altare. Quel momento diventa, però, anche estremamente soffocante per Sophie, tanto che la ragazza ha un malore e sviene. 

L'attrice ha confessato che è stato girando quella scena che ha scelto il suo preferito tra i tre padri e, per lei, non può che essere Bill:

"Quello è uno dei momenti più puri del film, perché c'è molto orgoglio nel personaggio di Stellan, ma anche molto shock e molta paura. C'è però anche accettazione totale in poco tempo. Per me è come un cerchio che si chiude, è stato un bel momento. Inoltre, Stellan è un comico nato, è così bravo ed è grazie anche a questo che ho sempre segretamente sperato che fosse Stellan il padre."


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Ant-Man 3, Kevin Feige ha avuto l'idea di far tornare quel personaggio già alla premiere del primo Ant-Man [SPOILER]

Con Ant-Man and the Wasp: Quantumania è ufficialmente iniziata la Fase 5 del MCU, con l'introduzione di nuovi personaggi. Per uno di loro Kevin Feige, CEO dei Marvel Studios, aveva avuto un'idea già durante la premiere del primo film su Scott Lang (Paul Rudd). 

Ant-Man 3, Kevin Feige aveva già pensato a come far ritornare quel personaggio [SPOILER]

Attenzione: l'articolo contiene spoiler sulla trama di Ant-Man and the Wasp: Quantumania e sull'identità di uno dei personaggi del film!

Nella terza pellicola dedicata al suo personaggio, Scott Lang si ritrova, per errore, nel Regno Quantico, con Hope Van Dyne (Evangeline Lilly), sua figlia Cassie (Katrhyn Newton) e i primi Ant-Man e Wasp: Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer). La loro discesa nel Regno Quantico diventa l'occasione per mostrare ai fan questo subuniverso popolato da interi nuovi mondi e specie diverse, ma anche di introdurre una variante di un personaggio che abbiamo già incontrato: Kang il Conquistatore (Jonathan Majors), intrappolato nel Regno Quantico per i suoi crimini. Oltre a Kang, il pubblico incontra un altro personaggio, la cui resa sullo schermo ha generato numerose polemiche: si tratta di M.O.D.O.K. - acronimo per Mechanized Organism Designed Only for Killing. 

Nei fumetti, MODOK è un temutissimo villain, la cui intelligenza sovrumana è pari solo alla sua malvagità, guida un'organizzazione criminale simile all'Hydra ed è uno degli antagonisti di Captain America. In origine, il suo nome era George Tarleton, geniale tecnico e inventore del Cubo Cosmico (il Tesseract del MCU), il quale sceglie di sottoporsi a un esperimento e diventare MODOK per studiare meglio le proprietà del Cubo. Tuttavia, il risentimento e l'odio per la sua condizione fisica lo spingono verso il male, rendendolo così un nemico degli Avengers. In Quantumania, invece, George Tarleton non esiste, ma in realtà dietro la maschera di MODOK si nasconde un personaggio già noto ai fan del primo Ant-Man: Darren Cross (Corey Stoll), il villain Calabrone, risucchiato nel Regno Quantico, quando Scott Lang gli rivolta contro i poteri della tuta che indossa.

Finito del microverso, il corpo di Darren subisce delle mutazioni e al suo arrivo ha l'aspetto di una testa gigante con un corpo rachitico. Salvato da Kang, diviene una sua sentinella, un generale designato a cacciare e uccidere i nemici del suo nuovo padrone. La scelta di far tornare Stoll in questa nuova forma è stata una sorpresa sia per i fan, sia per l'attore stesso, che pensava che con la presunta morte di Calabrone il suo ruolo nel MCU fosse concluso. Al contrario, Kevin Feige aveva già avuto l'idea di farlo tornare e il suo piano aveva preso forma durante il red carpet della premiere del primo Ant-Man, come ha rivelato Stoll:

"C'è stata questa divertente conversazione con Kevin Feige sul red carpet del primo film e lui mi dice 'Sai, ti ho visto passeggiare nel mio quartiere a L.A. ieri e ho pensato a come possiamo farti tornare indietro.'. Poi è stato sommerso dai giornalisti e io dovevo continuare a sfilare sul red carpet e pensavo 'Forte!'. E poi non abbiamo mai finito quella conversazione, perciò, non so se fosse questa la sua idea oppure no"


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Captain America: New World Order - Anthony Mackie rivela: "Qualcuno prenderà il posto di Steve Rogers al mio fianco"

La Fase 5 del MCU è ufficialmente entrata nel vivo. Con l'uscita in sala di Ant-Man and the Wasp: Quantumania la corsa verso l'epica battaglia contro Kang il conquistatore - che dovrebbe avvenire in Avengers: The Kang Dinasty ed Avangers: Secret Wars - è dunque cominciata e alcuni eroi si preparano ad assumere un ruolo nuovo e centrale nel MCU. Fra questi, spicca sicuramente Sam Wilson\Falcon, il quale ha ereditato lo scudo di Steve Rogers in Avengers: Endgame, accettando poi di diventare ufficialmente il "nuovo" Captain America nella serie The Falcon and the Winter Soldier. Il ritorno di Chris Evans nel Marvel Cinematic Universe è quindi da escludersi. A confermarlo, in una recente intervista, è stato poi Anthony Mackie - interprete di Sam Wilson - che però ha lasciato intendere che un nuovo personaggio è pronto ad assumere il "posto vacante" del trio, al fianco di Falcon e del Soldato d'Inverno. 

Captain America: New World Order - Chi sarà il nuovo membro del trio? 

Anthony Mackie, dunque, ha rivelato qualche anticipazione su Captain America: New World Order, cinecomic - atteso per il 3 maggio 2024 - in cui Sam Wilson debutterà ufficialmente nei panni dell'eroe titolare. Stando alle parole dell'attore il coinvolgimento di Bucky Barnes\Soldato d'Inverno è incerto - Captain America 4 e Thunderbolts, di cui Sebastian Stan è protagonista, saranno infatti girati nello stesso periodo - mentre il debutto di un nuovo personaggio al posto di Steve Rogers avverrà sicuramente: 

Non lo so, gireremo nello stesso periodo. Nel quarto film, però, Chris [Evans] verrà sostituito con un nuovo membro del trio. Chris è andato in pensione, ormai è un uomo anziano. 

Mackie non però rivelato ulteriori dettagli e non ha lasciato intendere chi possa essere il misterioso personaggio, destinato ad unirsi all'ormai affiatata coppia formata da Sam Wilson e Bucky Burnes. Secondo alcuni rumor, il candidato più probabile sarebbe Joaquin Torres, destinato a diventare il nuovo Falcon del MCU. Nella serie The Falcon and the Winter Soldier Torres, membro dell'aereonautica militare, riceve infatti la tuta alare di Wilson dopo che quest'ultimo ha deciso di diventare ufficialmente il nuovo Captain America. Torres potrebbe inoltre diventare un membro degli Young Avengers, anche se alcune teorie ritengono più probabile il coinvolgimento di un altro personaggio che ha debuttato nello show, Patriot. Nel MCU Joaquin Torres ha il volto dell'attore Danny Ramirez, apparso di recente anche in Top Gun: Maverick. Non resta quindi che attendere aggiornamenti per scoprire l'identità del nuovo membro del trio. 



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Taken, Liam Neeson credeva che l'iconica scena al telefono fosse "banale"

Liam Neeson ha una carriera invidiabile, eppure ha ammesso di aver dato poco peso ad una delle scene di Taken poi invece diventate iconiche. Non è mai troppo tardi per ricredersi nella vita ed è quello che è accaduto non molto tempo fa a Liam Neeson. Taken, uscito nel 2008, è uno dei film preferiti in assoluto dai fan del suo repertorio, un dato di fatto che ha sorpreso l’attore. Anche perché ha definito una delle scene più iconiche del film semplicemente “banale”.

Liam Neeson e quella scena al telefono di Taken ritenuta “banale”

Con l’arrivo di Taken al cinema, Liam Neeson è diventato a tutti gli effetti un eroe d’azione. Un dettaglio che l’ha sorpreso sin da subito, ancor di più perché in molti hanno apprezzato e reso iconica quella scena al telefono. Ai microfoni di Vanity Fair, l’attore ha ricordato la reazione dei fan al film e ancor di più a quella scena in particolare:

Sono rimasto molto sorpreso da Taken. Pensavo che sarebbe stato un film straight-to-video. Era una storia così semplice. In merito alla scena al telefono, sicuramente suonavo spaventoso, ma pensavo fosse banale. Non la vedevo in quel modo, l’ho percepita diversamente. È bello essere smentiti.

Nella scena in questione menzionata dall’attore, Bryan Mills (il suo personaggio) è impegnato in una conversazione telefonica alquanto minacciosa con la persona che ha rapito sua figlia Kim. Il dialogo è il seguente:

Io non so chi siete, non so che cosa volete. Se cercate un riscatto sappiate che non possiedo denaro, però io possiedo delle capacità molto particolari che ho acquisito durante la mia lunga carriera che fanno di me un incubo per gente come voi. Se lasciate andare mia figlia, la storia finisce qui. Non verrò a cercarvi, non vi darò la caccia. Ma se non lo farete, io vi cercherò. Vi troverò... e vi ucciderò.

Il primo film, noto in italiano con il titolo Io vi troverò, è uscito nel 2008, ma ha ottenuto due sequel: Taken: La vendetta nel 2012 e Taken 3 – L’ora della verità nel 2015. Grazie a questa trilogia, la sua carriera ha assimilato anche il thriller d’azione. Non a caso, in seguito, ha recitato in altri film del genere come Unknown – Senza identità e The Grey.



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venerdì 24 febbraio 2023

Ok Boomer! Al via dal Nuovo Sacher il tour del documentario di Pannone & Gropplero

Dopo l'anteprima all'ultimo Torino Film festival, dove ha ottenuto ottime recensioni e un’attenzione del pubblico curiosa e partecipe, arriva per una assoluta anteprima romana Ok Boomer! il film documentario di Andrea Gropplero e Gianfranco Pannone, che tra diario, archivio, riflessione politica e salvifica ironia racconta il dialogo semiserio che unisce da oltre trent’anni due amici – due registi – dalla caduta del Muro di Berlino al primo lockdown pandemico. Ok Boomer tende un filo di parole, immagini di archivi privati e momenti pubblici, un gesto cinematografico curioso, divertente, commosso, un ‘buddie-movie sospeso’ tra due momenti epocali, in cui due autori di cinema interrogano le utopie di una generazione, i paradossi del turbocapitalismo e quelli del comunismo. E soprattutto cercano un dialogo, complicato e affettuoso, con la generazione successiva, quella delle loro figlie. Quella di un mondo che combatte ancora le stesse battaglie, sempre nuove, tra emergenza ambientale e insicurezze sociali. La prima romana, al cinema Nuovo Sacher lunedì 27 febbraio alle 21.00 sarà animata da un dibattito sui temi del film, che vedrà riuniti con i due registi anche due interpreti originalissimi del pensiero contemporaneo, due filosofi fuori dagli schemi come Stefano Bonaga e Franco ‘Bifo’ Berardi. Ok Boomer!, prodotto da Si produzioni in associazione con Luce Cinecittà, dopo Roma inizia un piccolo tour nelle sale che lo porterà prossimamente a Bologna, Milano, Genova, e altre città, in serate evento accompagnate da incontri e dibattiti.

Ok Boomer! Il film

Durante la prima grande pandemia del millennio, Gianfranco, cinquantenne a domicilio forzato, riordinando vecchi ricordi, trova una cassetta video8 con immagini che risalgono ai primi di febbraio del 1990. Nella cassetta girata a Berlino mentre il muro veniva demolito, lui e Andrea, suo coetaneo e compagno di studi al CSC, provano delle scene del “cielo sopra Berlino” e camminano con le loro amiche Diletta e Sabina lungo i resti del muro innalzato nel 1962 dalla DDR. I due amici oggi riflettono su cosa è stato il 1989. Quali speranze portava con sé? E cosa è avvenuto nella società e nelle nostre vite negli anni successivi, fino ai nostri difficili giorni? Nei mesi e nei giorni precedenti alla pandemia, milioni di giovani in tutto il mondo si mobilitavano per l’emergenza climatica scendendo nelle piazze del mondo ogni venerdì. I vecchi rappresentanti dei vari parlamenti e istituzioni venivano da questi zittiti con una frase: “ok boomer”. Con questo “ok boomer” Greta Thunberg e i giovani di Friday For Future volevano significare che proprio la generazione nata dal boom economico fosse la vera responsabile del furto di futuro che stavano subendo. Così, nelle settimane della pandemia si sviluppa un dialogo a distanza tra Gianfranco e Andrea, a partire dal materiale berlinese, con frequenti incursioni nella rete, alla ricerca di frammenti che compongano il mosaico della loro esistenza in questi 30 anni. I due si scambiano brevi e provocatorie videolettere. E interpellano le loro giovani figlie, provando a cercare un filo rosso con Diletta, la ragazza, aspirante attrice, che in quel febbraio 1990 li accompagnò lungo i resti del Muro di Berlino. E che rappresenta la loro giovinezza. Una riflessione comune, percorsa da domande serie e situazioni ironiche, per dare un senso a un tempo divenuto improvvisamente disponibile, e indecifrabile.



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The Batman 2, svelata la data di inizio delle riprese del sequel con Robert Pattinson

Con The BatmanMatt Reeves ha ridato linfa a un personaggio che - dalla trilogia di Christopher Nolan con protagonista Christian Bale - sembrava, ormai, aver stancato il pubblico. Invece, mescolando thriller e racconto piscologico e con un ottimo Robert Pattinson nel ruolo di Bruce Wayne/Batman, la nuova pellicola con l'Uomo Pipistrello ha avuto il merito di riportare i fan al cinema e di entusiasmarne gli animi, in attesa del prossimo - ormai confermato - secondo capitolo.

The Batman - le riprese del sequel inizieranno a breve

In molti temevano per il sequel della pellicola di Reeves, dato che essendo Batman parte del DC Universe, con la nuova guida di James Gunn Peter Safran, poteva esserci il rischio che, come con altri progetti, anche questo dovesse essere accantonato, in vista di un nuovo e canonico film su vigilante di Gotham City. Invece, durante la conferenza con cui Gunn ha annunciato che il DCU si svilupperà nell'arco dei prossimi anni, con un primo capitolo intitolato Gods & Monsters, il regista ha anche svelato che il sequel di The Batman è più che confermato e che sia le pellicole di Reeves, sia gli spinoff come la serie sul Pinguino (Colin Farrell) costituiranno l'Elseworlds franchise, consentendo contemporaneamente a Gunn di sviluppare le sue personali nuove visioni di Batman e di un'eventuale Bat Family

Una volta ricevuta la conferma che The Batman 2 diverrà realtà e sarà nelle sale cinematografiche il 3 ottobre 2025, i fan non vedono l'ora di scoprire quale sarà la prossima avventura dell'Uomo Pipistrello e, oltre a Robert Pattinson, chi vedremo nel prossimo capitolo. Per ora, Matt Reeves - anche lui confermato ufficialmente alla regia e sceneggiatura del film - non ha rivelato nulla, ma possiamo annunciarvi che abbiamo una data per l'inizio delle riprese!

Infatti, secondo Production Weekly, il principale set del sequel sarà allestito in Inghilterra, ai Warner Bros. Leaversden Studios già nel mese di novembre. Anche The Batman è stato girato negli stessi studios, ragion per cui anche il sequel sarà filmato lì. Attualmente, però, né Warner Bros., né i DC Studios hanno confermato ufficialmente la notizia.



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