venerdì 3 aprile 2020

Kika - un corpo in prestito: l'ultimo Almodóvar anarchico e kitsch

Il film con Victoria Abril e con i costumi di Versace e Gaultier chiude la prima fase della carriera del regista spagnolo.

Nel lontano 1993, parlando di Kika - un corpo in prestito, Pedro Almodóvar dichiarava: "Il film è contemporaneamente una maniera per dare l'addio ad alcuni miei temi e per ricominciare da capo, aprendo una nuova fase. Non so dove mi porterà questa nuova fase o in cosa consisterà, Kika è comunque un'opera molto emblematica: è il mio decimo film e chiude un ciclo".

A differenza del Pedro di fine ventesimo secolo, noi conosciamo l'evoluzione del suo cinema, diventato più intimo, più drammatico, più appassionato e più personale. Abbiamo visto più e più volte Tutto su mia madre, Volver, Gli abbracci spezzati, eccetera, e abbiamo notato un ulteriore cambiamento in Dolor y Gloria, vero e proprio journal intime che è arrivato a un passo dall'Oscar per il miglior film straniero e che ha portato Antonio Banderas al premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes. Comunque è verissimo che Kika segna la fine di un capitolo della carriera cinematografica di Almodóvar. Nel film c'è lo stile bizzarro, spiritoso e kitsch delle opere precedenti, ci sono il melò e l'umorismo, le suggestioni della moda, della fotografia, dei fumetti e di certa tv. C'è insomma la sua meravigliosa anarchia e per questo Kika è un titolo che ci è particolarmente caro. Arrivato in Italia 15 mesi dopo la sua uscita in spagna, Kika - un corpo in prestito è stato vietato ai minori di 14 anni. I protagonisti sono Peter Coyote, Alex Casanovas, Victoria Abril, Rossy de Palma e soprattutto Veronica Forqué, che per la sua interpretazione si è aggiudicata il Premio Goya come miglior attrice protagonista.

Le novità di Kika - un corpo in prestito

Anche se, come dicevamo, Kika - un corpo in prestito ha diversi elementi in comune con la precedente filmografia di Pedro Almodóvar, stupisce, come un noto ovetto di cioccolata di cui ricordiamo la pubblicità, per "qualcosa di nuovo". Nel film ritroviamo sì personaggi passionali, donne libere, sesso e un tripudio di colori, ma c'è, come ha spiegato il regista, un senso di disagio che aleggia costantemente, oltre a un andamento narrativo non lineare che rende Kika "un film elettrico". Il personaggio di Kika, inoltre, si ritrova a un certo punto in mezzo alla strada, pronto per un destino diverso. Per Almodóvar era un modo per dire che anche il suo cinema era arrivato a un bivio, pronto ad andare da un'altra parte. Passando agli attori, di "vecchi" ci sono Victoria Abril e Rossy de Palma, mentre Alex Casanovas e Peter Coyote sono delle new entry. Quest'ultimo, che ricordiamo in E.T. L'extra-terrestre e Patch Adams, e che nel film interpreta lo scrittore Nicholas Pierce che torna a Madrid, sembra una scelta curiosa, ma in realtà non lo è. "Il personaggio è un americano bohemien" - ha dichiarato Pedro in un'intervista rilasciata in occasione dell'uscita del film negli States - "un ruolo che sembra perfetto per Peter. Ho scoperto che Peter fa anche lo scrittore. Somiglia a uno scrittore, ha la faccia da scrittore. Per raccontare alcuni mestieri, hai bisogno del volto giusto. Non avrei mai affidato ad Antonio Banderas il ruolo di uno scrittore, o a Tom Cruise. Nemmeno Sharon Stone sarebbe adatta a una parte simile, se non per una parodia di Jackie Collins".

I costumi di Kika - un corpo in prestito, fra Versace e Gaultier

Per vestire i personaggi di Kika - un corpo in prestito, Pedro Almodóvar, è andato a scomodare Gianni Versace e Jean-Paul Gaultier. Del primo il regista aveva molto amato la collezione dell'anno precedente al film. Aveva adorato il suo stile neo-hippie che lasciava spazio anche a scollature e abiti aderenti. Quella linea gli sembrava "piena di ottimismo" e, visto che Kika era un'ottimista - e una donna ottimista mostra le sue forme generose avvolgendole in tessuti dai colori vivaci e floreali - voleva a tutti costi quei vestiti. Versace acconsentì, mettendo a disposizione la collezione e non apportando nessuna modifica.
Con Gaultier le cose andarono diversamente, perché lo stilista lavorò a stretto contatto con il regista, creando da zero i costumi di Victoria Abril, che interpreta Andrea Caracortada, spregiudicata presentatrice di uno show televisivo che specula su notizie di cronaca nera. Almodóvar disse a Jean Paul che voleva fare di Andrea una specie di robot e nello stesso tempo un soldatino dell'informazione con qualcosa di militare addosso. Siccome il personaggio cerca, per tutto il film, di trasformare il sangue in spettacolo, il suo abbigliamento doveva replicare l'immaginario visivo post-punk, pulp e trash.

I riferimenti cinematografici

Per l'ambientazione, i personaggi e le situazioni di Kika - un corpo in prestito Pedro Almodóvar si è lasciato influenzare dal cinema del passato. Quando si è messo al lavoro insieme agli scenografi Alain Bainée e Javier Fernandez, si è lasciato ispirare da Metropolis, il capolavoro di Fritz Lang del 1927. Le sue architetture, e anche i suoi costumi, sono finiti in qualche modo nella vicenda di Kika & Co.. Altre suggestioni arrivano da film in cui a fare da padrone, oltre al mistero e talvolta al sangue, è il voyeurismo: La finestra sul cortile, Psyco, L'occhio che uccide, Profondo rosso, Tenebre e Blow-Up. In alcuni casi si tratta di citazioni, in altri di situazioni e atmosfere. A voi il compito di individuarle.



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