venerdì 20 giugno 2025

28 Anni Dopo: perché Danny Boyle ha inserito una poesia di Rudyard Kipling nel suo film? E che c'entrano i Navy SEALs?

In 28 anni dopo, il nuovo film di Danny Boyle che è sequel diretto del suo 28 giorni dopo, molte immagini della prima parte del film sono accompagnate da una colonna audio particolare: non si tratta né di una musica né di una canzone, ma di una registrazione di una poesia di Rudyard Kipling intitolata "Boots", ovvero "stivali". Qual è il perché di questa scelta così particolare? A Roma, quando ha presentato il film alla stampa italiana, Boyle lo ha spiegato così:

Nel film avevamo inserito tutte queste immagini di archivio che riguardavano il passato: ci sono molte immagini dell'Enrico V di Laurence Olivier, di quanto gli inglesi batterono e francesi a Agincourt, e in quel film c'è un discorso molto famoso in cui si parla dei "valorosi inglesi" capaci di battere gli "orridi francesi", con intenti esplicitamente nazionalisti. Noi cercavamo una vecchia canzone, un vecchio motivo per accompagnare quelle immagini, a un certo punto avevamo pensato di utilizzare proprio l'audio di quel discorso, noto come il discorso del giorno di San Crispino, ma nessuna di queste opzioni di convinceva. Quando Sony ha fatto uscire il primo trailer del film, avevano usato come base la registrazione di "Boots" realizzata nel 1915, e abbiamo pensato fosse una scelta fantastica, tanto che abbiamo provato a usare quello stesso audio nel film e funzionava alla perfezione. Di solito accade il contrario, quel che è nel film finisce nel trailer, ma qui è stato l'opposto. È qualcosa di molto inglese, che parla dell'Inghilterra in termini gloriosi, ma è anche anche spaventosa e ossessiva. Il motivo per cui quelli della Sony la conoscevano è perché quella registrazione viene usata dai Navy SEALs nel corso delle procedure di addestramento per resistere alla tortura: la fanno andare in loop a volume altissimo per sei ore, per sottoporre le persone allo stress di una vera procedura di tortura.

Per essere precisi, questa tecnica di addestramento per resistere alla tortura che utilizza "Boots" è usata del SERE, scuola della marina militare americana il cui acronimo sta per Survival, Evasion, Resistance, Escape, cioè sopravvivenza, evasione, resistenza e fuga.
Pubblicata nel 1903, "Boots" è una poesia che immagina i pensieri ripetitivi di un soldato inglese in marcia in Sud Africa durante la seconda guerra boera, e secondo l'autore doveva essere letta con una cadenza che ricalcasse per l'appunto quella di un soldato in marcia.
Qui di seguito l'audio integrale della registrazione del poema "Boots" di Kipling realizzata nel 1915 da Taylor Holmes e utilizzata da Danny Boyle in 28 anni dopo, seguita dal testo integrale.


We're foot—slog—slog—slog—sloggin' over Africa
Foot—foot—foot—foot—sloggin' over Africa --
(Boots—boots—boots—boots—movin' up and down again!)
There's no discharge in the war!
Seven—six—eleven—five—nine-an'-twenty mile to-day
Four—eleven—seventeen—thirty-two the day before --
(Boots—boots—boots—boots—movin' up and down again!)
There's no discharge in the war!
Don't—don't—don't—don't—look at what's in front of you.
(Boots—boots—boots—boots—movin' up an' down again);
Men—men—men—men—men go mad with watchin' em,
An' there's no discharge in the war!
Count—count—count—count—the bullets in the bandoliers.
If—your—eyes—drop—they will get atop o' you!
(Boots—boots—boots—boots—movin' up and down again) --
There's no discharge in the war!
We—can—stick—out—'unger, thirst, an' weariness,
But—not—not—not—not the chronic sight of 'em,
Boot—boots—boots—boots—movin' up an' down again,
An' there's no discharge in the war!
'Taint—so—bad—by—day because o' company,
But night—brings—long—strings—o' forty thousand million
Boots—boots—boots—boots—movin' up an' down again.
There's no discharge in the war!
I—'ave—marched—six—weeks in 'Ell an' certify
It—is—not—fire—devils, dark, or anything,
But boots—boots—boots—boots—movin' up an' down again,
An' there's no discharge in the war!
Try—try—try—try—to think o' something different
Oh—my—God—keep—me from goin' lunatic!
(Boots—boots—boots—boots—movin' up an' down again!)
There's no discharge in the war!

28 anni dopo è al cinema, e questo è il suo trailer italiano ufficiale



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