lunedì 30 marzo 2020

Il Fiume della Vita - Rio delle Amazzoni: il film sul passato che ritorna


Una storia sull'amore che ritorna quando sembrava scomparso, sotto forma di una fotografia e di un'area selvaggia e bellissima del Brasile

L’acqua che scorre è vita, da sempre, da quando i progenitori della nostra specie iniziarono ad abbandonarla per la terra, pur rimanendo sempre vicino alle fonti di acqua. I fiumi poi per la nostra storia sono sempre stati cruciali, basti pensare a quante delle nostre più meravigliose e antiche città sorgono proprio in riva a un fiume, con cui sono vissute per secoli in simbiosi.

Il fiume della vita, un ciclo di film con sentimento 

Il fiume della vita, in originale Fluss Des Lebens, è anche una serie di film per la televisione tedesca ZDF di genere sentimentale che sono ambientati, o hanno al centro come cuore spirituale, proprio un fiume, uno dei tanti ed evocativi, per un motivo o per l'altro, che scorrono in tutto il mondo. Ovvio che si siano concentrati soprattutto sui più imponenti ed esotici, quelli che scorrono in luoghi pieni di magia e che come tali sono perfetto sfondo per storie d’amore piene di sentimento. Intendiamoci, c’è anche il Danubio, con le sue suggestioni valzer, ma gli altri film del ciclo hanno condotto gli spettatori, fra gli altri, in riva allo Yukon, che rievoca la corsa all’oro nel continente nordamericano, sul Gange, fiume sacro per eccellenza della religione Indù, poi il Kwai, famoso per il ponte e per una battaglia cruciale della Seconda guerra mondiale, sul fronte del Pacifico. 

Rio delle Amazzoni, l’amore che visse due volte

C’è poi il Rio della Amazzoni, con i suo gigantesco estuario largo più di 200 km, che attraversa da ovest a est il sudamerica, sfociando nell’oceano Atlantico e dando vita a uno degli spettacoli più incredibili della terra, nonché davvero fonte di vita, seppure sempre più a rischio: la foresta amazzonica. Si sviluppa lungo quasi 7000 chilometri, è il corso d’acqua più lungo del mondo, in esso sfociano 10 mila fiumi, di cui 18 più lunghi di 1000 km. Il primo europeo a navigarlo fu Amerigo Vespucci nel 1499. Quale ambientazione migliore, dunque, per una grande storia d’amore che visse due volte?

Il film di Carlo Rota, infatti, nonostante il nome tedesco della Franconia e prematuramente scomparso nel 2016, racconta la storia di una coppia che vive con serenità e gioia il proprio amore. Sono Robert (Felix Klare) e Katja. Tutto cambia, però, quando Robert si trova sotto mano una fotografia recente in cui crede di riconoscere l’ex moglie Iris (Isabell Gerschke), morta in un incidente di elicottero in Amazzonia cinque anni prima. Inutile dire che la voglia di andare subito a verificare se si sia trattata di un’allucinazione o di realtà è troppo forte, per lui che per settimane non si era arreso e l’aveva cercato all’epoca in lungo e in largo. Ritorna quindi sulle rive del fiume più lungo e imponente del mondo, cercando di capire se la sua vita sarà completamente stravolta, in meglio o in peggio.



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