lunedì 25 settembre 2023

George R.R. Martin, John Grisham e altri autori fanno causa a ChatGPT

Romanzieri sul piede di guerra contro ChatGPT: diciasette autori, tra i quali ci sono nomi celebri come George R.R. Martin e John Grisham, hanno intentato causa a OpenAI perché usa i loro lavori senza permesso per "addestrare" l'IA, anche a scrivere creativamente. Nelle stesse ore in cui si risolve lo sciopero della WGA, il sindacato degli sceneggiatori, vedremo ancora con quali nuove regole per questa particolare problematica, si è dunque aperto un altro fronte sull'argomento intelligenza artificiale.

[Foto di George R. R. Martin da Wikimedia Commons]

ChatGPT e OpenAI accusati da diciassette autori, George R. R. Martin compreso

Variety riporta che il 19 settembre è stata avviata una causa presso la US District Court del Southern District di New York, nella quale diciasette romanzieri cercano di impedire a OpenAI di "cibare" l'ormai celeberrima IA ChatGPT con i loro lavori, senza permesso. Chiedono 150.000 dollari per ogni opera usata in tal senso. Maya Shanbhag Lang, presidente della Authors League, promette battaglia: "Questo caso è appena l'inizio della nostra battaglia per difendere gli autori dal furto ad opera dell'OpenAI e di altre IA generative".
Nella causa si accusa OpenAI addirittura dell'uso di copie ebook pirata, e si cita il caso del tentativo di creare con l'IA gli ancora non pubblicati volumi 6  e 7 delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (Trono di spade, per intenderci) di George R. R. Martin, insieme a "numerosi libri generati dall'IA, messi in vendita su Amazon, nel tentativo di spacciarli come creati da esseri umani, per guadagnare profitto dalla reputazione duramente guadagnata da autori e autrici umane." Si denuncia una terrra di nessuno, in sostanza, e a farlo sono stati David Baldacci, Mary Bly, Michael Connelly, Sylvia Day, Jonathan Franzen, John Grisham, Elin Hilderbrand, Christina Baker Kline, Maya Shanbhag Lang, Victor LaValle, George R.R. Martin, Jodi Picoult, Douglas Preston, Roxana Robinson, George Saunders, Scott Turow e Rachel Vail.
Un portavoce di OpenAI ha diramato tramite l'AP una risposta che cerca di spegnere gli ardori: "Stiamo avendo conversazioni produttive con molti creativi in giro per il mondo, inclusi quelli dell'Authors Guild, e abbiamo lavorato insieme per capire e discutere delle loro preoccupazioni riguardanti l'IA. Siamo ottimisti e continueremo a cercare maniere per lavorare insieme, nell'interesse reciproco."



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