Per chi vive a Roma e ama il cinema fantastico, quello col Fantafestival è sempre stato un appuntamento imperdibile, dove era possibile assistere ad autentici capolavori ma anche a film decisamente non riusciti, accolti con urla e schiamazzi da un pubblico sempre appassionato. Nei suoi quarant'anni dalla nascita, che festeggia proprio quest'anno, il Fantafestival ha cambiato storia, location e gestione, senza mai morire, anche se è rimasto purtroppo orfano del suo ultimo direttore, Michele De Angelis, scomparso prematuramente all'improvviso il mese scorso. Per celebrare la ricorrenza dei 40 anni della storica manifestazione, e offrire un degno tributo a Michele, al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 12 al 14 novembre si terrà una rassegna, organizzata da Magnifica Ossessione e CSC - Cineteca Nazionale, a ingresso libero, i cui dettagli potete trovare sul sito del Palaexpo all'indirizzo https://ift.tt/3Bbl9gn. Dal sito riprendiamo la presentazione.
La storia del Fantafestival
Quarant'anni proiettati nel futuro. Fra il 19 e il 29 novembre 1981, si svolge infatti presso il Cinema Clodio la prima edizione del Fantafestival, ufficialmente denominato “Mostra del film di fantascienza e del fantastico”. Il programma, curato dal fondatore Alberto Ravaglioli e dal regista Luigi Cozzi, include retrospettive dense di capolavori (con personali dedicate a Jack Arnold e George Pal), ma anche anteprime di (futuri) piccoli classici come Ovunque nel tempo (premiato con il primo Pipistrello d'Oro) e Il club dei mostri (accompagnato da Vincent Price in persona). Con oltre 13.000 spettatori, questo rivoluzionario evento pop dimostra fin dall'inizio una straordinaria sintonia con il pubblico cinefilo e giovanile, istituzionalizzandosi presto come uno dei principali eventi italiani ed europei dedicati al fantastico. Sono gli anni, del resto, in cui la produzione nazionale può vantare nomi di primo piano, da Dario Argento a Lucio Fulci, che trovano nella platea del festival il proprio terreno di elezione. Ma anche il pubblico, sempre partecipe, diventa con il tempo uno spettacolo nello spettacolo, ricreando in sala quella comunione spettatoriale che negli stessi anni entrava progressivamente in crisi con il dilagare delle televisioni private e dell'home video. Così tipicamente romano e così innovativamente proiettato verso l'estero, il Fantafestival sotto la direzione di Ravaglioli e Adriano Pintaldi conosce fra gli anni '80 e '90 la propria stagione d'oro, arrivando a promuovere nel 1987 la fondazione della European Fantastic Film Festivals Federation, ancora oggi il principale organo internazionale per la valorizzazione del cinema fantastico.
Leggi anche Ci ha lasciato Michele De Angelis, cinefilo, collezionista, regista e direttore del FantafestivalTappa irrinunciabile del circuito festivaliero, la manifestazione presenta in anteprima titoli poi divenuti classici come Re-Animator, La zona morta, Tetsuo, Storia di fantasmi cinesi, Dark Waters e Ichi the Killer, accogliendo intanto fra i suoi ospiti il pantheon del cinema fantastico: da Christopher Lee a Barbara Steele, da Roger Corman a George A. Romero, da William Lustig a Alejandro Jodorowsky. E ancora Klaus Kinski, James Coburn, Oliver Reed, Tom Savini e moltissimi altri. Quando, nel 2019, la direzione passa nelle mani di Michele De Angelis e Simone Starace, il primo passo verso il rinnovamento avviene proprio tramite un ritorno alle origini, riallacciandosi alla stagione degli anni '80 (ospiti Jack Sholder e Pupi Avati) ma restituendo anche spazio alla scena internazionale, intercettando nuovi cult istantanei come Werewolf e Beyond the Infinite Two Minutes. Il tradizionale appuntamento con il pubblico non viene meno neanche nel 2020, quando per affrontare l'emergenza pandemica il festival inaugura una programmazione online, mantenuta poi dal 2021 come sezione parallela rispetto alle proiezioni in sala. Passano gli anni e le mode, ma il Fantafestival rimane orientato verso il futuro del cinema, pur senza perdere di vista le proprie radici culturali e identitarie. Proprio per celebrare degnamente il quarantesimo anniversario dalla prima edizione, abbiamo ideato questa rassegna, che spaziando fra gli anni '40 e gli '80 vuole proporre un'agile controstoria del cinema italiano e mettere in evidenza la trasversalità dell'immaginario fantastico anche all'interno della cosiddetta produzione “d'autore”.
Anziché tornare ancora una volta sui classici firmati dagli specialisti riconosciuti dell'horror e del thriller, abbiamo infatti preferito selezionare sei film da riscoprire, spaziando fra registi non immediatamente associabili al “genere”, come Mario Soldati e Alessandro Blasetti, Roberto Rossellini ed Elio Petri, Federico Fellini e Peter Del Monte. Un'ennesima conferma di come il linguaggio del fantastico non conosca confini, adattandosi alle contaminazioni e alle riletture più disparate e stimolanti. Grazie alla preziosa collaborazione con la Cineteca Nazionale e il Palazzo delle Esposizioni, main partner dell'evento, tutti i film sono proposti in rare copie 35mm, permettendo anche alle giovani generazioni di apprezzare su grande schermo queste opere nel formato originale in cui sono state pensate e realizzate. Disgraziatamente, questo atteso anniversario è venuto a coincidere con la tragica e inattesa scomparsa di Michele De Angelis (1965-2021), che del Fantafestival era stato prima spettatore (fin da quel fatidico 1981) e poi animatore, curatore e infine direttore. L'eredità di Michele si sovrappone in questo senso con la storia della manifestazione, tanto da spingerci a programmare una selezione dei suoi cortometraggi da regista, che accompagnano la retrospettiva principale e ci restituiscono un affascinante autoritratto cinefilo, a testimonianza anche di quello stimolo creativo che il Fantafestival ha rappresentato per intere generazioni di giovani cineasti.
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