
Fabio Rovazzi è uno degli eventi speciali della Festa del Cinema di Roma. Perché? Un po’ perché il suo ultimo lavoro Faccio quello che voglio è più un mini film che un videoclip, un po’ perché il suo esordio da attore con Il vegetale è l’anticamera di ciò che farà in futuro al cinema. E un po’ perché è Fabio Rovazzi.
In conferenza stampa, come in qualunque altra intervista approfondita che ha rilasciato in passato, Fabio Rovazzi spicca per umiltà e saggezza. A soli 24 anni sembra molto più maturo di tanti adulti più adulti di lui, soprattutto nella gestione dell’incredibile successo personale che ha ottenuto e nella pianificazione del suo futuro professionale. Non è uno che brucia le tappe, pondera ogni opportunità e se non si sente pronto risponde gentilmente, no grazie (agli altri e a se stesso). E da amante del cinema e aspirante filmmaker, un film da regista arriverà nel prossimo futuro.
“Ma senza fretta” dice Fabio che ribadisce quanto voglia fare le cose solo quando è certo di farle bene. “Ci sto lavorando e ci metterò un po’ di tempo. Voglio fare un mio film scritto da me e diretto da me, però non posso dire niente ancora, sarà una cosa un po’ d’azione”. Il videomaker ne sarà anche il protagonista, “come faccio di solito, vorrei mettermi al centro della situazione dove non faccio niente e succedono cose intorno a me”.
Al Rovazzi spettatore piacciono molte cose del cinema, anche i film brutti “che è importante guardare per capire cosa non bisogna fare”. Dovendo tirar fuori almeno un paio di nomi, “ultimamente mi piace Villeneuve, poi Christopher Nolan soprattutto con le musiche di Hans Zimmer. Interstellar forse è uno dei miei film preferiti in assoluto, è fantascientifico però è anche credibile e poi c’è quel rapporto di distanza tra figlia e padre che è simile al dramma che ho vissuto personalmente con mio papà”, scomparso quando aveva 14 anni.
Dichiarandosi fan dei film d’azione e volendo indirizzare il suo esordio alla regia verso una action comedy, Rovazzi spiega che “in Italia abbiamo un grosso problema in qualsiasi ambito, siamo un’unghia del mondo , siamo pochi e generiamo poco traffico ed è per questo che non facciamo film d’azione, perché con il budget che serve non si riuscirebbe a far quadrare i conti con gli incassi”. Ma Rovazzi è un temerario sperimentatore, non si adagia su idee collaudate e preferisce l’originalità con il rischio che comporta. Bravo.
Sentiremo la sua voce in Ralph spacca internet, seguito di Ralph spaccatutto, in cui doppia in un piccolo ruolo uno stormtrooper.
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