Direttamente dal Belgio, Adil El Arbi e Bilall Fallah hanno rilanciato la serie: Bad Boys for Life sarà nelle sale italiane dal 20 febbraio.
Dovremo attendere ancora fino al 20 febbraio per verificare se Bad Boys for Life, il terzo capitolo della saga con Will Smith e Martin Lawrence, sia davvero all'altezza della sua partenza bruciante al boxoffice americano e internazionale (sono già 122 i milioni di dollari incassati nel mondo). Nel frattempo, The Verge ha intervistato i registi belgi Adil El Arbi & Bilall Fallah, passati dal cinema duro indipendente sui ghetti malavitosi di Bruxelles al mondo hollywoodiano dei grandi budget.
I due autori rivendicano di aver da sempre girato film multirazziali per vocazione, tanto che considerano il cast assai variegato che circonda Smith e Lawrence in Bad Boys for Life un rispetto del proprio marchio di fabbrica. Scontato il motivo per cui hanno accettato (a parte il cachet, immaginiamo): sono cresciuti con Arma letale, Die Hard e Beverly Hills Cop, non potevano esimersi da rispondere all'appello dello storico producer Jerry Bruckheimer. Molto interessanti le loro considerazioni sulla tipologia d'azione coreografata in Bad Boys 3.
"Da tanto tempo mancava un buddy movie poliziesco tradizionale. Oggigiorno pensi alla saga di Fast & Furious, questo le assomiglia un po', ma quelli sono quasi film con supereroi. Se vedi Hobbs & Shaw è praticamente la versione supereroistica di Bad Boys. In film come John Wick rivedi quell'azione vecchia scuola che cerchiamo di fare noi. Certo, l'azione rimane stravagante, ma volevamo fosse un po' più realistica rispetto a quella in Fast & Furious o nei film Marvel."
La più grossa sorpresa di Adil e Bilall è stata constatare che, anche in un contesto da 100 milioni di dollari di budget hollywoodiano, i soldi alla fine non fossero mai abbastanza! E una maggiore disponibilità di mezzi e troupe (250 persone!) aumenta esponenzialmente però anche le responsabilità e le difficoltà logistiche. Più di tutto, secondo i divertiti registi, è stata tuttavia importante la considerazione di Michael Bay in visita, regista di Bad Boys e Bad Boys II, nel suo stile: "Non mandate a puttane la mia creatura!"
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