lunedì 29 settembre 2025

Peeping Tom - L'occhio che uccide al cinema in 4K: ecco il trailer del cult movie di Michael Powell

Assieme all'amico e collega Emeric Pressburger, Michael Powell è uno di quelli che ha fatto la storia del cinema, inglese e mondiale. Insieme hanno inseguito l'idea di un cinema "totale", visionario, eccentrico, coraggioso, eccitate, capace di creare mondi indimenticabili: e film come Narciso nero, Scarpette rosse o Scala al paradiso, giusto per fare tre titoli, stanno lì a dimostrarlo. Se poi vi serve una fonte più autorevole, su MUBI trovate un documentario intitolato Made in England: I film di Powell e Pressburger che è una vera e propria lezione di cinema, straordinaria, tenuta da un certo Martin Scorsese, grande appassionato del cinema di questi due autori.
Ma Michael Powell, ha nel suo curriculum anche almeno un film da solista che non è affatto meno rilevante di quelli citati. Un thriller, forse un horror che - guarda caso - uscì nello stesso 1960 in cui ha debuttato anche Psycho, e che con il famoso film di Hitchcock ha tantissimi punti in comune: dal raccontare la storia di un serial killer fino all'essere uno straordinario ragionamento sull'atto della visione, sul cinema e sul voyeurismo che è una sua componente essenziale e irrinunciabile.
Parliamo ovviamente di Peeping Tom - L'occhio che uccide, storia morbosa e perversa scritta da Leo Marks che vede protagonista Mark, un uomo che lavora come addetto alla messa a fuoco presso un studio cinematografico, che arrotonda il suo stipendio scattando fotografie soft porno in uno squallido appartamento sopra un'edicola e che di notte si tramuta in un sadico assassino, ossessionato dal riprendere con la sua apparecchiatura lo sguardo di paura assoluta e reale delle sue vittime nel momento che precede la loro morte.
Capolavoro riconosciuto e amato in tutto il mondo, uno spartiacque nel cinema di genere, con i suoi temi di voyeurismo e psicopatia che hanno influenzato enormemente l'evoluzione dello slasher movie, nell'anno del suo 65esimo anniversario Peeping Tom - L'occhio che uccide sarà nei cinema italiani dal 6 ottobre nella versione restaurata in 4K che due anni fa venne proiettata alla Festa del Cinema di Roma, distribuita dalla Cineteca di Bologna attraverso il suo progetto Il Cinema Ritrovato. Al Cinema.
Qui sotto potete vedere il trailer italiano ufficiale del restauro di Peeping Tom - L'occhio che uccide, e ancora più in basso un'estratto di un testo sul film a firma di uno studioso e storico del cinema autorevole come Ian Christie.

Peeping Tom faceva parte di una serie di film horror a basso costo finanziati dalla Anglo-Amalgamated sulla scia del successo ottenuto dalla Hammer con i suoi Quatermass, Frankenstein e Dracula usciti tra il 1957 e il 1960. Questi avevano già scatenato le proteste dei custodi della moralità pubblica che tendevano a collegarli alla minaccia dei fumetti horror americani e del rock and roll, lamentando la scomparsa della cultura popolare inglese tradizionale. […]
Pare che Powell fosse sinceramente spiazzato dall’accoglienza riservata a Peeping Tom. Probabilmente pensava che l’umorismo del film e la scelta di evitare eccessi pruriginosi potessero distrarre il pubblico dalla premessa profondamente scioccante o addirittura giustificarla. I molti riferimenti e la vena umoristica del film passarono però inosservati nella tempesta di indignazione che esso scatenò, con accuse di atteggiamenti “malsani”, “morbosi” e “perversi” che accomunarono tutte le recensioni (nelle sezioni “Arte e spettacolo”, ovviamente; i commenti della stampa specializzata furono quasi uniformemente favorevoli).
Gran parte delle reazioni scandalizzate va indubbiamente attribuita alla disturbante verosimiglianza del film. A differenza dei suoi immediati predecessori nel ciclo della Anglo-Amalgamated, Horrors of the Black Museum e Circus of Horrors, Peeping Tom è ambientato in luoghi riconoscibili della Londra contemporanea.
Il giornalaio che paga Mark perché realizzi “foto artistiche” destinate a clienti rispettabili come Miles Malleson è il volto accettabile di una vasta e inconfessabile industria che soddisfa la ‘scopofilia’, perversione della nostra società. In modo analogo Powell infranse le regole non scritte quando scelse l’affascinante e mite Carl Boehm (figlio del celebre direttore d’orchestra Karl Boehm) per il ruolo di Mark, il timido psicopatico che alterna il lavoro di assistente operatore in uno studio cinematografico alla perversa passione extracurriculare che consiste nel filmare la mortale paura delle sue vittime. Il legame tra ‘cinema normale’, spietatamente beffeggiato nelle scene in cui Mark lavora a un thriller di routine, The Walls Are Closing In, e il suo ‘cinema segreto’ diventa sin troppo evidente: davanti allo schermo siamo tutti voyeur.

Ian Christie, Michael Powell & Emeric Pressburger: Arrows of Desire, Festival Internacional de Cine de San Sebastián/Filmoteca Española, San Sebastián-Madrid 2002


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