E’ appena arrivato nelle nostre sale, pronto a spaventarci a morte e a toglierci il sonno per molte notti, Spiral - L'eredità di Saw, il nuovo film di una delle saghe horror più famose di tutti tempi. La serie si era interrotta nel 2017 con Saw Legacy e riparte alla grande con la regia di Darren Lynn Bousman e soprattutto con un protagonista d'eccezione: Chris Rock. Al suo fianco, nel ruolo di suo padre, un'altra icona del cinema contemporaneo: Samuel L. Jackson. La vicenda è ambientata in una città che potrebbe essere New York come Los Angeles e mette al centro dell’azione un detective e il suo nuovo partner, costretti a inseguire un cattivo non meno crudele di Jigsaw che tortura le sue vittime in maniera efferata e spaventosa. I poveretti appartengono al commissariato in cui l'investigatore lavora e sono poliziotti che hanno alle spalle episodi di corruzione. La saga dunque cambia rotta, genere di appartenenza e look, anche se assicura ugualmente sangue, parti del corpo mozzate e gore come se piovesse.
Spiral - L'eredità di Saw: l'origine del film
Ad avere l'idea di Spiral - L'eredità di Saw è stato un attore che apparentemente con l'horror non c'entra nulla, e se diciamo apparentemente è perché non lo abbiamo mai visto in un film che fa paura. Parliamo di Chris Rock, che da tempo è un grande appassionato del genere nonché un cultore della saga di Saw, che conosce a memoria come il più puntiglioso dei nerd. Un giorno, a un matrimonio in Brasile, l'attore era seduto allo stesso tavolo di Michael Burns, vice presidente della Lionsgate. Fra una portata e l'altra, Rock ha parlato a Burns del suo amore per Jigsaw e gli ha confessato che avrebbe adorato recitare in un nuovo film della serie che però fosse un po’ diverso dagli altri. Poco tempo dopo, Michael Burns ha chiamato gli storici produttori del franchise Mark Burg e Oren Koules e l'anno seguente erano tutti sul set pronti a girare Spiral. Mentre accarezzava il sogno di prendere parte a un nuovo film del ciclo, il buon Chris aveva pensato al personaggio che voleva interpretare: il detective Zeke Banks. "La prima idea che ho avuto" - ha raccontato Rock - "è stata: e se fossi un poliziotto che si sveglia con una mano incatenata a un tubo e una sega nell’altra?". Naturalmente questo è stato solo il punto di partenza, perché la storia è cambiata. E’ rimasta invece immutata l'intenzione dell'attore di non dare neanche il più piccolo suggerimento sulle scene di tortura: "Io mi occuperò della detective story" - ha detto agli sceneggiatori e ai produttori - "mentre a voi spetterà il compito di immaginare le scene raccapriccianti, che poi sono la vostra specialità".
Giudicare Spiral - L'eredità di Saw semplicemente come un torture porn è sbagliato e fuorviante. Il film è anche un thriller e non disdegna, talvolta, di lasciare spazio alla comicità. Chris Rock ha dichiarato in proposito: "Contiene un elemento drammatico, è un poliziesco d'azione, c'è un tocco di commedia e un tono da horror. Fondamentalmente contiene tutto ciò che si potrebbe desiderare, comprese torture straordinarie, caratteristica che distanziava Saw da tutte le altre saghe horror".
Della comicità l'attore ha parlato a lungo con il regista, che è quel Darren Lynn Bousman che ha diretto Saw II, Saw III e Saw IV, dicendogli innanzitutto che l'horror e la commedia non sono poi così lontani: "Sono entrambi generi impegnativi, impongono di stupire costantemente il pubblico. Per esempio, nell'horror, proprio quando gli spettatori cominciano a rilassarsi e pensano che tutto sia normale, devi farli morire di paura. Succede lo stesso con la commedia, solo che in quel caso li devi fare ridere invece che urlare. Quindi bisogna costantemente ingannare il pubblico facendolo rilassare, per poi sferzarlo con una battuta che fa ridere o qualcosa che fa paura".
Per Chris Rock in Spiral l'elemento comico è una sorta di spezia saporitissima. L'attore ha chiesto agli sceneggiatori Pete Goldfinger e Josh Stolberg di scrivere un normale horror che fosse anche thriller. Alle battute spiritose avrebbe pensato lui. Così è stato, e il monologo iniziale di Chris, che commenta Forrest Gump, è una delle scene migliori del film.
Spiral e il rapporto con la saga di Saw
Spiral è un sequel della saga di Saw o una sua reinvenzione? Che rapporto ha la storia del detective Zeke Banks e dei turpi omicidi del misterioso killer dalla testa di maiale con le malefatte di Jigsaw? Per Darren Lynn Bousman è stato chiaro fin dal principio che Spiral dovesse reinventare il franchise, ricominciando in qualche modo da capo. Ecco perché è meglio parlare di reboot piuttosto che di seguito. "Quando ho accettato di fare Saw II" - ha spiegato il regista - "Ho detto ai produttori che volevo fare qualcosa di diverso da Saw, perché non volevo copiare il film di James Wan. Ero felice di rendergli omaggio, ma desideravo che il sequel fosse una cosa mia. Lo stesso è accaduto quando ho detto di sì a Spiral. Avevo deciso che era arrivato il momento di fare nuovamente qualcosa di completamente diverso. Tutto è nuovo questa volta, dal modo in cui ho girato, alla maniera in cui ho lavorato con gli attori e alla progettazione delle torture".
Darren Lynn Bousman ha tenuto conto di ciò che i fan della serie avevano sempre amato nel corso degli anni, e cioè i personaggi, che avrebbero voluto conoscere più in profondità. Per questo Spiral - L'eredità di Saw mette bene a fuoco Zeke Banks e ci trascina nel suo difficoltoso passato. Con i vari Saw, il nostro film ha in comune ciò che spinge l'assassino ad operare: il desiderio di punire chi ha sbagliato. Il cattivo, insomma, ha un suo codice morale, un passato da "riaggiustare".
Le torture di Spiral - L'eredità di Saw (attenzione spoiler!)
Spiral - L'eredità di Saw non potrebbe essere un film della saga iniziata da James Wan nel 2004 se non avesse un pugno di scene paurosissime, tese e per stomaci forti. Parliamo delle trappole, delle macchine di tortura, dell'orribile fine che tocca alle vittime del sostituto di Jigsaw, che non è più un pupazzo da ventriloquo con un triciclo rosso, ma, come già detto, una specie di marionetta con la testa di un suino. Se non avete visto il film, fermatevi qui, perché sarebbe ingiusto rivelarvi gli orrori di cui sarete testimoni. Se invece l'avete visto, andate avanti, perché stiamo per raccontarvi qualcosa dei diabolici congegni killer ideati da "testa di porco".
Proprio perché Jigsaw non c'è più, Darren Lynn Bousman ha pensato bene di ricorrere a torture completamente nuove: "Jigsaw era un esperto ingegnere capace di costruire meccanismi complicatissimi, quindi per Spiral ho pensato a come un killer meno esperto potesse progettare le macchine di morte".
Una delle scene di tortura più agghiaccianti coinvolge un uomo che, in un tunnel della metropolitana, penzola sui binari appeso per la lingua. "E’ uno spettacolo a dir poco folle" - ha commentato il regista. "Abbiamo ricostruito parte di un tunnel della metropolitana e lo abbiamo fatto sembrare più grande grazie a una prospettiva forzata".
Ci è voluto un po’ per mettere a punto l’agghiacciante marchingegno, ma poi è arrivata l'idea della lingua e il gioco è stato semplice, tanto che Max Minghella ha dichiarato: "Ho adorato la tortura nella metropolitana e sono rimasto a bocca aperta il giorno in cui hanno girato la scena. Se pensiamo a quanti nervi ci sono nella lingua, credo che nessuno di noi avrebbe il coraggio di tagliarsela, anche se fosse una questione di vita o di morte. Fa impressione solamente a pensarci".
Darren Lynn Bousman ha detto che la tortura più complicata da costruire era quella finale. Nella scena in cui appare, un personaggio è sospeso a mezz'aria come una marionetta: "Ogni volta che tieni sospeso in aria un attore, incontri notevoli difficoltà, perché hai solo 12 ore per girare, e quando ne impieghi 4 solamente ad appenderlo, non ti restano che 8 ore, il che genera ansia in tutte le persone che stanno lavorando a quella sequenza". Anche se il tempo era poco e la preoccupazione molta, vi assicuriamo che il risultato di tanto sforzo è straordinario.
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