Ralph Fiennes tornerà molto probabilmente anche in The Bone Temple, sequel diretto di 28 anni dopo diretto da Nia DaCosta, che subentrerà a Danny Boyle. Quest’ultimo aveva già introdotto il mondo post-apocalittico in 28 giorni dopo, con protagonista all’epoca Cillian Murphy, ma a distanza di oltre vent’anni è tornato al cinema per raccontare cos’è accaduto in tutto questo tempo. Il mondo è ancora sopraffatto dal virus, ma i personaggi sono diversi, ognuno alle prese con le proprie battaglie. Quello interpretato da Ralph Fiennes è un medico che vive tra gli infetti, raggiunto da un ragazzino che desidera salvare sua madre.
28 anni dopo: The Bone Temple, Ralph Fiennes anticipa i temi affrontati nel sequel: “Dolore e distruzione”
Alex Garland ha firmato la sceneggiatura di 28 anni dopo e del sequel diretto The Bone Temple; i due capitoli, del resto, sono stati girati in modo consequenziale. In 28 anni dopo la storia è quella di un gruppo di sopravvissuti che vive su un’isola collegata alla terraferma soltanto da una strada sorvegliatissima. Spike è un ragazzino addestrato da suo padre a difendersi dagli infetti. Quando, però, è proprio Spike a voler salvare sua madre da una misteriosa malattia, suo padre diventa un ostacolo. Madre e figlio partono per la missione e scovano il dottore che vive tra gli infetti, Ian Kelson. Destino vuole che sia il dottore a trovare prima loro. E per fortuna, considerato che contraggono una variante del virus, detta Alfa. Eccentrico, gentile e compassionevole, il medico vive in un tempio di ossa, ossa di umani ed infetti in egual misura riunite per commemorare le loro vite. Kelson ha costruito dei santuari di teschi ed ossa e quello scenario sarà protagonista proprio del secondo film. Probabilissimo quindi che anche il medico farà parte del sequel ma, a tale proposito, Ralph Fiennes non ha voluto raccontare molto. Ad Entertainment Weekly ha rivelato: “Posso dire che i temi che abbiamo toccato nella scena sul treno, il momento del travaglio, l'umanità... è un momento critico nella vita di una madre e di un figlio. Il momento umano per eccellenza è quello di una donna infetta che partorisce un bambino non infetto. Il tema dell'umanità innata... è ancora vivo nell'anima, nel cuore, nella mente di una persona infetta? È completamente corrotta? È solo rabbiosa? O c'è la possibilità di qualcosa? Qualcosa di umano, è ancora lì”.
L’attore si riferisce alla scena in cui Isla aiuta una donna infetta ed incinta a partorire il suo bambino su un treno abbandonato e, inaspettatamente, il bambino non è infetto. L’attore ha aggiunto che un altro tema da affrontare è la violenza umana che sarà al centro del rito di passaggio a cui Spike si sottopone con suo padre mentre caccia ed uccide gli infetti per dimostrare di essere un uomo: “Portiamo dentro di noi il potenziale per una terribile distruzione e dolore. Questo tema viene ripreso con forza nel film successivo”. The Bone Temple in realtà ha già annunciato la sua data d’uscita per gennaio 2026.
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