martedì 27 maggio 2025

Fuori: Valeria Golino parla di Matilda de Angelis e di Elodie, donne grintose e libere di mostrarsi come sono

Quando è stata incarcerata a Rebibbia per un furto di gioielli, Goliarda Sapienza si è sentita libera come raramente le era successo quando non era rinchiusa in prigione, e quindi non è un caso che il nuovo film di Mario Martone si intitoli Fuori, perché è vero che si racconta un'estate in cui la scrittrice e due amiche conosciute nel penitenziario romano hanno ormai finito di scontare la pena, ma il regista napoletano narra anche il perbenismo, i pregiudizi e le convenzioni dell'ambiente che Goliarda aveva frequentato per tanto tempo e che la faceva sentire in gabbia.

Ribelle e anarchica, ma accogliente e non spigolosa, l'autrice de L'arte della gioia ha fatto compagnia a Valeria Golino per sei anni, e per lei interpretarla è stato diverso dal portare un suo libro al cinema. Questa volta c’era lo sguardo di Mario Martone e c'erano due compagne di set con cui confrontarsi: Matilda De Angelis ed Elodie, che nella vita sono amiche. Valeria ha stabilito con loro una vera e propria sorellanza, tuttavia si è accorta subito del gap anagrafico, sentendosi una donna della seconda parte del XX° secolo. Delle sue compagne di set, l'attrice e regista ha parlato in occasione della presentazione di Fuori al Festival di Cannes 2025, dove era l'unico film italiano in concorso:

Ho veramente imparato tanto da queste due signorine. Intanto mi sono resa conto che c'è uno scarto generazionale tra me e loro che fino ad ora non avevo previsto. Pensavo di essere come loro, invece ho capito che è successo qualcosa in questi decenni. I 30 anni che ci dividono vogliono dire qualcosa. Frequentando Elodie e Matilda, stando con loro anche in intimità, nel senso da sole, nella roulotte di una di noi o in qualsiasi altro posto a chiacchierare, ho capito che sono diverse da me, perché hanno un modo molto più "naturalmente libero" di parlare di sé, dei propri difetti, dei propri modi di fare. Esiste una generazione di donne molto più libere di noi: e io che pensavo che le nostre madri avessero lottato per delle cose che avevo assorbito come donna e che non avevo più bisogno di emanciparmi! Credevo di essere arrivata, di essere una ragazzaccia, e invece loro due hanno una maniera di parlare delle loro cose che è differente dalla mia, perché è più consapevole, più diretta. Loro fanno cose che il mio bon ton di donna di fine '900 mi impedisce di fare, cose di cui mia nonna diceva: "No, non si fa". Mia nonna era straordinaria, ma capitava che mi dicesse: "Però questo no", "Il rosa e il blu non si mettono". Loro non sono così, si presentano per ciò che sono, tra di noi ma anche agli altri, non c'è paura della rappresentazione del sé, però veramente hanno una marcia in più in questo senso, e io a volte le seguivo arrossendo. le ammiro tanto e ammetto che, osservandole, improvvisamente mi sono sentita antica.

Fuori è basato su una sceneggiatura di Ippolita di Majo e dello stesso Mario Martone. Prodotto da Indigo Film, nei primi giorni di programmazione il film ha guadagnato 711 mila Euro al botteghino italiano, con una media di 1.886 euro per copia. Si tratta di un ottimo risultato, che dimostra l'interesse del pubblico per il nostro cinema. Non possiamo che esserne felici.



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