Tom Cruise coinvolge se stesso in prima persona quando si tratta di dare autenticità alle scene d'azione dei suoi film, come accaduto per esempio in Mission: Impossible - Rogue Nation con l'incredibile sequenza dell'aereo.
Se la saga di Mission: Impossible continua ad essere in costante ascesa, bisogna ringraziare il suo produttore e protagonista Tom Cruise. La devozione maniacale dell'attore nella ricerca del realismo delle scene d'azione, in cui peraltro si immola lui stesso in prima persona, ha dato nuova linfa a una serie che sembrava destinata a spegnersi e al contempo ha ridimensionato l'interesse sugli altri film ad alto budget che contano molto sugli effetti digitali. Guardare i film di Mission: Impossible e sapere che Tom Cruise è realmente coinvolto in riprese acrobatiche da pelle d'oca, fa la differenza. Prendiamo ad esempio Mission: Impossible - Rogue Nation, scritto e diretto da Christopher McQuarrie, e analizziamo la sequenza d'apertura in cui Tom Cruise decolla, letteralmente, insieme a un aereo (insieme, non a bordo).
L'incredibile scena dell'aereo di Mission: Impossible - Rogue Nation
Siamo alla sequenza di apertura del film. Ancora non abbiamo visto i titoli di testa, ma i primi minuti ci portano immediatamente dentro un momento concitato. Benji (Simon Pegg) è mimetizzato in un prato adiacente a quello che sembra un aeroporto militare di Minsk, in Bielorussia. In contatto radio con lui dal centro operativo c'è Brant (Jeremy Renner). Dalla loro conversazione capiamo che sull'aereo c'è un "pacco" che non deve partire mentre Ethan (Tom Cruise) nessuno sa dove sia. Nella conversazione interviene Luther (Ving Rhames) che è in Malesia ma, dalla cima di una torre per le telecomunicazioni, riesce a dare accesso al computer di Benji via satellite per entrare nel sistema dei comandi dell'aereo, ma qualcosa è criptato e ciò che è accessibile è in cirillico. L'aereo nel frattempo si sta allineando sulla pista, quando compare all'improvviso Ethan che salta e corre su una delle ali, scivola su un fianco e si aggrappa al portellone. L'aereo decolla e lui è lì, aggrappato. Se pensate che sia un effetto speciale, vi sbagliate di grosso.
Come è stata girata la scena con Tom Cruise aggrappato all'aereo in volo
Abbiamo detto nessun effetto digitale, dunque, Tom Cruise e l'aereo sono reali. Gli unici interventi al computer sono serviti per cancellare i cavi di sicurezza che tenevano l'attore agganciato al portellone. La sequenza è stata girata all'aereoporto militare RAF Wittering, due ore di auto a Nord di Londra, dove è stato messo a disposizione della produzione del film un vero Airbus operativo per il trasporto di mezzi ed equipaggiamenti dell'esercito britannico. Tom Cruise, al massimo della sua follia, ha voluto offrire ai suoi spettatori una scena da brividi sapendo che lui decolla davvero insieme all'aereo. I cavi erano aggangiati a una tuta protettiva che l'attore aveva sotto il vestito, ma il decollo comportava comunque un volo di 7 minuti per permettere al pilota dell'Airbus di virare, effettuare un anello, e riportare l'aereo a terra. Cruise doveva indossare anche lenti a contatto speciali che potessero proteggere tutta la cornea, perché anche il minimo pulviscolo in un occhio a quella velocità avrebbe potuto creare danni alla vista irreparabili. Sono state prese anche un'altra serie di precauzioni, come l'estrema pulizia della pista per evitare il sollevamento di piccole rocce o granelli di asfalto, una particolare attenzione al fatto che non ci fossero uccelli in volo e la scelta delle migliori condizioni meteorologiche possibili. Dopo aver effettuato otto voli (otto!), le riprese di una camera installata sul fianco dell'aereo e quelle da un elicottero che volava accanto, erano soddisfacenti per poter costruire la sequenza che si vede in Mission: Impossible - Rogue Nation. Qui sotto il video della preparazione di Tom Cruise.
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