"Non sapevo quando l'avrei ammazzata, ne dove saremmo andati...ma diedi un pugno in faccia a mio padre e presi la macchina. Non male come inizio..."
James
Quando il giovane James esce di casa a passo spedito, seguito dalla nuova amica Alyssa e colpisce con un pugno in pieno volto suo padre, prima di rubargli l'auto per sparire chissá dove, ecco, quello é il punto di rottura che lascia intendere quanto The end of the f***king world sia, in realtá, una serie tanto sopra le righe, quanto nient'affatto vuota a perdere.
Lanciata su Netflix un pó in sordina, senza apparente clamore, la nuova serie ideata da Jonathan Entwistle mette in scena i malumori di due adolescenti incapaci di trovare un ideale cantuccio in un mondo che non comprendono e che non comprende loro; d'altro canto, per quanto le premesse ideologiche dei protagonisti sembrino fondate e giá collaudate, James e Alyssa non sono ancora riusciti a comprendere loro stessi.
Lui (Alex Lawther), silenzioso, riflessivo, schivo e convinto di essere uno psicopatico omicida perché abituato a uccidere e sezionare animali di piccola taglia (e ora desideroso di provare con cavie ben piú impegnative), conosce lei (Jessica Barden), ribelle, lunatica e determinata a non scendere a patti con nessuno; i due provano a conoscersi, a comprendersi l'un l'altra, a smascherare le rispettive intenzioni (James crede di aver trovato la preda perfetta, mentre Alyssa inizia a nutrire un certo interesse fisico nei confronti di James); ma le rispettive situazioni famigliari, precarie e avvilenti, spingono i due a unire le forze, prendere in pugno la situazione e fuggir via, lontano dalla insignificante vita mondana a cui sono costretti.
Basta un solo episodio a The end of the f***king world (ognuno dura all'incirca venti minuti, un formato che rende la visione godibile e totalmente immersiva) per chiarire ogni fugace dubbio: non si tratta dell'ennesima serie smielata sull'amore impossibile di due teenager oppressi da rigidi schemi sociali. Bè, il tema centrale dell'opera non si discosta poi molto da ció, ma Entwistle ricerca nella messa in scena la chiave di volta per un'epopea tanto emotivamente fragile, quanto liberatoria. Perché The end of the f***king world, all'interno di un'esemplare cornice da autentico romanzo di formazione, é un inno alla propria libertá individuale e, soprattutto, alla ricerca di essa. I malumori di James e Alyssa, le rispettive incomprensioni, seguite dalla consapevolezza di non appartenere nemmeno a quelle classificazioni che loro stessi si sono affibbiati (James capisce di non essere un assassino psicopatico quando non riesce a digerire l'uccisione dello stupratore seriale che aggredisce Alyssa; Alyssa, dopo averlo avvicinato con l'intento di usarlo per appagare i propri interessi carnali, rifiuta di fare sesso con James perché é ormai convinta di esserne perdutamente innamorata) delineano due protagonisti alla deriva, seppur armati di determinazione e spregiudicatezza, (ri)nati e in competizione con il mondo cinico, adulto e razionale, quindi saturo di contraddizioni e spesso piú incomprensibile di quanto avessero immaginato. E in questa situazione di precaria sopravvivenza fisica ed emotiva in cui versano, James e Alyssa appaiono quanto piú reali, sinceri e genuini che mai, ancor piú del fastidioso finto ottimismo del padre di James, o dell'effimera ricerca della perfezione della famiglia di Alyssa o dell'inopportuna dedizione alla giustizia di una frustrata proprietaria di una pompa di benzina.
Road movie dal ritmo incalzante e spezzato da picchi assoluti di romance introspettivo (magnetici i brevissimi monologhi in voice over), The end of the f***king world, tratto dal fumetto di Charles Forsman, porta sul piccolo schermo due novelli Bonnie e Clyde che non sanno ancora di esserlo, ma destinati a diventarlo, un pó per proprie inclinazioni, ma soprattutto per via di una tempesta di eventi che, come l'amore viscerale e immacolato di due adolescenti, spazzerá via pace e spensieratezza. E chissá dove li porterá. Ma, in fondo, il mondo é fottutamente bello anche per questo.
(The end of the f***king world); genere: drammatico, commedia, avventura; sceneggiatura: Jonathan Entwistle; stagioni: 1 (rinnovata); episodi prima stagione: 8; interpreti: Alex Lawther, Jessica Barden, Gemma Whelan, Wunmi Mosaku, Steve Oram, Christine Bottomley, Navin Chowdhry; produzione: Clerkenwell Films, Dominic Buchanan Productions; network: Netflix (U.S.A., 24 ottobre 2017), Netflix (Italia, 5 gennaio 2018); origine: U.S.A., 2017; durata: 20' per episodio; episodio cult prima stagione: 1x04 - Episodio 4
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