lunedì 31 agosto 2020

La capra: il film da vedere e commentare insieme martedì 1 settembre con SimulWatch

La visione condivisa di martedì 1 settembre organizzata dalla redazione di Comingsoon.it su SimulWatch, la nostra app disponibile gratuitamente su Google Play e App Store, è un divertentissimo film francese. La capra è scritto e diretto da Francis Veber, il brillante autore francese a cui va il merito di aver creato alcune delle più divertenti commedie francesi tra gli anni 70 e 90, tra cui Il rompiscatole, Due fuggitivi e mezzo e La cena dei cretini. La capra non è certo meno divertente e con la sua comicità burlesca e surreale, crea ampio spazio di manovra per i due protagonisti Pierre Richard e Gérard Depardieu, entrambi calati magnificamente nei rispettivi ruoli del contabile iellato e del detective.
L'appuntamento per vedere tutti insieme La capra e commentarlo con gli amici attraverso la chat di SimulWatch è fissato per martedì 1 settembre alle 16:30.

La capra inizia con Maria, una ragazza ricchissima che viene rapita in Messico. La polizia e un detective privato non riescono a trovare alcuna traccia che possa aiutarli a ritrovare la ragazza. Uno psicologo ha un'idea geniale: siccome Maria è stata sfortunata fin dall'infanzia, potrà rintracciarla solo uno sfortunato come lei. Per questo viene scelto Perrin, un contabile della ditta del sig. Meyer, padre di Maria, al quale tutto va storto. Lui sarà la capra. Così Perrin è inviato con Campana in Centro America alla ricerca di Maria.

SimulWatch è la app creata da Coming Soon che è sia motore di ricerca di film all'interno di tutte le piattaforme di streaming legale operanti in Italia, sia una piattaforma attraverso la quale fissare appuntamenti condivisi per la visione di un film e commentarlo attraverso la chat interna con amici, parenti o perfino sconosciuti comodamente dal divano di casa vostra.
Il prossimo appuntamento con la visione condivisa SimulWatch sarà con: Old Boy.



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Il Cinema Ritrovato Fuoriprogramma

Un appuntamento extra per chiudere in bellezza questa trentaquattesima edizione del festival: martedì 1° settembre, ore 21.15, in Piazza Maggiore, A qualcuno piace caldo! Prenota il tuo posto.


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Visioni Italiane 2020

Riaperto il bando della ventiseiesima edizione del concorso, fino al 10 settembre.
Il festival si terrà a Bologna dal 28 ottobre al 1° novembre 2020.


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Gli orsi grizzly dell’estate alaskana si fanno notare al Trento Film Festival 2020

Arriva l’estate nell’Alaska meridionale, momento da molti anni per l’esperto di orsi David Bittner di arrivare nella terra d’elezione degli orsi grizzly e continuare le sue lunghe sedute di osservazione, di foto e di riprese, questa volta però in compagna del regista Roman Droux. Quest’ultimo ha tratto da questi tre mesi intensi di esperienza a contatto con la natura placida estiva, anche da quelle parti, ma con degli animali decisamente selvaggi, almeno nell’immaginario collettivo come i grizzly, l’affascinante documentario svizzero Der Bar in Mir, in concorso al Trento Film Festival 2020.

Bittner, in compagnia del suo ospite, è molto organizzato, e circonda il suo campo per tende e attrezzature varie con un giro di filo come recinzione, che può elettreficare premendo un pulsante e rendendo improvvisamente sicurissimo un perimetro apparentemente certo non invalicabile. Almeno si spera. Le giornate però i due le passano in mezzo ai grizzly, alcuni noti da anni a Bittner, come il grande boss Bruno, o il vecchio capo ormai anziano e spodestato. Sono placidi, da poco risvegliati dal letargo, enormi eppure snelli, sempre in proporzione. Iniziano a cercare cibo, prima senza troppa fretta e poi, con il passare delle settimane, sempre più freneticamente, fino a essere nervosi, e quindi più pericolosi per chi incontrano, uomini compresi. I fiumi sono vuoti o quasi, sarà solo dopo molto tempo che arriveranno di nuovo a casa i salmoni, dopo aver compiuto il loro giro per il mondo, con un istinto ancora poco chiaro alla scienza.

Sono proprio i salmoni, una volta tornati a centinaia, a diventare vittime della necessità naturale di nutrirsi dei grizzly, che sono pur sempre delle creature selvagge. Fino a trenta al giorno vengono pescati dalle madri per sé stesse o per i loro figli, e i maschi adulti non sono certo da meno. Si ingozzano fino a satollarsi, a riprendere delle forme più rotonde e consoni alla sottospecie degli orsi bruni che conosciamo e amiamo, fin dalla versione teddy bear da bambini. Dopo una scorpacciata di giorni e settimane diventano schizzinosi, mangiano solo le parti più grasse, la testa e la pelle, in modo da immagazzinare le calorie necessarie a superare il grande sonno invernale, un altro dei veri miracoli della natura.

Non mancano i momenti di sincero stupore, vedendo Der Bar in Mir, che ci regala un ritratto visivamente sbalorditivo di creature che non ci stancheremmo mai di osservare. Un viaggio magico e a tratti brutale, fino a far emergere la personalità, il carattere, di questi grizzly, che smettono di essere tutte uguali, bestie enormi, e, come per David Bittner, sono identificabili con un nome. A proposito di nomi, il suo preferito rimane sempre Baloo, scusate se non è significativo.

Der Bar in Mir di Roman Droux è disponibile per la visione in streaming, in tutta Italia, sulla piattaforma del Trento Film Festival.



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Intervista a Diego Righini: “Il mio obiettivo? Risvegliare la coscienza delle persone”

Curioso e sperimentatore, sempre pronto a raccogliere nuove sfide per migliorarsi, Diego Righini festeggia il grande successo di Tulipani di Seta Nera, il Festival Internazionale dei Cortometraggi a tema sociale giunto alla 13esima edizione, che lo vede in veste di Presidente.

Lo abbiamo incontrato per farci raccontare i suoi nuovi progetti: primo fra tutti, la sua partecipazione come Presidente di giuria al prossimo Festival Corti sul Mare.

Diego, ci regali qualche anticipazione sulla tua partecipazione al Festival Corti sul Mare?

La cosa che mi ha stupito di più è stato riceve centinaia di foto da amici che fotografavano locandine nei ristoranti, bar e alberghi di Ponza con il mio volto. Il settore turismo che ha sofferto la crisi più di tutti, dopo quello dell'assistenza ospedaliera, potrà avere un altro momento di protagonismo e gioia nell'ultimo fine settimana di settembre grazie al Festival del quale presiedo la Giuria.

Da spettatore, generalmente, quali sono i tuoi gusti cinematografici?

Quando i registi sanno raccontare le atrocità del male e il bene che le sconfigge con tanto impegno vivo emozioni forti che mi incoraggiano ad emularli nella vita reale. Adoro i film degli eroi di tutti i giorni, dai mestieri della legge e sicurezza a quelli delle mamme eroine che danno tutto per i loro figli, o i padri che si spezzano la schiena per dare tutte le possibilità alle loro famiglie. Si può raccontare nella commedia, come nell'avventura, nei film d'azione e nella rappresentazione dei super eroi dei fumetti. Mi piacciono i film positivi che hanno la voglia di scontrarsi contro le piaghe morali e sociali della vita.

Considerata la crisi, quali consigli daresti ai più giovani che si affacciano a questo settore?

Gli autori, gli sceneggiatori e i registi, nella creazione delle loro opere cinematografiche, devono stupire per originalità e devono farti provare emozioni forti e contrastanti, per tenerti emotivamente incollato allo schermo, grande e piccolo. Le piattaforme web stanno avendo un successo non prevedibile grazie al Covid-19, per esempio RaiPlay con gli amici Elena Capparelli e Maurizio Imbriale stanno decuplicando i numeri di pubblico, ma spero che i cinema tornino a riempirsi il prima possibile. Tutti gli spazi di cultura e condivisione di esperienze ed emozioni vanno tutelati e anche chiunque ci lavora, la fine dello scambio culturale è la fine di un popolo.

E' previsto un gemellaggio tra il Festival Corti sul Mare e Tulipani di seta nera?

Siamo gemellati nello scopo e nei fatti. Ovidio Martucci è un grande attore, un ottimo regista e un bravissimo organizzatore. Il suo entusiasmo è una medicina essenziale in questo periodo di sofferenza e indeterminatezza sul futuro.

Ultimamente ti abbiamo apprezzato anche nelle vesti di conduttore: alla guida di quale programma, in televisione, ti vedresti bene?

Forse sbaglio nel pensarlo ma vorrei occuparmi di risvegliare l'anima delle persone importanti, quelle che per la loro ricchezza o potere possono cambiare il mondo in meglio. Sono convinto che nei politici, magistrati, professori, professionisti e imprenditori ci siano qualità che a volte sono sopite oppure ci si rinuncia per il consenso, o per la paura di restare soli nella battaglia per il bene. Lo Stato a volte non solidarizza con gli eroi di ogni giorno, perde troppo tempo a parlarsi addosso. Oggi la comunicazione della televisione e dei telegiornali tende a valorizzare l'esteriorità e non cerca di dare il proprio contributo a migliorare la qualità della vita delle persone, non cerca di superare le ingiustizie, facendo uscire il supereroe che è in ognuno di noi. Si punta solo alla denuncia e allo scandalo che lasciano la condizione delle vittime sempre in sofferenza; in televisione e nei Tg si vuole battere la violenza e la corruzione con altro odio e violenza. In Rai grazie ai Tg di Carboni, Sangiuliano, Paterniti, Di Bella e Fontana siamo riusciti a fare cultura lottando contro le ingiustizie grazie a Tulipani di seta nera e al premio Sorriso diverso. Io vorrei creare e condurre una trasmissione di riflessione che faccia uscire le qualità e i talenti di ognuno dei potenti dell'Italia, dell'Europa e del mondo, avere il meglio di Donald Trump e di Joe Biden, come di Matteo Salvini e Nicola Zingaretti, tirarglieli fuori con fatica per gioire tutti dei risultati delle loro opere. Vediamo se riesco a convincere qualcuno tra Stefano Coletta, Ludovico Di Meo o Franco Di Mare. Per ora grazie al mio amico editore Franco Lattanzi faccio “Scienza e lavoro” dove da dodici anni valorizzo la genialità e la creatività delle persone, dimostrando i risultati reali dell'innovazione e della tecnologia in termini di benessere e ricchezza culturale.

In futuro quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere?

Personalmente nel 2020 finirò i miei progetti professionali per dare, come manager, il mio contributo all'ecologia. Con la Geosintesi abbiamo eliminato il Glifosate dalla manutenzione delle infrastrutture ferroviarie e stradali. Devo molto all'Amministratore delegato delle Ferrovie Italiane Gianfranco Battisti per la sua sensibilità ai temi dello sviluppo sostenibile; anche nella produzione di energia abbiamo trasformato il settore della geotermia con Geotermia Italia, da fattore di emissioni, vecchio modello ENEL, ad un nuovo modello senza emissioni, il lavoro con Legambiente e Green Italia è stato fondamentale perché solo facendo squadra l'ecologia può battere l'inquinamento. Io a differenza di altri, che fanno futile polemica, apprezzo Greta Thunberg, la ragazzina è un simbolo positivo dello spirito responsabile dell'ecologia, io sono dalla sua parte. Per il cinema ora saremo alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per valorizzare l'interesse sociale dei film partecipanti con “Sorriso diverso Venezia Award” dove oltre l'integrazione della diversità e la protezione della fragilità, quest'anno con l'ENIT (Ente Nazionale del turismo) premieremo il film con la migliore fotografia dell'Italia nell'intento di promuovere il Turismo italiano nel mondo attraverso la bellezza e l'unicità di alcuni luoghi italiani, che spesso si riescono a vedere solo nei film.



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Tenet: spiegazione e guida per capire il complicato film di Christopher Nolan [SPOILER]

Se siete qui ora significa che avete visto Tenet.
Leggere questo articolo prima di andare al cinema sarebbe un atto masochistico, a meno che non vi piacciano gli [SPOILER].
Dicevamo... siete andati al cinema (bentornati!), avete visto Tenet e ne siete usciti storditi, confusi, incerti se quello sullo schermo era un capolavoro o una supercazzola. Forse l'avete già visto una seconda volta e il pensiero che sia proprio un capolavoro sta germogliando dentro di voi. L'avete visto tre volte? Benvenuti nel club di chi ormai ha in pugno il film. Bè, quasi.
Andiamo dunque al sodo spiegando alcuni passaggi del sì complesso, ma finemente e ineccepibilmente costruito film di Christopher Nolan.

Tenet: spiegazione della trama

Giusto per contrattaccare Nolan con le sue stesse armi, raccontiamo la storia al contrario partendo dalla fine. Rovesciamo gli eventi per verificare se abbiamo capito, se la spiegazione della trama in questo modo coincide con gli eventi del film.

In un lontano futuro in cui gli oceani si sono alzati e l'umanità ha messo in ginocchio la Terra e le sue risorse, una scienziata costruisce un congegno per invertire l'entropia di oggetti e ambienti in natura. Così facendo scopre la possibilità di andare a ritroso nel tempo. Per evitare che la sua scoperta venga usata male, prima di togliersi la vita, scompone il congegno in nove parti e lo invia nel passato affinché nove potenze mondiali ne custodiscano segretamente uno ciascuna. Nel futuro anche ci sono persone di potere che tornano agli anni 70 e ingaggiano il giovane Andrei Sator per compiere una sorta di genocidio, affinché gli umani non commettano gli errori che hanno determinato il deterioramento del pianeta e delle sue risorse. Il compito di Sator è quello di recuperare i nove componenti del congegno chiamato l'algoritmo, che di fatto è una scatola nera, una formula in trasformata in forma fisica per evitare che venisse replicata. Gli uomini del futuro gli consegnano anche la tecnologia per costruire i tornelli di inversione.

In un futuro prossimo, un agente dell'intelligence fonda una sezione speciale chiamata Tenet, il cui scopo è impedire che Sator entri in possesso dei componenti e che attivi l'algoritmo per distruggere il mondo rovesciandone l'entropia. Il capo della sezione Tenet recluta il giovane agente Neil e insieme a lui organizza una grande operazione a tenaglia temporale che dura svariati anni e che, portando Neil indietro nel tempo, arriva a ritroso fino a quando lo stesso agente non aveva ancora compreso il pericolo ed era ignaro di tutto. Insieme a Neil, l'agente denominato il Protagonista porta a compimento la missione.

Tenet: perché il Protagonista non ha nome

Quella di non assegnare un nome al personaggio di John David Washington è stata una saggia decisione. Nolan lo fa per rimarcare due punti fondamentali: 1) il Protagonista siamo noi ed è soltanto attraverso il suo punto di vista che possiamo comprendere l'evoluzione e le contorsioni della trama; 2) il Protagonista è il vero artefice di tutta l'evoluzione degli eventi, solo che lui ancora non lo sa e noi nemmeno.
C'è una parentesi che si apre e si chiude relativamente a Kat, il personaggio di Elizabeth Debicki. Il suo arco narrativo si compie all'interno del film, ma per gli altri personaggi Neil e Sator, rispettivamente Robert Pattinson e Kenneth Branagh, bisogna uscire dalla struttura narrativa e ragionare a margine, per capire la loro storia e le loro azioni.

Tenet: come funziona il viaggio nel tempo

Innanzitutto, una cosa: nel film di Christopher Nolan si può viaggiare soltanto nel passato.
Ogni volta che qualcuno usa il tornello entrando nel flusso invertito, si muove a ritroso. Il tempo scorre con la stessa velocità da una parte e dall'altra. Questo significa che per andare nel passato di 7 giorni bisogna viaggiare a ritroso per 7 giorni.

Alla base del 99% dei film sui viaggi nel tempo c'è la teoria della relatività di Albert Einstein, su cui ognuno ci ricama le proprie idee narrative. Oppure è un elemento magico quello che permette di spostarsi nel tempo. Christopher Nolan invece invade il campo della termodinamica e ci parla di entropia, la grandezza che misura la disordine molecolare di un oggetto in un ambiente.

Prendiamo l'esempio del proiettile che si vede nel film. Una pistola spara un colpo: la dispersione di energia avviene ad ogni passaggio con l'esplosione dentro la canna, le vibrazioni, il percorso nell'aria, l'impatto sulla pietra. Ogni evento crea un disordine, uno scambio di calore tra l'oggetto e l'ambiente. Lo stesso discorso si può applicare alla natura, per comprendere come accadono i fenomeni naturali che sono spontaneamente destinati al disordine. Il valore dell'entropia è sempre in aumento e il processo non è reversibile.

Dal principio di entropia si ricava la percezione dello scorrere del tempo che va in una sola direzione. Christopher Nolan immagina di poter invertire il processo, di ridurre il disordine riportandolo allo stato più ordinato che aveva in precedenza. Da qui ricava l'idea dello scorrere a ritroso del tempo. Il proiettile che fa il percorso inverso sostanzialmente riacquista ordine andando contro natura.

Tenet: l'inversione all'aeroporto di Oslo

Il momento in cui vediamo la lotta tra il Protagonista e l'uomo invertito restiamo tanto affascinati quanto interdetti. Nolan ci spiega tutto più avanti, mostrandoci la scena al contrario, nonostante ci voglia almeno un'altra visione del film per capirne l'impeccabile incastro.

  • Primo atto: tutta l'operazione al Freeport dell'aeroporto di Oslo serve per entrare in una stanza dove potrebbero esserci armi o munizioni invertite. Il Protagonista e Neil scoprono invece per la prima volta un “tornello di inversione”. Il tornello si attiva e ne escono due uomini con casco e maschera, uno da un lato, uno dall'altro. Il Protagonista lotta con uno di loro finché costui non viene risucchiato fuori passando sotto una serranda. Neil invece toglie il casco all'altro, che noi non vediamo, e lo lascia andare per poi correre dal Protagonista dicendogli di non sparare all'uomo con cui sta lottando.
  • Secondo atto: abbiamo assistito all'operazione a tenaglia sull'autostrada a Tallinn e abbiamo compreso che si può andare a ritroso nel tempo. Il Protagonista e Neil sono ora rifugiati in un container in viaggio a ritroso verso Oslo per salvare Kat, colpita con un proiettile invertito. Il viaggio “contromano” aiuterebbe il suo recupero rimarginando la ferita. I tre stanno tornando a 7 giorni prima, sfruttando il caos creato in aeroporto per transitare nel tornello tornando così allo scorrere lineare del tempo. Quando arrivano, l'esplosione di un reattore dell'aereo spinge il Protagonista dentro l'edificio, facendolo passare sotto la serranda. Qui incontra il se stesso del passato con cui lotta per raggiungere il tornello. Quando lo oltrepassa si imbatte in Neil che gli toglie il casco, lo riconosce e lo lascia andare. Poco dopo anche il Neil e la Kat del futuro attraversano il tornello. Tutti e tre sono ora in questo tempo presente, dove esistono anche le loro versioni del passato.

Tenet: chi è il personaggio di Robert Pattinson

Nel finale del film capiamo che Neil è un agente reclutato dal Protagonista nel futuro. E capiamo anche che muore.
Proviamo a scrivere la trama del film in cui Neil è protagonista: un brillante agente dell'Intelligence di nome Neil viene reclutato da una segreta sezione speciale di nome Tenet fondata dal Protagonista. Dimostrando capacità e lealtà, diventa il braccio destro del Protagonista. Neil e il Protagonista lavorano per anni organizzando operazioni a tenaglia temporale per sconfiggere Sator e recuperare l'algoritmo. Viaggiano a ritroso nel passato fino ad arrivare a quando ancora non si conoscono. A questo soltanto Neil può proseguire il lavoro, affiancando il Protagonista del passato ancora ignaro di tutto. L'operazione si conclude con successo e con il sacrificio di Neil il quale, nella cava poco prima dell'esplosione e del recupero dell'algoritmo, salva il capo e amico di lunga data prendendosi un proiettile al suo posto.

Tenet: perché Sator non può essere ucciso

L'oligarca russo interpretato da Kenneth Branagh è un folle e aggressivo megalomane. Questo lo si capisce senza difficoltà. La moglie Kat lo odia e lo vuole morto, ma il Protagonista lo salva dall'annegamento perché in quel momento ha bisogno di lui per capire dove custodisce e dove trova le armi invertite. Più avanti nella storia, veniamo a sapere che Sator è malato di cancro e vuole attivare l'algoritmo per invertire l'entropia del pianeta distruggendo tutto. Il braccialetto fitness che porta al polso e che controlla continuamente è collegato a un dispositivo, se il suo battito cardiaco scende a zero l'algoritmo si innesca. Per questo motivo sullo yacht, Kat deve aspettare prima di sparargli anche se all'ultimo momento non può più resistere. Il Sator che è sullo yacht alla fine del film arriva dal futuro perché, come supposto da Kat, ha individuato quel momento del passato come il più pacifico per suicidarsi serenamente e mettere fine alla vita sulla Terra. Quello che non può sapere è che anche la Kat che ha di fronte arriva dal futuro ed è colei che credeva morta dopo averle sparato.

Tenet: è palindroma anche la storia del film

L'inizio di Tenet: la storia si apre con l'operazione all'Opera di Kiev. Le cose non vanno come previsto e la squadra di agenti perde un elemento dell'algoritmo. Il Protagonista, pur di non rivelare informazioni al suo torturatore, si sacrifica ingerendo una pillola di cianuro. Poco dopo scopriamo che la pillola non conteneva realmente veleno mortale e che era un test dell'agenzia per capire quali fossero i suoi agenti più leali, una qualità di estrema importanza.

La fine di Tenet: la storia si chiude con l'operazione alla cava in Siberia, nella vecchia città natale di Sator. Ciò che accade lì, temporalmente parlando, è contemporaneo all'Opera di Kiev. Questo lo sappiamo perché lo dice Sir Crosby, il personaggio di Michael Caine, spiegando che durante gli eventi di Kiev è stata registrata una detonazione in quella città fantasma. E simmetricamente, Neil prova la sua inattaccabile lealtà sacrificandosi per la causa.

Qui sotto un video sulla lavorazione di Tenet.



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Lasciami andare: il trailer del film di Stefano Mordini che chiuderà il Festival di Venezia 2020

E' stato scelto come film di chiusura del Festival di Venezia 2020, che si inaugura il 2 settembre prossimo. Ed è proprio tra i canali, le calli e i campi della magica città lagunare che è ambientato Lasciami andare, il nuovo film diretto da Stefano Mordini e interpretato da Stefano Accorsi, Valeria Golino, Maya Sansa, Serena Rossi, Antonia Truppo e Lino Musella, con la partecipazione di Elio De Capitani. Del thriller, prodotto da Warner Bros Entertainment Italia e Picomedia è arrivato online il trailer ufficiale che vi mostriamo qui sotto. Dopo il passaggio alla Mostra del Cinema, il film sarà prossimamente nelle nostre sale, distribuito da Warner Bros. Pictures:

Questa è la trama ufficiale del film

Marco (Stefano Accorsi) e Anita (Serena Rossi) scoprono di aspettare un figlio. Finalmente un raggio di luce nella vita di Marco, messa duramente alla prova dal dolore per la scomparsa di Leo, il suo primogenito avuto con la prima moglie Clara (Maya Sansa).
Improvvisamente però, nella vita di Marco e della sua ex moglie, irrompe Perla (Valeria Golino), la nuova proprietaria della casa dove la coppia abitava fino al tragico incidente. La misteriosa donna sostiene di sentire costantemente una strana presenza e la voce di un bambino che tormenta sia lei che suo figlio. Marco si ritrova così combattuto tra i legami del passato e un futuro ancora da scrivere.

Il poster ufficiale del film Lasciami andare:



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Lacci: ecco il trailer del film di apertura del festival di Venezia

È arrivato il trailer di Lacci, il film di Daniele Luchetti che inaugura la 77esima Mostra Internazionale d'Arte cinematografica di Venezia, il primo festival in presenza in periodo di pandemia. Tratto dal romanzo di Domenico Starnone (giudicato dal New York Times uno dei 100 migliori libri del 2017), Lacci uscirà nei cinema italiani il prossimo primo ottobre con 01Distribution.

Questa la trama del film:

Napoli, primi anni ‘80: il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent’anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna. Un tradimento, il dolore, una scatola segreta, la casa devastata, un gatto, la voce degli innamorati e quella dei disamorati.

"Quando ho letto per la prima volta Lacci" - dichiara Daniele Luchetti - "ho trovato domande che mi riguardavano e personaggi nei quali era difficile non identificarsi. Attraverso una storia familiare che dura trent'anni, due generazioni, legami che somigliano più al filo spinato che a lacci amorosi, si esce con una domanda: hai permesso alla tua vita di farsi governare dall’amore? Lacci è un film sulle forze segrete che ci legano. Non è solo l’amore ad unire le persone, ma anche ciò che resta quando l'amore non c'è più. Si può stare assieme per rancore, nella vergogna, nel disonore, nel folle tentativo di tener fede alla parola data. Lacci racconta i danni che l'amore causa quando ci fa improvvisamente cambiare strada e quelli – peggiori – di quando smette di accompagnarci".

Quanto alla partecipazione al festival, il regista commenta: "Negli ultimi tempi abbiamo avuto paura che il cinema potesse estinguersi. E invece durante la quarantena ci ha dato conforto, come una luce accesa in una caverna. Oggi abbiamo una consapevolezza in più: i film, le serie, i romanzi, sono indispensabili nelle nostre vite. Lunga vita ai festival, dunque, che permettono di celebrare tutti assieme il senso vero del nostro lavoro. Se qualcuno ha pensato che fare cinema potesse rivelarsi inutile, ora sa che è un bene di tutti. Con Lacci sono onorato di aprire le danze del primo grande festival di un tempo imprevisto".

Protagonista di Lacci un cast di prim'ordine: Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Giovanna Mezzogiorno, Silvio Orlando, Adriano Giannini, Francesca De Sapio e Linda Caridi.



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Gabriele Salvatore porta al cinema Comedians: riprese iniziate a Trieste

Gabriele Salvatores torna al primo amore, il teatro, trasportando al cinema una celeberrima pièce teatrale che è stato uno dei suoi cavalli di battaglia col Teatro dell'Elfo, Comedians. Sono infatti iniziate venerdì 28 agosto a Trieste le riprese del film, prodotto da Indiana Production e Rai Cinema in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission.

Comedians di Trevor Griffiths è un testo teatrale scritto alla fine degli anni ‘70 ed è stato giudicato dalla critica come una delle più riuscite pièce teatrali del teatro inglese contemporaneo. La pièce è stata rappresentata in tutto il mondo, la prima americana venne allestita a Broadway per la regia di Mike Nichols. Dal sito di Gino e Michele, che lavorarono all'adattamento italiano con Salvatores:

La storia si sviluppa in due momenti. Nel primo, un insegnante molto politicizzato di una scuola serale per comici dilettanti comunica che l’esaminatore esterno di fine corso sceglierà tra loro i più idonei per andare in tv e per divenire quindi professionisti. L’esaminatore ha però idee sulla comicità diametralmente opposte all’insegnante. Il primo, l’esaminatore, è per una comicità disimpegnata, il secondo è per una comicità che aiuti il pubblico a prendere coscienza delle contraddizioni sociali. L’insegnante lascia liberi i suoi allievi di decidere il numero comico più idoneo per il saggio finale: dovranno essere loro a scegliere o di mantenere fino in fondo i principi del suo insegnamento, o di “tradire”, con buone possibilità di essere scelti dall’esaminatore. La seconda parte dello spettacolo è l’esame, che si tiene in una specie di night. Il pubblico in sala diventa lo stesso pubblico dello spettacolo nello spettacolo, cioè il pubblico del saggio. Conoscendo gli antefatti e le dinamiche di gruppo viste nel primo tempo, capirà chi tradisce, chi entra in crisi, chi mantiene una propria coerenza, chi segnerà la propria autodistruzione.

"Molti anni fa (nel 1985/1986, ndr) - racconta Salvatores - "misi in scena Comedians per il Teatro dell'Elfo di Milano. Lo spettacolo, interpretato da giovani attori, che in seguito sono diventati molto famosi (tra questi Paolo Rossi, Claudio Bisio, Antonio Catania, Silvio Orlando, ndr) venne replicato per tre anni di seguito e Griffiths ne fu molto contento e quando recentemente gli ho proposto di adattare il testo per lo schermo con grande entusiasmo mi ha risposto “Go ahead with all speed. You'll do it well”. Adattare per lo schermo il testo di Griffith dà sicuramente la possibilità di creare un film sulla comicità seppure non si tratti solo di questo. Infatti, attraverso le varie performance il film ci farà riflettere sia sul significato di comicità che sull'importanza di fare delle scelte nella vita e di rimanere fedeli alle scelte fatte".

In scena: Ale e Franz, Natalino Balasso, Demetra Bellina, Marco Bonadei, Elena Callegari, Aram Kian, Walter Leonardi, Riccardo Maranzana, Giulio Pranno e Vincenzo Zampa, con la partecipazione straordinaria di Christian De Sica.



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Notturno: una nuova suggestiva clip dal film di Gianfranco Rosi, in concorso a Venezia

Una bandiera sferzata dal vento segna il confine tra la notte e il giorno, nel racconto di un dramma umano che trascende le divisioni geografiche e il tempo dei calendari; Notturno illumina, attraverso incontri e immagini, la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all'apocalisse omicida dell'ISIS.

Notturno, il nuovo film di Gianfranco Rosi, Leone d'Oro con Sacro Gra, Orso d'Oro e Nomination agli Oscar con Fuocoammare, è stato girato nel corso di tre anni in Medio Oriente sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, per raccontare storie diverse, al di là delle divisioni geografiche ma unite dalla narrazione. Tutt'intorno, e dentro le coscienze, segni di violenza e distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si ridesta ogni giorno da un Notturno che pare infinito. Notturno è un film di luce dai materiali oscuri della storia.

 

Dopo la presentazione in concorso al Festival di Venezia 2020, Notturno parteciperà ai tre Festival nord-americani tra i più importanti: Toronto, Telluride e New York Film Festival. Il film sarà nei cinema italiani dal 9 settembre, distribuito da 01 Distribution.



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After 2: Tessa ha il compleanno in comune con un noto personaggio nella clip del film

L'attesa sta per finire, e per i milioni di lettori (e soprattutto lettrici) che in tutto il mondo hanno letto i libri della serie di After di Anna Todd: dal 2 settembre Tessa (Josephine Langford) e Hardin (Hero Fiennes Tiffin) tornano al cinema assieme a nuovi personaggi in After 2, tratto dal sequel del primo romanzo, "After - Un cuore in mille pezzi".

Nel nuovo capitolo della storia, Tessa e Hardin dovranno affrontare nuove sfide per tornare uniti dopo il loro tormentato passato. Nel frattempo Tessa suscita l'interesse di altri ragazzi e viene sconvolta da un improvviso ritorno. Ma troviamo molto improbabile che chi andrà a vedere il film non sappia tutto quello che succederà.

Per prepararvi all'uscita di After 2 vi anticipiamo una clip intitolata L'oroscopo di Tessa, in cui scopriamo che il suo compleanno (il 18 dicembre) cade lo stesso giorno di quello di un famigerato personaggio storico...



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Tuttinsieme

L'unione di due padri

Regia di Marco Simon Puccioni.
Genere Documentario - Italia, 2020. Durata 82 minuti circa.

Il dialogo intimo tra due padri che ripercorrono gli ultimi quattro anni della crescita dei loro gemelli. Ricordano come i loro figli hanno elaborato, in diverse età, vivere in una famiglia con due padri, rispondendo alle domande dei loro compagni sulla madre o giocando sui nomi e sui ruoli. Rivivono il clima di forte contrapposizione in cui Monica Cirinnà è riuscita a dare all'Italia una legge sulle unioni civili. Coltivano la relazione calda e affettuosa con le famiglie americane della "dede" e della "dona" che hanno permesso la nascita dei figli. Ritornano al momento di festa dell'unione civile celebrata da Nichi Vendola e cercano, tra diverse sensibilità, i nomi da dare alle persone delle famiglie allargate nate con le tecniche di procreazione assistita.





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Un poker di donne per il Premio Kinéo alla Mostra del cinema di Venezia

Nonostante le limitazioni e le precauzioni per il primo festival in piena pandemia, la Mostra del cinema di Venezia, che si prepara ad aprire i battenti il 2 settembre, non sarà povera di presenze eccellenti, anzi. Porterà molti volti noti in Laguna la diciottesima edizione del Premio Kinèo, ideato e diretto da Rosetta Sannelli, che si avvarrà della presenza di quattro splendide attrici, un vero poker di donne: la ex Bond Girl Olga Kurylenko, la figlia d'arte Katherine Waterston, la nostra bravissima Anna Foglietta  e la giovane emergente Sara Serraiocco.

Tra gli altri personaggi attesi ci sono Oliver Stone, Mads Mikkelsen con la moglie, l’attrice e coreografa danese Hanne Jacobsen, Pierfrancesco Favino, Matteo Garrone, Marco D’Amore e la produttrice Martha De Laurentiis. D’Amore e De Laurentiis riceveranno l'ITTV/Kinéo Award, un premio nato dalla partnership tra il Kinéo e ITTV - The Italian Tv Festival di Los Angeles, ideato da Valentina Martelli, Cristina Scognamillo e Francesca Scorcucchi, dedicato alla migliore Serie televisiva italiana e volto a premiare la produzione TV e i protagonisti che hanno ottenuto maggiori consensi negli Stati Uniti.

Nel settembre del 2021, inoltre, il Kinéo volerà a Los Angeles, durante la II edizione di ITTV Festival dove sarà consegnato l’ITTV/KINEO premiando produzioni e protagonisti più amati. Ospite d’onore del Premio Kinéo Maria Francesca Spatolisano, Chairman delle Nazioni Unite, Vice del Segretario Generale António Guterres, per il Coordinamento delle Politiche e Inter-Agency nel Dipartimento degli Affari Economici e Sociali. La Spatolisano è stata Ambasciatrice dell’Unione Europea all’ODEC e all’UNESCO. Tra le sue funzioni anche il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile. Tra le novità di quest’anno anche la sede, con la serata di premiazione all’aperto a Venezia in Campo Santa Sofia, a due passi da Ponte Rialto, e la cena ufficiale degli artisti nella dimora cinquecentesca dei Dogi Morosini: Ca’ Sagredo. Un modo per creare una vera e propria integrazione delle due realtà territoriali della Mostra. Con lo stesso spirito, ma guardando al futuro, torna, quindi, il Premio Kinéo, evento speciale collaterale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dando appuntamento anche in streaming a sabato 5 settembre 2020 alle ore 13.30 per la conferenza stampa all’Italian Pavilion, all’Hotel Excelsior del Lido.



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La casa dei fantasmi: in arrivo una nuova versione che non è quella di Guillermo del Toro

Nel 2003 Eddie Murphy fu protagonista de La casa dei fantasmi, film ispirato all'attrazione di Disneyland Haunted Mansion. Adesso c'è in preparazione un reboot della storia, che non è però quello a cui dieci anni fa lavorava Guillermo del Toro, ma una nuova versione affidata alla sceneggiatrice del Ghostbusters al femminile, Katie Dippold.

Quando del Toro era coinvolto in qualità di produttore e sceneggiatore nel progetto, il protagonista sarebbe stato Ryan Gosling, ma alla fine la Disney si è tirata indietro di fronte alla visione troppo cupa dell'autore messicano ed ha optato per una versione più adatta al pubblico di riferimento, che è quello giovanile. La casa dei fantasmi uscì lo stesso anno del primo film dei Pirati dei Caraibi, ma a differenza di quello non riuscì a trovare il giusto equilibrio tra l'avventura per ragazzi e l'argomento adulto e non seppe conquistare i favori del box office.

L'aver affidato la sceneggiatura a un'autrice di commedie invece che a del Toro, sembrerebbe indicarere da parte della Disney la volontà di farne un nuovo film family-friendly, ma staremo a vedere.



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Mulan non solo a pagamento su Disney+: quando sarà disponibile compreso nell'abbonamento?

Il remake di Mulan arriva sul servizio di streaming Disney+ per 21.99 euro in anteprima dal 4 settembre, ma ecco secondo alcune voci quando sarà disponibile per tutti senza costi aggiuntivi.

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Scream 5: la Paramount annuncia la data di uscita e gli spostamenti di altri film

Se c'è un reboot che ci ispira è proprio quello di Scream, col quinto film della serie che sarà firmato dagli autori di Finché morte non ci separi, gli ottimi Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, che per il film di Wes Craven hanno una vera e propria venerazione. Purtroppo, però, dovremo aspettare ancora un po' prima di vedere di nuovo in azione Courteney Cox e David Arquette assieme al nuovo cast, perché la Paramount ha annunciato che il film uscirà il 14 gennaio 2022, all'inizio di quello che in America è il Martin Luther King weekend.

Oltre a Scream, lo Studio ha annunciato le nuove date per altri suoi film: il biopic ancora senza titolo della grande cantante Billie Holiday diretto da Lee Daniels uscirà il 12 febbraio 2021; lo spinoff di G.I. Joe, Snake Eyes, è stato spostato dal 23 ottobre 2020 al 22 ottobre 2021; il nuovo film della serie Paranormal Activity dal 19 marzo 2021 al 4 marzo 2022 e la commedia Clifford the Big Red Dog dal 13 novembre 2020 al 5 novembre 2021.

Al momento, il prossimo film Paramount ad arrivare al cinema sarà il sequel de Il principe cerca moglie con Eddie Murphy che salvo cambiamenti futuri resta fissato per il 18 dicembre 2020.



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Tenet sfiora i 2 milioni di euro al boxoffice italiano del weekend, nel mondo supera i 50 milioni di dollari e le aspettative

Occhi puntati su Tenet di Christopher Nolan nel suo debutto al boxoffice italiano del weekend: il film occupa la prima posizione con un totale di 1.984.000 euro e una media per sala di 1.800 su 874 (distanziamento da tenere in conto). Ogni paragone con la normalità che abbiamo vissuto fino a febbraio sarebbe ingiusto, però vi spieghiamo perché possiamo essere ottimisti. Fino alla settimana scorsa c'era la previsione di un incasso di 25 milioni di dollari mondiali per Tenet all'uscita, e il responso della partenza internazionale finora si assesta su oltre il doppio degli incassi: 53 milioni. Nel conteggio ricordiamo che mancano i grandi mercati di Cina e Usa, dove il lungometraggio arriverà il 3 settembre. E' indubbio che, date le circostanze, Tenet si stia confermando per il settore l'evento che ci si aspettava in un momendo difficile: basta confrontarlo, nel nostro "piccolo" italiano, con gli altri due concorrenti. Leggi anche Sarà bello Tenet? Non ha importanza, siamo di nuovo al cinema e lo spettacolo sta per iniziare

Al secondo posto troviamo infatti l'altra uscita di rilievo che ha riaperto il mercato: parliamo del gentile Onward della Pixar. Il film animato, uscito il 19 agosto, ha portato a casa nel weekend 256.000 euro, per un totale nostrano finora di 587.000. Lo scarto con Tenet è evidente, forse complice anche una scarsa attesa per il film di animazione. Purtroppo, a nostro parere: è una storia intelligente che tocca temi interessanti.
Terza posizione per Volevo nascondermi con Elio Germano nei panni del pittore Ligabue: anche se tecnicamente il film aveva avuto un'uscita subito compromessa dal Covid all'inizio di marzo, il suo rilancio da Ferragosto ha reso onore all'attore, che ha stretto l'Orso d'argento come migliore protagonista all'ultimo Festival di Berlino. Nel fine settimana porta a casa 108.000 euro, che confluiscono nei suoi 529.000.
Numeri bassi? Relativamente. Dopo la nominale riapertura delle sale a metà giugno, si è veleggiato per settimane sui 10.000 euro per la prima posizione. Siamo già su un altro pianeta.

Slitta l'horror fantasy Gretel & Hansel, dalla terza alla quarta posizione, con altri 99.000 euro d'incasso, per un totale di 243.000: è la rilettura della celebre fiaba dei fratelli Grimm, interpretata dalla Sophia Lillis di IT.
Quinto posto per una new entry: è il dramma visionario Dogtooth di Yorgos Lanthimos, allucinante storia di tre ragazzi che vivono da sempre isolati dai paranoici genitori in una casa di campagna, senza aver mai conosciuto il mondo esterno al di là del muro. Il suo debutto è da 63.000 euro.

Il box office completo del weekend

#CinemaReloaded è un messaggio di ottimismo aperto a tutti per testimoniare, condividere e sostenere le iniziative di rilancio del cinema in sala. Scopri di più e aderisci sul sito Cinemareloaded.it



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Black Panther 2 senza Chadwick Boseman: l'opinione del regista

La morte di Chadwick Boseman, oltre ad averci colpito tutti, ha scosso i piani dei Marvel Studios per il suo Marvel Cinematic Universe, privando il futuro Black Panther 2, previsto per il maggio 2022, del suo protagonista T'Challa. E' ancora presto per parlare dell'inevitabile sostituzione, però è toccante realizzare dalle parole del regista della saga, Ryan Coogler, il livello di privacy in cui Boseman era riuscito ad avvolgersi. Nel triste comunicato emesso da Coogler una volta saputa la notizia, a proposito del sequel, si legge infatti:

Non ero a conoscenza dei dettagli della sua malattia. Dopo che la sua famiglia ha dato la notizia, mi sono reso conto che ha convissuto con la sua malattia per tutto il tempo che l'ho conosciuto. [...] Ho trascorso l'ultimo anno a preparare, immaginare e scrivere parole perché lui le pronunciasse, senza sapere che non ci sarebbe stato dato di rivederlo. Mi sento a pezzi al pensiero che non potrò guardare sul monitor un altro suo primo piano, per poi andare da lui e chiedergli: "Ne facciamo un'altra?"

Se l'uscita di Black Panther 2 sarà confermata per il maggio 2022, il film dovrà essere girato al più tardi nella primavera/estate del 2021, quindi entro l'inizio dell'anno prossimo Kevin Feige e la Marvel dovranno procedere al recasting: in passato è successo una sola volta per un personaggio principale, con Hulk passato da Edward Norton a Marc Ruffalo, ma le circostanze in quel caso parlavano di un film male accolto e di un'esperienza di lavoro negativa. Questa invece sarà davvero la più triste sostituzione di sempre, nonché la più pesante per l'attore che sostituirà Boseman.
Non si tratta infatti "solo" di interpretare un supereroe: il primo Black Panther (2018), col suo incasso stratosferico di 1.347.000.000 di dollari, di cui ben 700 milioni nel Nord America, ha avuto una valenza sociale che travalica il fenomeno cinecomic. E' stato il primo blockbuster hollywoodiano totalmente gestito e interpretato da afroamericani, iscrivendosi perfettamente nel fermento di rivendicazione civile che sta scuotendo gli Stati Uniti negli ultimi tempi. Per il nuovo T'Challa la responsabilità non sarà soltanto artistica, ma anche politica. Degna di un re.



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domenica 30 agosto 2020

Fellini degli spiriti

Il mondo non visto di Federico Fellini

Regia di Selma Dell'Olio. Con Filippo Ascione, Damien Chazelle, William Friedkin, Andrea Minuz, Fiammetta Profili, Aldo Tassone, Sergio Zavoli.
Genere Documentario - Italia, 2020. Durata 100 minuti circa.

Profondamente innamorato della vita, Fellini ha attraversato la sua esistenza cercandone sempre il senso. Il documentario, per la prima volta, indaga in profondità la sua passione per quello che lui definiva, in breve, il mistero, l'esoterico, il "mondo non visto" in una ricerca incessante di altre possibilità, altre dimensioni, altri viaggi e di tutto quello che può far volare lo spirito e la mente.





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Cinema del presente

La consueta selezione settembrina del meglio dell’ultima stagione assume quest’anno un valore particolare: ci permette di restituire la dignità del grande schermo a opere rimaste sospese nel limbo della pandemia. Al Lumière dal 9 al 30 settembre.

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Alaska: il film da vedere e commentare insieme lunedì 31 agosto con SimulWatch

La visione condivisa di lunedì 31 agosto organizzata dalla redazione di Comingsoon.it su SimulWatch, la nostra app disponibile gratuitamente su Google Play e App Store, è un film drammatico italiano del 2015 presentato alla Festa del Cinema di Roma. Alaska è diretto da Claudio Cupellini il cui titolo punta a richiamare uno stato d'animo. La viscerale e coraggiosa storia che racconta si avvale di magnifiche interpretazioni grazie a Elio Germano, Astrid Bergès-Frisbey, Valerio Binasco, Marco D'Amore e Elena Radonicich. Sono soprattutto i due protagonisti Germano e Bergès-Frisbey a rendere palpabile la passione che anima e tormenta i loro personaggi.
L'appuntamento per vedere tutti insieme Alaska e commentarlo con gli amici attraverso la chat di SimulWatch è fissato per lunedì 31 agosto alle 21.

Alaska racconta la storia di Fausto e Nadine. I due si incontrano per la prima volta nei saloni di un grande albergo di Parigi, scoprendosi fragili, soli e ossessionati da un’idea di felicità che sembra irraggiungibile. Fausto è italiano ma vive, o per meglio dire sopravvive, a Parigi, nella speranza che un giorno la vita gli offra qualcosa di meglio del lavoro come cameriere. Nadine è una giovane francese e possiede una bellezza commovente. Dopo essersi conosciuti si perderanno, si ameranno e soffriranno. Il destino avrà in serbo non pochi ostacoli per questo giovane amore.

SimulWatch è la app creata da Coming Soon che è sia motore di ricerca di film all'interno di tutte le piattaforme di streaming legale operanti in Italia, sia una piattaforma attraverso la quale fissare appuntamenti condivisi per la visione di un film e commentarlo attraverso la chat interna con amici, parenti o perfino sconosciuti comodamente dal divano di casa vostra.
Il prossimo appuntamento con la visione condivisa SimulWatch sarà con: La capra.



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Il Cinema Ritrovato al cinema: 'The Elephant Man'

Al via l’ottava edizione del progetto di distribuzione di classici restaurati nelle sale italiane. Al Lumière, dal 1° settembre, tutti i lunedì e i martedì del mese.

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Coppie di Cinema Ritrovato

Dieci coppie affiatate o in crisi, passionali o in aperto conflitto, per ripercorrere il meglio della XXXIV edizione del Cinema Ritrovato.

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Stranger than Paradise. Il cinema di Jim Jarmusch

Ripercorriamo (con l’aggiunta del fondamentale Stranger Than Paradise) la vocazione e la consacrazione di Jim Jarmusch. Dal 16 al 24 settembre al Lumière.


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Little stabs at happiness 5: How to have fun with simple equipment

Tiger on Beat (1988).

DB here:

Simple equipment includes, but is not limited to, knives, pistols, shotguns, ropes tied to shotguns, surfboards, chainsaws, etc.

Herewith another attempt to brighten your days with a choice film sequence that never fails to bring a foolish grin to my face. Apologies as ever to Ken Jacobs for my swiping his title.

Tiger on Beat (aka, but less pungently, Tiger on the Beat, 1988) is prime Hong Kong showboating. This final scene assembles some of the greats—Chow Yun-Fat, Gordon Liu Chia-Hui, Chu Siu-Tung (too little to do)–and near-greats like Conan Lee Yuen-Ba, who gets points for heedlessly executing the stunts Chow and Chow’s doubles can’t. Lau Kar-Leung (aka Liu Chia-Liang), one of Hong Kong’s finest directors, imbues both the staging and the editing with the crisp, staccato rhythm that this tradition made its own, and that few American directors have ever figured out.

Come to think of it, this little-stabs entry contains some fairly big stabs of its own.

The whole film is worth a look. Opening scenes feature Chow in outrageous threads, the very opposite of a cop in plainclothes, and there’s a fine car chase in which many risk life and limb. But this sequence, lit high-key so that every splash of saturated color pops, is for me the highlight, a tour de force of action cinema. Probably not for the kids, but what do I know about kids?

Sequences like this were what drove me to teach Hong Kong film and write Planet Hong Kong. They also impelled Stefan Hammond and Mike Wilkins to write Sex and Zen and a Bullet in the Head (1996), the most deeply knowledgeable fanguide to this glorious cinema. Stefan followed it up with Hollywood East: Hong Kong Movies and the People Who Made Them (2000). Now Stefan and Mike have effected a merger of these and updated and expanded them. They’ve also recruited a band of other Guardians of the Shaolin Temple: Wade Major, Michael Bliss, Jeremy Hansen, Jude Poyer, David Chute, Dave Kehr, Andy Klein, Adam Knee, Jim Morton, and Karen Tarapata.

The result is another indispensable volume, More Sex, Better Zen, Faster Bullets: The Encyclopedia of Hong Kong Film. The recommendations are sound, the plot synopses are nearly as much fun as the movies, and the authors have wisely retained chapter titles like “So. You think your kung fu’s. . . pretty good. But still. You’re going to die today. Ah ha ha ha. Ah ha ha ha ha ha.”

They weigh in on today’s sequence: “This gory Armageddon-duet consistently scores on Top Ten End-Battle Lists among HK film aficionados.” Makes me even more confident to recommend it to you. They add that the credits music is “a hard-rocking theme song by HK power diva Maria Cordero.” So I let it run.


I analyze this and other action sequences in this blog entry. An appreciation of Lau Kar-Leung is here.

For more little stabs, check out earlier entries in this series.

Chow Yun-Fat gets his daily dose of egg yolks (Tiger on Beat).



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sabato 29 agosto 2020

Trento Film Festival 2020: in concorso e in streaming La cordigliera dei sogni, viaggio fra geografia e memoria del Cile

“Una madre protettrice”, ma anche capace non solo talvolta di isolare il paese. Così Patricio Guzman definisce le Ande, la spina dorsale che occupa l’80% del territorio del Cile, nel nuovo film dedicato al suo paese, La cordigliera dei sogni. Dopo aver raccontato, con La nostalgia della luce (2010) e La memoria dell'acqua (2015), in maniera mirabile, altri elementi chiavi dell’ossatura geografica, ma anche dell’anima del suo Cile, il documentarista sorvola i 6000 metri e oltre delle cime innevate della cordigliera delle Ande in cerca delle tracce della storia e delle ferite del suo paese.

Presentato in questi giorni al Trento Film Festival e disponibile in streaming, prima fuori concorso a Cannes, La cordigliera dei sogni è accompagnato dalla consueta voce fuori campo del regista, ipnotica e scandita, ormai diventata riconoscibile marchio di fabbrica quanto quella del collega documentarista Werner Herzog. Si rivolge a noi spettatori parlando in prima persona, mentre percorre le tracce della sua infanzia, come le rovine della casa in cui è cresciuto, ormai un rudere con intorno i grattacieli della crescita economica, o rivendicando un più universale noi, quando rievoca il golpe di Pinochet, quel “grande terremoto che ha cambiato la nostra vita per sempre”.

Inizia in cielo, ricordando come “ogni volta che passo in cima alla cordigliera sento che sto arrivando nel paese della mia infanzia, delle mie origini”, ma come di consueto diventa per lui irresistibile la forza d’attrazione di quel terremoto, di quella Santiago natìa, “che dà le spalle alla cordigliera e ai 20 mila anni della sua storia”, e di quegli anni ’70 che l’hanno costretto poi a sognare, come tanti, il Cile da lontano. L’esilio, infatti, è stato il suo (e il loro) destino, una delle più antiche e dolorose punizioni per un amante che non ha mai ha smesso di amare il suo paese, come Guzman, nonostante il tradimento subito: la fine violenta di un sogno come quello di Allende e dei suoi sostenitori. Come negli ultimi lavori del regista cileno, ci troviamo di fronte a un viaggio intimo e personale, nella memoria contenuta nelle pietre antiche delle Ande, in chi le lavora e non potrebbe non averle sempre sott’occhio dalla finestra, e in chi le ha lavorate e utilizzate sul selciato di una strada come ricordo per i tanti che sparirono, o furono torturati, durante la dittatura. 

Particolarmente sconvolgenti sono ancora oggi le immagini girate da Pablo Lucas, un uomo che ha iniziato e non ha smesso più di girare, custodendo un archivio visivo fondamentale della violenza strisciante, poi esplicita e di nuovo subdola dopo la caduta di Pinochet. Come lui sono ancora tanti i giovani che hanno raccolto il testimone, che quando ci sono manifestazioni vanno in strada con una telecamera, magari facendosi una birra quando si annoiano, come dice Lucas, “scrivendo in questo modo la memoria del futuro” del Cile, impedendo per sempre a chiunque di dire che quei fatti non accaddero mai.

Guzman ci mostra anche lo stadio di calcio, tristemente famoso per essere diventato un campo di concentramento degli oppositori nei giorni del colpo di stato, in cui lui stesso fu rinchiuso per quindici giorni. Lo stesso stadio in cui da ragazzino aveva visto ai mondiali del 1962 il Cile perdere con l’italia, ma pochi giorni dopo finire al terzo posto, con tanto di festeggiamenti durati per mesi. Dopo quei giorni non ha più vissuto in Cile, sono ormai 47 anni, anche se ha dedicato tutta la carriera, e venti film, al suo paese. La cordigliera dei sogni è uno di questi, un viaggio magnetico, come al solito pieno di poesia, fra luoghi e memoria, rimpianti e sogni, con la speranza che prima o poi quella terra martoriata, che dopo Pinochet ha subito le storture economiche del neoliberismo della  scuola di Chicago, possa un giorno trovare gioia e allegria.

La cordigliera dei sogni, in concorso al Trento Film Festival, è disponibile da tutta Italia in visione a 4 euro sulla piattaforma online della rassegna. 



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.70° Italia Film Fedic: sotto il segno di Fellini

Si chiude con la premiazione dei vincitori dei tre concorsi (un quarto dedicato a Fedic Scuola si svolgerà online per tutto il mese di settembre) la 70^ edizione di Italia Film Fedic. Questo della premiazione è un momento molto atteso dai numerosi filmmaker che sono arrivati a Montecatini per partecipare al festival dei cineclub italiani. E molto atteso oggi (domenica 30 agosto) è anche il verdetto che sarà emesso dalla giuria presieduta dal regista Luca Verdone e composta da Milena Vukotic e Alfredo Baldi.

Prosegue inoltre l'omaggio dedicato al grande Federico Fellini. Dopo la proiezione del documentario di Giorgio Sabbatini dal titolo “Fellini, un affresco di vita di un grande regista”, oggi (domenica 30 agosto) si terrà l'incontro con la giornalista Marina Ceratto Boratto con la presentazione del suo ultimo libro, “La Cartomante di Fellini”, edito da Baldini & Castoldi. L'incontro, moderato dai giornalisti Paolo Micalizzi e Giuseppe Mallozzi, rientra tra le celebrazioni per il centenario della nascita del regista riminese patrocinate dal Mibact.

Il libro racconta il primo incontro con Fellini avvenuto sul set di 8½, dove la madre di Marina, Caterina Boratto, è stata presa per interpretare la Signora Misteriosa, ruolo che segna il suo ritorno alle scene dopo un lungo periodo di assenza. Subito tra la sedicenne Marina e il regista scatta un'affinità. Tra lei e il Maestro nasce un'amicizia controversa e profonda: condividono l'inclinazione verso tutto ciò che è occulto, spirituale, per l'inconscio e la psicoanalisi, per gli oroscopi e il destino. Solo più tardi si scopriranno anche irrimediabilmente diversi, ma al tempo stesso quasi indispensabili l'uno per l'altra. Marina, che per tutta la vita gli leggerà i tarocchi, promettendogli la fine dei suoi mali, segue da vicino la vita di Fellini e in queste pagine racconta per la prima volta gli anni di 8½ e i successivi. Un libro assolutamente unico, che riporta alla luce un Fellini enigmatico e inafferrabile, sempre diverso, affettuoso e gelido, geniale e meschino al tempo stesso. Ma soprattutto Marina Ceratto, che scrisse il diario di lavorazione del Satyricon e al cinema preferì il giornalismo, ci fa scoprire il dietro le quinte di un Fellini mai visto prima: un amico che sapeva essere terribile e che si doveva saper perdonare, ce ne indica i difetti e, perché no, anche i limiti.



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In memoriam di CHADWICK BOSEMAN (1976 – 2020)

Ci ha lasciato in queste ore poco più che quarantenne Chadwick Boseman. Vittima di un fatale tumore al colon, rimarrà per sempre impresso nel nostro immaginario come l'interprete cinematografico perfetto del supereroe Black Panther, uno dei protagonisti della serie Avengers delle edizioni Marvel. Ci ha lasciato così un triste 28 agosto. Un venerdì alla fine del mese in cui i giorni scorrono pigri, all'inizio del fine settimana che ci accompagna più di ogni altro verso la fine dell'estate. La stagione della vita che stava vivendo Chadwick Boseman. Proprio il 28 agosto, ma del 1963, fu anche il giorno in cui Martin Luther King pronunciò a Washington il suo celebre discorso I have a dream. Mai come adesso, esattamente 57 anni dopo quella esortazione iconica, quel sogno sembra essersi trasformato in incubo. Con tutte le franchigie dello sport professionistico americano che questa settimana si sono fermate per dare un segnale forte contro le continue violenze subite in queste settimane dalla comunità afroamericana nel paese.
Proprio un personaggio sportivo è il primo ruolo importante della carriera di Boseman che lo proietta tra i grandi interpreti della sua generazione. In 42, pellicola del 2013, il nostro compianto interpreta Jackie Robinson, il primo giocatore di baseball di colore a diventare -nel 1947- professionista. Un vero e proprio simbolo dell'America postbellica. Il titolo del film rende omaggio al numero della maglia che accompagnò tutta la carriera del battitore in forza per ben nove stagioni nelle fila dei Dodgers. Quel ruolo intensamente interpretato da Boseman lo fa scegliere dalla Disney per incarnare sullo schermo Black Panther, il supereroe di colore creato da Stan Lee nell'estate del 1966. Dopo una prima apparizione in Captain America: Civil war del 2016, due anni dopo il supereroe di Wakanda diventa protagonista assoluto di un capitolo dedicato del Marvel Cinematic Universe. Black Panther entra nella storia per essere il primo cine-comic candidato all'Oscar come miglior film. La carismatica interpretazione del supereroe, principe africano e leader spirituale del paese immaginario di Wakanda, sospeso tra la magia ancestrale della tradizione spirituale delle tribù e le sfide della modernità a cui è chiamato il continente nero, suggella la grandezza istrionica di Boseman. La sua lettura del personaggio contribuisce in maniera determinante al successo di critica e di pubblico del film, per farne così uno dei più interessanti della serie Avengers. Il film Marvel non vincerà l'Oscar come migliore film ma l'Accademia premierà con il suo premio più prestigioso un altro film importante per il suo messaggio civile: Green Book. Spike Lee ritirerà nel corso della serata il premio per la migliore sceneggiatura regalandoci con il suo discorso di ringraziamento il momento più intenso della cerimonia. E proprio Spike Lee dirigerà, per Netflix, l'ultimo film interpretato da Boseman e uscito sulla piattaforma un paio di mesi fa: Da 5 Bloods.
In queste ore i social sono diventati ancora una volta una camera verde che ha visto migliaia di cinefili e tutto il popolo nerd stringersi nell'omaggiare e salutare un attore generazionale, molto amato, che ha vissuto il dolore della malattia con estrema riservatezza. Tra le foto postate in rete una delle più toccanti risale alla notte degli Oscar del 2018. Boseman è ritratto in compagnia di Kobe Bryant, il campione di basket che quella sera ha vinto la statuetta per il corto di animazione Dear Basketball. Due quarantenni di successo che sono riusciti a realizzare i sogni di una generazione e di una intera comunità ma che l'amaro destino di un anno spietato come questo 2020 che stiamo vivendo ha voluto strapparci entrambi. L'attore che ha portato sullo schermo l'iconico 42 del battitore Robinson riflesso nel numero 24 più importante della storia della pallacanestro: Black Mamba e Black Panther. Mentre scrivo queste parole doverose per salutare un mio coetaneo che non c'è più, in sottofondo la televisione è sintonizzata sulle prove del Gran Premio. Lewis Hamilton ha conquistato la novantatreesima pole position della sua carriera. Un record. Appena uscito dal suo abitacolo inizia a mimare i gesti che hanno reso popolare il principe di Wakanda e indica il cielo. Non può non dedicare il successo di oggi al suo supereroe preferito. Perché loro, come i campioni dello sport, non muoiono mai. Sono l'epica dei nostri giorni. Che la terra ti sia lieve, T'Challa.



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Black Snake Moan: il film da vedere e commentare insieme domenica 30 agosto con SimulWatch

La visione condivisa di domenica 30 agosto organizzata dalla redazione di Comingsoon.it su SimulWatch, la nostra app disponibile gratuitamente su Google Play e App Store, è un dramma musicale poco conosciuto del 2006 che vale la pena riscoprire. Black Snake Moan è un film diretto da Craig Brewer che ribadisce quanto Samuel L. Jackson non abbia bisogno dei film Marvel o di Quentin Tarantino per mostrare il suo talento. Per questo ruolo ha imparato a suonare la chitarra per un anno e mezzo, eseguendo lui stesso alcuni pezzi blues del film. Nel cast ritroviamo la brava Christina Ricci, dimagrita appositamente per il suo personaggio, e nientemeno che Justin Timberlake. Il film ha avuto la sfortuna di uscire lo stesso anno di Snakes on a Plane, un action surreale in cui Jackson lottava contro serpenti a bordo di un aereo in volo, e il fatto che ci fosse anche la parola Snake in questo titolo può aver indotto il pubblico a giudicare superficialmente il film che è in realtà tutt'altro.
L'appuntamento per vedere tutti insieme Black Snake Moan e commentarlo con gli amici attraverso la chat di SimulWatch è fissato per domenica 30 agosto alle 22:30.

In Black Snake Moan, Samuel L. Jackson interpreta Lazarus, un contadino solitario di un piccolo sobborgo agrario di Memphis, Tennessee. Un giorno Laz trova riversa sul suo vialetto un giovane ragazza (Christina Ricci), priva di sensi, mezza nuda e col viso tumefatto, che decide di portare in casa per prestarle soccorso. In attesa che la donna si riprenda, Laz inizia ad indagare sul suo conto, scoprendo che la ragazza, di nome Rae, soffre di un particolare disturbo del comportamento sessuale, che la rende da sempre un facile bersaglio per ogni uomo che incontra. Deciso ad aiutarla a curarsi sia nel corpo che nell'anima, Lazarus segrega Rae in casa sua legandola a un catenaccio e iniziando con lei un processo di riabilitazione attraverso l’unica medicina che conosce: il blues.

SimulWatch è la app creata da Coming Soon che è sia motore di ricerca di film all'interno di tutte le piattaforme di streaming legale operanti in Italia, sia una piattaforma attraverso la quale fissare appuntamenti condivisi per la visione di un film e commentarlo attraverso la chat interna con amici, parenti o perfino sconosciuti comodamente dal divano di casa vostra.
Il prossimo appuntamento con la visione condivisa SimulWatch sarà con: Alaska.



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Chadwick Boseman: le commoventi parole degli attori che piangono la sua morte

Lacrime, parole di affetto e condoglianze trovano sfogo sui social network da parte degli attori che con Chadwick Boseman hanno lavorato, con cui avevano un rapporto d'amicizia o che ne ammiravano il talento e lo spirito di combattente. L'attore di Black Panther è morto il 28 agosto 2020 a 43 anni in seguito alle complicazioni di un cancro al colon con cui lottava da quattro anni. Nonostante gli infiniti cicli di chemioterapia e operazioni alle quali si è sottoposto, in questo periodo di malattia ha continuato a lavorare recitando in Black Panther, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, City of Crime, Da 5 Bloods e Ma Rainey's Black Bottom, senza mai rivelare la sua condizione. Boseman è stato anche un esempio per quanto riguarda la cura verso le persone più bisognose avendo partecipato attivamente ad eventi benefici. L'attore ha sposato pochi mesi fa, in segreto e senza alcun annuncio, la sua fidanzata Taylor Simone Ledward che è rimasta sempre accanto a lui. I due hanno voluto celebrare il loro amore, quando era ormai evidente che la malattia avrebbe messo fine alla sua vita.

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Queste le reazioni degli attori di Hollywood, colleghi, amici o conoscenti di Chadwick Boseman:

  • Chris Evans: Sono completamente devastato. È oltremodo straziante. Chadwick era speciale. Unico. Era un artista profondamente impegnato e sempre curioso. Pochi performer hanno un tale potere e una tale versatilità. Aveva così tanto ancora da creare. Sono infinitamente grato della nostra amicizia. Le mie preghiere vano alla sua famiglia. Rest in Power, King.
  • Tom Holland: Chadwick, sei stato un eroe molto di più fuori che sullo schermo. Un modello non solo per me sul set, ma per milioni di altre presone nel mondo. Hai portato gioia e felicità a tanti e io sono orgoglioso di aver avuto la possibilità di chiamarti amico. RIP Chadwick.
  • Chris Hemsworth: Mi mancherai amico. È assolutamente straziante. Una delle persone più gentili e genuine che abbia mai incontrato. Amore e sostegno alla famiglia. RIP Chadwick Boseman.
  • Mark Ruffalo: Tutto quello che ho da dire è che le tragedie di questo anno sono diventate più profonde con la scomparsa di Chadwick Boseman. Che uomo e che immendo talento. Fratello, sei stato uno dei migliori e la tua grandezza era solo l'inizio. Rest in Power, King.
  • Jeremy Renner: Chadwick è un'ispirazione, un guerrero con un guore grande che non dimenticherò mai. Sono profondamente straziato dalla sua scomparsa. Affetto alla famiglia Boseman... RIP
  • Brie Larson: Chadwick era una persona che radiava potenza e pace. Che lottava per molto più di se stesso. Che si prendeva il tempo di vedere davvero come stavi e ti diceva parole di incoraggiamento quando ti sentivi insicuro. Sono onorata di avere i ricordi che ho. Le conversazioni, le risate. Il mio cuore è con te e con la tua famiglia. Sentiremo la tua mancanza e non ti dimenticheremo mai. Rest in Power and in Peace, amico mio.
  • Chris Pratt: Le mie preghiere vanno alla famiglia di Chadwick e ai suoi cari. Al mondo mancherà tremendamente il suo talento. Dio possa dare riposo alla sua anima. #wakandaforever
  • Zoe Saldana: Rest in Power, King T'Challa. Il mio cuore è addolorato in questo momento. La tua scomparsa ha colpito duro. Racconterò di te ai miei figli per sempre. Sei stato l'uomo più di classe che io abbia mai incontrato. È stato un onore condividere minuti sullo schermo con te e averti incrociato alle attività per la stampa. Sebbene la nostra conoscenza non fosse approfondita, incontrarti mi hai sempre lasciato un lungo effetto per la tua energia, il tuo equilibrio e i tuoi modi gentili. Possa l'universo consegnarti la tua terra promessa, fratello. [in spagnolo] Che tu possa finalmente riposare in pace e potere. Nel poco tempo che sei stato qui, hai lasciato un'eredità incredibile!!!
  • Dwayne Johnson: "Vai avanti con orgoglio. Vai avanti con uno scopo" - Chadwick Boseman. Questa è dura. Non posso immaginare il silenzioso dolore e la battaglia in cui hai vissuto tutti questi anni, nonostante la tua potente luce e il tuo talento abbiano ispirato il mondo. Specialmente i nostri figli che finalmente si sono visti come dei supereroi, grazie a te. Rest in Power, fratello. Il mio affetto e sostegno va alla tua famiglia. Andrai sempre avanti con orgoglio e con uno scopo.
  • Jamie Foxx: Per favore, Gesù, per favore... so che sai cosa è meglio, ma in questo momento i nostri cuori si contorcono dal dolore... perdere questo bellissimo re nero mi rende debole... per favore, veglia sulla sua famiglia e suoi suoi cari... Chadwick Boseman hai toccato le vite di tutti noi... sarai sempre ricordato con la massima considerazione... REST IN POWER nostro re nero! Nostro Black Panther!
  • Viola Davis: Chadwick... non ho parole per esprimere il mio doloro per averti perso. Il tuo talento, il tuo spirito, il tuo cuore, la tua autenticità... è stato un onore lavorare con te, conoscerti... Riposa bene principe... Che i voli d'angelo ti accompagnino cantando il tuo riposo.
  • Mahershala Ali: Pace al Re... Grazie per il tuo straordinario lavoro, i tuoi personaggi esemplari e la tua guida. Con amore, fratello.
  • Mark Hamill: Proprio quando credevi che il 2020 non potesse andare peggio... Un uomo di profondo talento. La sua memoria arderà ferocemente... da qui all'eternità. #ripchadwickboseman


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Tenet, Christopher Nolan e la fede nella pellicola: un sogno tra 70mm e IMAX

Se siete già andati a vedere Tenet di Christopher Nolan, o se state pensando di farlo, dovreste forse sapere già che il rapporto del regista con la magia della sala e del cinema si estende a un elemento fondamentale: il fedelissimo uso della pellicola per le riprese dei suoi film e la ricerca di un ampio respiro spettacolare per le sue inquadrature. Approfondiamo la questione, poi cerchiamo di capire come potreste dare giustizia a queste sue convinzioni.

Tenet, la pellicola e Christopher Nolan contro la ripresa in digitale

La transizione di Hollywood alla ripresa in digitale, che ha mandato nella gran maggioranza dei casi in pensione le classiche cineprese funzionanti con pellicola 35mm, è avvenuta grossomodo intorno ai primi anni Dieci del nuovo millennio. Christopher Nolan, insieme a "complici" come Steven Spielberg, Quentin Tarantino e Paul Thomas Anderson, cerca tuttora stoicamente per principio di resistere alla conversione digitale dell'industria, sostenendo apertamente la Kodak e il processo chimico-analogico.
Rimanendo concentrati su Christopher, sapendo quanto abbiamo scritto, è normale quindi che tutti i suoi film fino ad almeno Inception (2010) siano stati girati in pellicola, meno normale, poetico e romantico è invece che da Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012) il regista abbia rifiutato di piegarsi al nuovo standard.

Christopher Nolan e le sue amate riprese in IMAX

Nolan ha rafforzato la sua posizione pro-pellicola compensandola con un uso crescente della ripresa in 70mm e/o IMAX (affiancata alla "normale" in 35mm) per diverse sequenze dei suoi lungometraggi, già a partire in realtà da Il cavaliere oscuro del 2008. In funzione di una proiezione nelle sale IMAX con schermo gigante, naturalmente Tenet incluso. Attenzione a non confondere 70mm e IMAX, perché non sono la stessa cosa: in primis con "70mm" s'intende genericamente la ripresa con un negativo da 65mm poi eventualmente stampato in 70mm per una proiezione anche in pellicola. Le cineprese "65" e l'IMAX usano lo stesso tipo di pellicola da 65mm, ma con uno scorrimento e un formato del negativo differenti: nel primo caso la pellicola scorre verticalmente, nel secondo scorre orizzontalmente e il fotogramma è largo il doppio.
Christopher Nolan ha miscelato 35mm con sequenze speciali in IMAX per Il cavaliere oscuro, Inception, Il cavaliere oscuro - Il ritorno e Interstellar: addirittura, per gli ultimi tre ha anche girato alcune inquadrature in VistaVision, un vecchio sistema tenuto a battesimo nella seconda metà degli anni Cinquanta (vedasi Intrigo internazionale di Hitchcock), che in sostanza usa la normale pellicola 35mm però a scorrimento orizzontale, con ciascun fotogramma largo il doppio del normale. Christopher ha avuto facilmente accesso a questa antica tecnologia, semplicemente perché l'Industrial Light & Magic l'ha tenuta in vita per i fotomontaggi degli effetti visivi analogici fino ai primi anni Novanta.

Tenet, Dunkirk e l'esperienza IMAX completa in Italia

Sia per Dunkirk sia per l'ultimo Tenet, Nolan ha dismesso del tutto l'uso della pellicola 35mm, puntando solo sul 70mm, girando direttamente in IMAX il più possibile e per il resto in 65mm a scorrimento verticale. Per regista e direttore della fotografia (in entrambi i casi Hoyte Van Hoytema) è una sfida compositiva piuttosto complessa: lo stesso film deve avere inquadrature compatibili con diversi formati di proiezione, in pellicola dal 2.39:1 all'1.43:1 IMAX, in digitale dal 2.20:1 all'1.90:1 IMAX. Un vero mal di testa, perché si tratta di valorizzare l'immagine più alta e mastodontica IMAX quando l'emozione della scena lo richiede, ma anche di non rendere il film meno efficace per la proiezione rettangolare panoramica tipica che restringerà il campo.
A questo punto non ci rimane che capire dove possiamo vedere Tenet in IMAX in Italia. Le sale IMAX nostrane che ci risulta stiano proiettando il film sono gli UCI Cinemas di Porta di Roma, Orio al Serio e Campi Bisenzo, nonché il Notorious Cinema di Sesto San Giovanni e l'Happy Maxicinema di Afragola. In tutti i casi parliamo di proiezioni digitali.



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venerdì 28 agosto 2020

È morto Chadwick Boseman: la famiglia Marvel perde il suo Black Panther

All'età di soli 43 anni se n'è andato Chadwick Boseman, ucciso da un cancro al colon. All'attore che ha incarnato Black Panther nel Marvel Cinematic Universe, era stato diagnosticato il male nel 2016. Per quattro anni ha lottato sottoponendosi a operazioni chirurgiche e cicli di chemioterapia, senza mai rivelare pubblicamente la sua condizione e continuando a lavorare.
Dopo l'ingresso nel mondo della Marvel che ha presentato il suo personaggio in Captain America: Civil War (2016), Boseman ha interpretato il re T'Challa alias Black Panther nel film omonimo del 2018, in Avengers: Infinity War e in Avengers: Endgame. Negli ultimi due anni aveva recitato nell'action thriller 21 Bridges e nel film di Spike Lee Da 5 Bloods. Il suo ultimo film è Ma Rainey's Black Bottom, attualmente in fase di post-produzione che uscirà nei prossimi mesi. Boseman si è spento il 28 agosto 2020 nella sua casa di Los Angeles, con i suoi familiari accanto.

La seguente dichiarazione ufficiale è stata diffusa sui suoi account social:

È con incommensurabile dolore che confermiamo il decesso di Chadwick Boseman. A Chadwick era stato diagnosticato un cancro al colon allo stadio III nel 2016, con il quale ha combattutto negli ultimi quattro anni mentre progrediva allo stadio IV. Da vero combattente, Chadwick ha proseguito con perseveranza portandovi i film che avete amato tanto. Da Marcia per la libertà a Da 5 Bloods, da Ma Rainey's Black Bottom a molti altri, tutti filmati durante e in mezzo a un infinito numero di operazioni e chemioterapie. È stato l'onore della sua carriera portare in vita il re T'Challa in Black Panther. È morto nella sua casa, con la moglie e la famiglia al suo fianco. La famiglia vi ringrazia tutti per l'amore e le preghiere, chiedendovi di continuare a rispettare la loro privacy durante questo difficile momento.


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