martedì 14 gennaio 2020

Spike Lee sarà il presidente di giuria di Cannes 2020


Ancora una scelta piena di fascino per la rassegna cinematografica più importante del mondo.

Sarà Spike Lee a presiedere la giuria della prossima edizione 2020 del Festival di Cannes. A 62 anni, il cineasta è ormai da anni uno degli autori di culto del cinema americano contemporaneo. Ha suscitato le tante domande e la voglia di rivolta della sua epoca, senza dimenticare il pubblico a cui si rivolgeva, fatto di militanti, ma anche di spettatori comuni che di frequente venivano sensibilizzati alla sua causa, al rispetto della minoranza afroamericana, anche grazie alla visione dei suoi film. Ha raccontato spesso la sua Brooklyn, le sue vie ferite dallo spaccio e dalla violenza, ma anche nobilitate dalla creatività e dalla street culture. 

Circondato dalla sua giuria, i cui membri verranno resi noti a metà aprile prossimo, Spike Lee consegnerà la Palma d’oro della 73° edizione del festival, che si svolgerà dal 12 al 23 maggio prossimi. Nel 2018, dopo 22 anni di assenza, Lee era tornato in concorso con BlacKkKlansman, vincitore del Grand Prix, prima di fargli portare a casa il primo Oscar personale.

“Lo sguardo di Spike Lee è prezioso più che mai”, dice il comunicato con cui il festival annuncia la notizia. “Cannes è terra naturale di accoglienza e cassa di risonanza mondiale per chi voglia risvegliare gli spiriti e mettere in questione ognuno nei propri atteggiamenti e nelle proprie convinzioni. La personalità fiammeggiante di Spike Lee promette molto. Che presidente di giuria sarà?”.

Ecco la dichiarazione completa di Spike Lee

“Nel corso di tutta la mia vita, gli avvenimenti felici mi sono arrivati in maniera inopinata, senza che li attendessi. Quando mi hanno chiamato per diventare presidente di giuria a Cannes 2020 sono rimasto davvero colpito, ero felice, sorpreso e fiero. A titolo personale, il Festival di Cannes (oltre il fatto che sia il più grande festival di cinema del mondo, senza voler offendere nessuno) ha avuto un impatto enorme sulla mia carriera di cineasta. Si potrebbe arrivare a dire che Cannes ha disegnato la mia traiettoria nel cinema mondiale.

Tutto è cominciato nel 1986. Il mio primo lungometraggio, Lola Darling, ha ottenuto il Premio della gioventù alla Quinzaine des Réalisateurs. Il film successivo, nel 1989, Fa’ la cosa giusta, era nella selezione ufficiale, in concorso. Non ho qui né il tempo né lo spazio per descrivere l’esplosione cinematografica che ha innescato e che si fa ancora sentire oggi, trent’anni più tardi.

Poi Jungle Fever in concorso nel 1991, Girl 6 nel 1996 fuori concorso, Summer of Sam nel 1999 alla Quinzaine, Ten Minutes Older nel 2002, nel Certain Regard. Infine la presentazione nel 2018 di BlacKkKlansman in concorso, dove ha ottenuto il Grand Prix, vera rampa di lancio per la sua uscita in sala nel mondo intero che mi ha permesso di ottenere l’Oscar per la miglior sceneggiatura. Quindi, per chi tiene il conto, sono sette Spike Joints ad essere stati selezionati. Per coronare il tutto, sono stato onorato nell’essere la prima persona della diaspora africana (Stati Uniti) a assicurarsi la presidenza di giuria a Cannes e in un grande festival.

La famiglia Lee ringrazia sinceramente il Festival di Cannes, Pierre Lescure e Thierry Frémaux, così come il meraviglioso pubblico francese che sostiene la mia carriera cinematografica da quattro decenni. Porterò sempre nel mio cuore questa relazione particolare.

Peace and love.

Spike Lee

Repubblica Popolare di Brooklyn, New York



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