venerdì 6 dicembre 2019

Roma, 8 dicembre: proiezione dello sceneggiato breve Rai "L'affare Dreyfus"

L'AFFARE DREYFUS, LO SCENEGGIATO RAI DEL 1968 DIRETTO DA LEANDRO CASTELLANI, RIPROPOSTO DA UGO G. CARUSO IN UNA SERATA TELESAUDADISTA IN PROGRAMMA DOMENICA 8 DICEMBRE ALLE 19.30 AL CINECLUB ALPHAVILLE DI ROMA (V. DEL PIGNETO, 283)

Il caso dell'ufficiale francese Alfred Dreyfus, di origine ebraica e alsaziana, accusato di alto tradimento e condannato nel 1895 alla deportazione a vita nella Guyana francese che ha rappresentato il punto più aspro nel conflitto politico francese durante la Terza Repubblica e lo spartiacque tra la sconfitta nella guerra franco-prussiana e il coinvolgimento nella Grande Guerra, ha da sempre ispirato la letteratura, il teatro e il cinema. La Settima Arte già ai tempi del muto, ancora in piena Belle Epoque, quando l'eco dell'affaire risuonava ancora, gli dedicò ben tre titoli. Seguirono varie altre ricostruzioni, da quella di Josè Ferrer del 1958 a quella più recente di Ken Russell del 1991 interpretata dal quasi omonimo Richard Dreyfuss, per arrivare a "J'accuse" ("L'ufficiale e la spia") di Roman Polanski che rappresenta il caso cinematografico dell'anno, non solo per il grande successo, per una volta insieme di critica e di pubblico, ma anche per le polemiche seguite al mancato conferimento del Leone d'oro a Venezia a causa dell'aura maudit che circonda da anni il regista polacco per via delle sue controverse vicende giudiziarie ma pure per la preoccupante recrudescenza antisemita che segnala in Europa e anche in Italia un pericolo forse sottovalutato e mai veramente svanito. Per questa e tante altre ragioni, Ugo G. Caruso, storico dello spettacolo, fondatore e presidente del Movimento Telesaudadista, un sodalizio sorto a Roma negli anni '90 con la finalità di studiare e valorizzare il vecchio patrimonio della grande televisione italiana, quelle delle stagioni in bianco e nero, ha pensato di riproporre un gioiello televisivo, ovviamente d'antan, lo sceneggiato breve "L'affare Dreyfus" trasmesso dalla Rai in due puntate nel novembre 1968 nell'ambito del glorioso programma "I giorni della Storia", insuperato esempio di divulgazione televisiva attraverso la finzione spettacolare e riconoscibilissimo modello di molte produzioni dell'attuale Rai Storia. Per l'occasione non poteva che scegliere il Cineclub Alphaville, un luogo dove la televisione del passato è di casa. A firmare lo sceneggiato fu Leandro Castellani, un regista che si sarebbe definitivamente affermato negli anni '70 e che ne scrisse pure la sceneggiatura insieme con Flavio Nicolini. In apertura di serata Caruso dopo aver brevemente contestualizzato la vicenda storica narrata, si collegherà telefonicamente con il regista, per ascoltare dalla sua viva voce dei molti retroscena della lavorazione e dell'accoglienza riservatagli dalla critica televisiva, nonchè delle reazioni, al tempo rilevate mediante l'indice di gradimento, che lo sceneggiato registrò da parte della platea domestica. Raccontato attraverso una voce fuori campo che è quella inconfondibile di Alberto Lupo, lo sceneggiato si concentra soprattutto sull'accesissimo dibattimento processuale ed è interpretato da un folto stuolo di attori tra i migliori del teatro italiano che spesso coincidevano con i più popolari volti della prosa televisiva: Gianni Santuccio (nel ruolo di Emile Zola), Vincenzo De Toma (Dreyfus), Luigi Montini (Picquart), Renzo Giovampietro (Clemenceau), Carlo Cataneo (Esterhazy) e poi ancora Vittorio Sanipoli, Alessandro Sperlì, Ennio Balbo, Augusto Mastrantoni, Manlio Busoni, Tino Bianchi, Luigi Casellato, Consalvo Dell'Arti, Leonardo Severini, Manlio Guardabassi, Vittorio Duse, Mario Valgoi. Un appuntamento prezioso quello del pomeriggio dell'Immacolata che vuole ribadire anche la necessità di una televisione intelligente, critica, di qualità, quella che è spesso mancata nel nostro Paese negli ultimi trentacinque anni e la cui assenza è strettamente connessa con il tracollo antropologico culturale e i fenomeni più regressivi registrati dalla cronaca.



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